Aston Martin DB5, il restomod audace col Twin-Turbo Coyote V8
Il concept 'Stirred' di Abimelec Arellano reinterpreta la Aston Martin DB5 con un twin-turbo Coyote V8, carrozzeria allargata, vetri a filo e ruote HRE in Silver Blue
Cosa accadrebbe se la leggendaria Aston Martin DB5 venisse completamente rivisitata secondo i canoni del restomod americano più attuale? Questa domanda trova risposta in Stirred, un concept digitale firmato dal designer messicano Abimelec Arellano, conosciuto online come abimelecdesign. L’artista ha scelto di reinterpretare la celebre sportiva britannica combinando la sua inconfondibile eleganza con elementi tecnici e stilistici presi in prestito dalla scena custom statunitense, dando vita a una creazione capace di catalizzare l’attenzione degli appassionati di tutto il mondo.
Alla base del progetto
Alla base del progetto Stirred c’è il desiderio di unire il fascino senza tempo della Aston Martin DB5 con le soluzioni ingegneristiche e le performance che caratterizzano il restomod di alto livello. Il risultato è una carrozzeria ampliata di tre pollici, dotata di superfici vetrate a filo in stile moderno e rifinita nella sofisticata tinta Silver Blue. Un omaggio, questo, che non passa inosservato e che trova ulteriore enfasi nei cerchi HRE Performance Wheels in finitura Light Gold, scelti per accentuare il contrasto tra tradizione e innovazione.
L’ispirazione arriva direttamente dalla celebre Ringbrothers Octavia, una delle più note realizzazioni restomod americane. Il cuore pulsante del concept è rappresentato dal poderoso twin turbo Coyote V8 da 5.0 litri, una scelta tecnica che trasforma radicalmente il carattere della vettura. Il motore, rifinito con dettagli in oro chiaro, nero e cromature, non solo richiama l’approccio estremo della Octavia ma promette prestazioni da vera supercar, con una potenza che sfiora gli 805 cavalli.
Estetica aggressiva
Dal punto di vista estetico, la silhouette della Aston Martin DB5 è stata profondamente modificata, ma senza mai tradire le proporzioni che l’hanno resa un’icona. Paraurti alleggeriti, scarichi laterali integrati nei passaruota e un portatarga sapientemente nascosto nel baule sono solo alcuni dei dettagli che arricchiscono il progetto, dimostrando una grande attenzione sia alla funzionalità sia al rispetto del DNA originale.
Il vero salto qualitativo, tuttavia, si trova nella parte meccanica. L’installazione di un twin turbo Coyote V8 in un telaio originariamente pensato per un sei cilindri in linea rappresenta una sfida tecnica di prim’ordine. Si rendono necessari interventi strutturali mirati per ottimizzare la distribuzione dei pesi, oltre ad aggiornamenti radicali a sospensioni e impianto frenante. È proprio questa complessità che distingue i veri progetti restomod da semplici esercizi di stile, richiedendo una solida progettazione oltre alla creatività estetica.
Appassionati divisi
Non sorprende, quindi, che la comunità degli appassionati sia divisa di fronte a proposte come Stirred. Da un lato c’è chi vede in questi interventi una sorta di sacrilegio nei confronti dell’originalità storica; dall’altro, chi considera il restomod una straordinaria opportunità per restituire nuova vita e attualità a vetture d’epoca, migliorandone sicurezza e prestazioni. Il concept di Abimelec Arellano si inserisce perfettamente in questo dibattito, rappresentando una sintesi affascinante tra rispetto per il passato e tensione verso l’innovazione.
È fondamentale sottolineare che Stirred rimane, per ora, un progetto puramente digitale: si tratta di un rendering, non di un prototipo fisico. Tuttavia, il valore di questa creazione va ben oltre la sua natura virtuale, offrendo uno spaccato delle tendenze più avanzate nel mondo del restomod di lusso. Officine come i Ringbrothers hanno già tracciato la strada, fissando nuovi standard sia dal punto di vista estetico che tecnico, e lavori come quello di Arellano testimoniano quanto sia vivace il dialogo tra tradizione e innovazione.