Il tuning della Ferrari 512 BB: vanno bene i 653 cavalli ma il look?

Scopri la storia della Ferrari 512 BB Koenig Specials: motore V12 da 653 cavalli, kit widebody, tuning estremo e dibattito tra puristi e appassionati

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 1 set 2025
Il tuning della Ferrari 512 BB: vanno bene i 653 cavalli ma il look?

Un’automobile che sfida ogni regola, capace di dividere appassionati e puristi: così si presenta oggi una delle più controverse e potenti creature nate dal tuning estremo degli anni Ottanta. Si tratta di una Ferrari 512 BB trasformata radicalmente da Koenig Specials, oggi proposta sul mercato a quasi 250.000 euro, con appena 16.000 chilometri di vita e una storia tanto affascinante quanto discussa.

Nel 1978, la Ferrari 512 BB lasciava i cancelli di Maranello come una delle più sofisticate berlinette della sua epoca. Ma il vero colpo di scena arriva otto anni dopo, nel 1986, quando l’auto finisce tra le mani del celebre preparatore tedesco Willy Koenig. Lì inizia la metamorfosi: un intervento che va ben oltre la semplice personalizzazione, trasformando la berlinetta in un’icona dell’eccesso e dell’innovazione.

Motore V12 regolarmente al suo posto

Il cuore pulsante di questa trasformazione è il leggendario motore V12. Già nel 1979 la potenza era stata portata a 450 cavalli, ma Koenig non si accontenta: il motore viene completamente rivisto, dotato di una coppia di turbocompressori Rajay e di una nuova iniezione elettronica. Il risultato? Una potenza strabiliante di 653 cavalli, numeri che allora facevano impallidire persino le supercar più blasonate: basti pensare che la Lamborghini Countach Quattrovalvole si fermava a 455 cavalli e la Ferrari Testarossa a 390.

Ma la rivoluzione non si ferma sotto il cofano. L’estetica viene affidata all’estro del designer Vittorio Strosek, che firma un kit widebody destinato a lasciare il segno. La silhouette originale della 512 BB viene stravolta: carreggiate allargate, minigonne pronunciate e un vistoso spoiler posteriore rompono con l’eleganza classica Ferrari, creando una linea aggressiva e fuori dagli schemi. Un’operazione di design che, ancora oggi, continua a polarizzare il pubblico: c’è chi la considera un sacrilegio e chi, invece, la esalta come simbolo di unicità e coraggio.

Anche la meccanica è rivista

Le modifiche non si limitano all’estetica e alla meccanica. Anche l’assetto e le sospensioni vengono completamente rivisti per permettere alla vettura di domare la potenza esplosiva, senza però ricorrere ad alcun controllo elettronico. Una scelta che rende questa supercar una vera sfida anche per i piloti più esperti: oltre 650 cavalli da gestire solo con il proprio talento, senza alcun ausilio tecnologico. Un’esperienza di guida pura, riservata a chi cerca emozioni forti e non teme i limiti.

Oggi questo rarissimo esemplare è proposto in vendita dal concessionario belga Rock n Roll Classics a un prezzo di 249.900 euro. Un dettaglio importante: ufficialmente, questa berlinetta non può essere chiamata Ferrari. La casa di Maranello, infatti, non ha mai riconosciuto le elaborazioni di Koenig Specials, considerandole estranee alla propria tradizione e storia ufficiale. Un’esclusione che, paradossalmente, accresce il fascino di questa vettura proibita, alimentando il mito di un’auto fuori dagli schemi.

Spirito anni ’80

La Ferrari 512 BB modificata da Koenig Specials rappresenta in modo perfetto lo spirito degli anni Ottanta: un’epoca in cui l’eccesso era sinonimo di virtù e la ricerca dell’unicità non conosceva limiti. Il tuning estremo, l’estetica provocatoria e la potenza senza compromessi fanno di questa berlinetta un oggetto del desiderio per chi vuole distinguersi e possedere un pezzo di storia dell’automobilismo che non teme il giudizio dei puristi.

Indipendentemente dai gusti personali, questa supercar continua a suscitare emozioni forti e a generare accesi dibattiti tra gli appassionati. È la testimonianza vivente di un periodo in cui il confine tra genialità e follia era sottile, e dove solo i più audaci osavano spingersi oltre. In fondo, è proprio questa la forza delle leggende: dividere, sorprendere e non lasciare mai indifferenti.

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