M3, GT-R, 811 Turbo S e Huracan: chi vince la sfida? [VIDEO]

Scopri come M3, GT-R, Turbo S e Huracan hanno smentito il mito della potenza assoluta: numeri, prestazioni reali e sorprese in pista

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 1 set 2025
M3, GT-R, 811 Turbo S e Huracan: chi vince la sfida? [VIDEO]

Un’arena di pura adrenalina, quattro icone dell’automobilismo moderno e un solo obiettivo: decretare la regina delle supercar. In una sfida che ha fatto tremare l’asfalto, BMW M3, Nissan GT-R, Porsche 911 Turbo S e Lamborghini Huracan hanno portato in pista i loro 1000 cavalli, dimostrando che nel mondo delle auto ad alte prestazioni la potenza dichiarata non è mai tutto. Questa battaglia ha offerto uno spaccato autentico su cosa significhi davvero confrontarsi con la fisica, la meccanica e il talento umano, rivelando sorprese e ribaltando ogni pronostico.

Roll race: la danza della potenza in movimento

Il primo atto di questa epica competizione si è svolto con la roll race, la gara con partenza lanciata. Qui, la Nissan GT-R ha subito imposto il suo ritmo grazie al poderoso V6 biturbo, un motore capace di scatenare tutta la sua rabbia anche utilizzando carburante standard. L’aggressività della GT-R ha lasciato il segno, con accelerazioni fulminee e una gestione della trazione che ha messo in difficoltà i rivali.

La Lamborghini Huracan, dal canto suo, ha regalato emozioni a ogni staccata e cambiata, riuscendo in alcuni casi a prevalere quando ogni elemento – dal grip alle reazioni del pilota – funzionava alla perfezione. Tuttavia, la sua prestazione è stata offuscata da alcune partenze anticipate che hanno sollevato polemiche e dubbi sull’effettiva regolarità delle sue vittorie parziali.

Nel frattempo, la Porsche 911 Turbo S ha dimostrato una costanza invidiabile, mantenendo un passo regolare e sicuro che le ha permesso di restare sempre in scia alle favorite. La Porsche, grazie a una perfetta sintonia tra motore, telaio e trazione integrale, non ha mai mostrato segni di cedimento, diventando la sorpresa della gara per affidabilità e solidità.

Grande delusione, invece, per la BMW M3. Nonostante la scheda tecnica vantasse ben 1000 cavalli, la berlina bavarese non è riuscita a tradurre la sua forza in prestazioni reali nelle gare con partenza lanciata. Il divario tra dati sulla carta e risultati effettivi è apparso evidente, sottolineando quanto sia fondamentale il modo in cui la potenza viene scaricata sull’asfalto.

Drag race: il regno dell’accelerazione pura

Quando la competizione si è spostata sulle drag race con partenza da fermo, il copione è cambiato radicalmente. Qui, la Porsche 911 Turbo S ha mostrato tutto il suo valore, sfruttando magistralmente il sistema di trazione integrale e il launch control. Il risultato? Un incredibile tempo di 9,6 secondi sul quarto di miglio, con una velocità di uscita di 150 mph, numeri che hanno lasciato tutti a bocca aperta.

La Nissan GT-R non è stata da meno, fermando il cronometro a 9,88 secondi e riuscendo persino a raggiungere una velocità finale superiore rispetto alla Porsche. Il duello tra queste due supercar ha infiammato la pista, mostrando quanto la tecnologia e la messa a punto possano fare la differenza.

Per la BMW M3 è arrivato il tanto atteso riscatto: 10,02 secondi sul quarto di miglio e uno scatto da 0 a 100 km/h in appena 2,46 secondi. Finalmente, la berlina tedesca ha saputo sfruttare al meglio i suoi 1000 cavalli, regalando una prestazione all’altezza delle aspettative e dimostrando che la vera sfida è sempre quella contro se stessi e i propri limiti.

La Lamborghini Huracan, pur mantenendo il fascino del suo sound inconfondibile e la spettacolarità delle sue linee, si è dovuta accontentare dell’ultimo posto con un comunque rispettabile 10,20 secondi. Un risultato che conferma quanto sia difficile trasformare la potenza in prestazioni reali senza la perfetta sinergia tra motore, trazione e pilota.

Analisi delle eccellenze: ogni supercar ha il suo regno

Dall’analisi dei dati, emergono le specificità di ciascun modello: la Nissan GT-R si è rivelata imbattibile nell’accelerazione tra i 100 e i 200 km/h, mentre la Porsche 911 Turbo S ha dominato sulle distanze più brevi, confermando la superiorità del suo sistema di trazione e della gestione elettronica.

Questa sfida ha ribadito una verità spesso dimenticata nel mondo delle supercar: la potenza dichiarata è solo una parte dell’equazione. La vera grandezza di un’auto si misura nella capacità di trasformare quei numeri in prestazioni reali, adattandosi alle condizioni di gara, sfruttando ogni dettaglio tecnico e valorizzando l’abilità del pilota. Alla fine, il vero vincitore è chi riesce a domare la propria potenza e a trasformarla in emozione, velocità e spettacolo puro.

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