Lancia Stratos IMSA GT torna in pista dopo restauro spettacolare
Dopo un restauro completo di Girardo e Co, la Lancia Stratos IMSA GT soprannominata 'The Duck' è tornata a correre a Varano Melegari con il suo V6 Ferrari sovralimentato
Quando si parla di leggende automobilistiche che hanno saputo attraversare confini e discipline, la Lancia Stratos occupa senza dubbio un posto d’onore. Ma c’è una versione di questa icona che, più di ogni altra, racconta una storia di audacia, trasformazione e rinascita: la Stratos IMSA GT soprannominata “The Duck”. Questa vettura, recentemente riportata al suo antico splendore da Girardo e Co, è molto più di una semplice auto da corsa: è un ponte tra il rally europeo e le leggendarie endurance americane, capace di affascinare appassionati e storici del motorsport su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Età dell’oro per il rally
La protagonista di questa vicenda nasce nel pieno dell’età d’oro della Lancia Stratos, tra il 1973 e il 1976, quando il modello dominava le scene dei rally mondiali. Tuttavia, il suo destino era ben diverso da quello delle sorelle impiegate nelle competizioni WRC: acquistata nel 1976 dall’imprenditore dell’Oklahoma Anatoly Arutunoff, la vettura venne profondamente modificata per rispondere ai regolamenti IMSA, che governavano le corse endurance statunitensi come la 24 Ore di Daytona e la 12 Ore di Sebring.
Le trasformazioni furono radicali e riguardarono ogni aspetto della vettura. Il telaio e la carrozzeria vennero adattati con interventi mirati: le ali furono maggiorate, i passaruota allargati e gli sfoghi d’aria amplificati, tutto per ottimizzare l’aerodinamica e garantire la massima stabilità a velocità elevate. L’assetto, a sua volta, fu calibrato per rispondere alle esigenze dei lunghi stint tipici delle gare americane, ben diversi dai brevi e intensi tratti dei rally europei. La livrea giallo-blu, tanto particolare quanto riconoscibile, le valse il nomignolo con cui oggi è celebre tra i collezionisti: The Duck.
Motore Ferrari sotto al cofano
Al centro di questa metamorfosi tecnica c’è il motore: un V6 Ferrari sovralimentato e completamente revisionato, capace di erogare circa 560 cavalli. Una potenza eccezionale per l’epoca, che testimonia l’ambizione di chi ha creduto nelle potenzialità della Stratos IMSA GT anche oltre i confini del vecchio continente. La priorità era la resistenza termica e l’affidabilità, indispensabili per affrontare le impegnative gare di durata statunitensi, dove la solidità meccanica era spesso più determinante della pura velocità.
Per decenni, questa HF Gruppo IV rimase in uno stato di abbandono, quasi dimenticata dagli stessi appassionati che veneravano la sua versione da rally. È solo grazie a un meticoloso restauro curato da Girardo e Co che la vettura ha potuto ritrovare il proprio splendore originale. L’intervento ha riguardato ogni dettaglio: dalla carrozzeria al telaio, fino alla complessa meccanica. Il risultato è un’auto che non solo rispetta la storia delle trasformazioni subite, ma la esalta, diventando testimone vivente di un’epoca in cui l’ingegno e la passione potevano riscrivere il destino di un modello.
Un restauro originale
Il dibattito tra gli appassionati non si è fatto attendere. Da un lato, gli esperti lodano la precisione del restauro e la fedeltà nella ricostruzione delle geometrie originali, oltre alla cura per i dettagli storici. Dall’altro, i puristi del rally guardano con sospetto alle profonde modifiche rispetto alla configurazione iniziale ideata da Marcello Gandini per Bertone. Tuttavia, la maggioranza degli storici delle corse vede in The Duck un raro esempio di dialogo fecondo tra il motorsport europeo e quello nordamericano, un ibrido che racconta una storia unica e irripetibile.
La scelta di Anatoly Arutunoff di trasformare la Stratos nel 1977 rappresenta alla perfezione un periodo in cui l’iniziativa privata e la creatività tecnica ridefinivano le regole del gioco. Oggi, il restauro di questa vettura apre un interrogativo ancora attuale: è più giusto preservare una macchina nella sua configurazione di fabbrica, oppure valorizzarne l’intera parabola storica, incluse le trasformazioni subite nel tempo per adattarsi a nuove sfide competitive?
L’interesse di collezionisti e musei internazionali è già palpabile, e le future apparizioni pubbliche di The Duck nei rally storici promettono di accrescere ulteriormente la sua fama. Il rombo del V6 Ferrari a Varano Melegari, durante le recenti prove, rimane la più potente delle testimonianze: la Lancia Stratos continua a emozionare, sia come icona dei rally che come straordinario documento della storia IMSA.