Tesla Cybertruck evita frontale a 100 km/h: merito del sistema FSD
Un Cybertruck di Tesla con il sistema FSD evita un impatto frontale a 75 mph in New Mexico. L'automazione interviene rapidamente; nessun ferito ma il dibattito su autonomia e responsabilità si riaccende
Un episodio avvenuto a novembre 2025 in New Mexico ha messo nuovamente sotto i riflettori la tecnologia di guida autonoma: un Cybertruck della Tesla ha schivato un frontale a 75 miglia all’ora grazie al sistema FSD, permettendo al conducente di evitare quello che avrebbe potuto trasformarsi in un incidente potenzialmente fatale. L’accaduto ha riacceso con forza il dibattito sulla sicurezza dei veicoli a guida assistita e, al contempo, ha sollevato questioni fondamentali riguardanti la responsabilità dei produttori nel comunicare in modo chiaro e trasparente i limiti reali della tecnologia.
Tutto filmato
FSD saves lives. It happened to me tonight.
Going through New Mexico from the Tesla Shareholders’ meeting, the head-on collision (75 mph) with oncoming traffic was averted. Just a broken mirror, busted window, and a bit of a shaken mind. Thank you Elon, thank you Tesla, thank… pic.twitter.com/h4uT0KPoL1
— Clifford (@Clifford98506) November 10, 2025
Il video che documenta l’accaduto è stato condiviso sui canali social, generando ampia copertura mediatica e attirando l’attenzione diretta di Elon Musk, che ha reagito pubblicamente endorsando il post con un simbolo di cuore. Per i sostenitori della tecnologia autonoma, questo episodio rappresenta una dimostrazione tangibile dell’efficacia dei sistemi di guida assistita nel prevenire tragedia e nel salvare vite umane.
Il sistema di guida autonoma
Il Full Self-Driving rappresenta un’architettura tecnologica sofisticata che integra telecamere ad alta risoluzione, complesse reti neurali e algoritmi di intelligenza artificiale per gestire simultaneamente sterzo, accelerazione e frenata. Tesla sostiene fermamente che questi sistemi possiedono la capacità di reagire con velocità superiore ai riflessi umani quando si trovano di fronte a ostacoli inaspettati, riducendo statisticamente il rischio di collisioni severe.
Tuttavia, esperti di sicurezza stradale e organizzazioni dedicate alla tutela dei consumatori esprimono preoccupazioni legittimate riguardo ai rischi derivanti dall’eccesso di fiducia nelle tecnologie automatizzate. La comunicazione commerciale adottata da Tesla potrebbe generare fraintendimenti significativi su ciò che il sistema realmente compie: si tratta, formalmente, di assistenza intelligente alla guida, non di vera e propria autonomia completa. Le autorità normative hanno già avviato indagini approfondite su incidenti correlati per definire chiaramente i limiti tecnici e le responsabilità legali. Numerosi analisti avvertono che i sistemi basati esclusivamente su visione artificiale possono incontrare difficoltà in condizioni avverse o in scenari complessi, rendendo imperativo che il conducente rimanga costantemente vigile e pronto all’intervento.
Come funziona
L’approccio tecnico adottato da Tesla poggia su telecamere perimetrali distribuite e modelli di apprendimento profondo addestrati su milioni di chilometri reali. Questo consente al sistema di riconoscere oggetti, stimare distanze e prevedere traiettorie future, benché la normativa attuale in numerose giurisdizioni richieda che la responsabilità primaria della guida rimanga attribuita al conducente umano.
La vicenda pone in primo piano due dilemmi cruciali e irrisolti: quale sia il livello effettivo di sicurezza di questi sistemi e quale quadro normativo sia necessario per introdurli responsabilmente nella società. Nel frattempo, il filmato continua a circolare virale online, dividendo profondamente l’opinione pubblica tra entusiasti della tecnologia e coloro che chiedono maggiore trasparenza e comunicazione più accurata.