Un sacrilegio, la raffinata tedesca del '72 adotta un motore Tesla
La BMW 2002 del 1972 diventa 2002te: conversione elettrica con motore Tesla, batteria BMW i3 da 33 kWh, 178 CV, autonomia fino a 200 km; progetto firmato Bavarian Econs Tech
Un’icona motoristica degli anni Settanta ritrova una seconda vita attraverso la tecnologia contemporanea. La leggendaria BMW 2002 del 1972, sottoposta a una radicale trasformazione da parte dello specialista monacense Bavarian Econs Tech, diventa la 2002te: una restomod che rappresenta perfettamente il compromesso tra il fascino della tradizione e l’esigenza della sostenibilità moderna. L’operazione mantiene intatta l’estetica affascinante dell’epoca, ma sostituisce il propulsore originale con un motore Tesla abbinato a una batteria BMW i3 da 33 kWh opportunamente recuperata e reintegrata.
Il risultato di questa conversione elettrica è una vettura straordinariamente leggera, che pesa appena 1.088 kg, capace di erogare una potenza di 178 CV. Le prestazioni dichiarate sono interessanti: l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 6,2 secondi, mentre l’autonomia 200 km rappresenta una soluzione pratica per la mobilità urbana e gli spostamenti giornalieri. Una singola ricarica consente dunque di affrontare gli impegni quotidiani senza compromessi significativi rispetto ai veicoli contemporanei.
Alla ricerca dell’eccellenza
Dal punto di vista tecnico, la realizzazione rivela una ricerca profonda dell’eccellenza. L’impianto elettrico 400 volt garantisce efficienza energetica, mentre la scelta di cerchi Alpina da 13 pollici montati con pneumatici Michelin offre un equilibrio estetico e funzionale. Le sospensioni KW Racing, completamente regolabili, e le sofisticate boccole Powerflex permettono una maneggevolezza superiore rispetto alla versione originale. L’abitacolo è stato completamente reinterpretato: sedili bucket ergonomici, climatizzazione automatica e un impianto audio Helix con otto altoparlanti più subwoofer trasformano l’esperienza di guida in qualcosa di completamente nuovo.
Tuttavia, questa operazione non è priva di questioni controverse. La trasformazione solleva interrogativi importanti riguardanti il valore collezionistico dell’auto. Da un lato, i puristi della meccanica tradizionale lamentano l’irreversibilità dell’intervento e l’assenza di elementi caratteristici come il cambio manuale e la risposta organica del motore a scoppio. Dall’altro, i sostenitori della mobilità sostenibile apprezzano profondamente questa fusione affascinante tra un’icona visiva autentica e una tecnologia pulita e contemporanea. La modifica dei componenti originali rappresenta dunque un punto di divergenza che divide esperti, collezionisti e conservatori del settore automobilistico.
Non mancano le critiche
Non vanno trascurate le questioni critiche legate alla gestione termica, alla sicurezza dell’impianto elettrico e alle complesse omologazioni normative. Questi aspetti rimangono determinanti per chiunque consideri seriamente l’acquisto di un veicolo convertito di questa natura, rappresentando una considerazione fondamentale per la praticabilità a lungo termine.
Attualmente disponibile sulla piattaforma Bring a Trailer, la 2002te si inserisce perfettamente all’interno di un segmento di mercato in crescita: quello delle restomod elettriche. Questo nicho affascina particolarmente coloro che ricercano un’icona visiva autenticamente fedele agli stilemi originali, ma completamente idonea ai requisiti della mobilità contemporanea e all’ecologia urbana. Tuttavia, coloro che rimangono legati ai principi del restauro conservativo e alla preservazione integrale dell’originalità rimangono inevitabilmente insoddisfatti da questo approccio rivoluzionario.