CR7 e la sua collezione di supercar: neanche lui sa cosa possiede

Cristiano Ronaldo spiega la sua strategia: decine di supercar rarissime e un Gulfstream privato considerati anche come investimenti, non solo oggetti di lusso

CR7 e la sua collezione di supercar: neanche lui sa cosa possiede
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Giorgio Colari
Pubblicato il 7 nov 2025

Nel panorama delle passioni automobilistiche mondiali, pochi garage possono competere con quello di Cristiano Ronaldo. Il celebre calciatore portoghese non si limita a possedere auto di lusso: la sua collezione di supercar rappresenta un vero e proprio patrimonio, un mix di passione, strategia finanziaria e ricerca dell’esclusività. Con una flotta che oscilla tra cinquanta e sessanta esemplari, Ronaldo ha trasformato il proprio interesse per le quattro ruote in una sofisticata forma di investimento, confermando come il confine tra passione e pianificazione patrimoniale possa essere incredibilmente sottile nel mondo del lusso.

I gioielli di Cristiano

Durante una recente intervista con Piers Morgan, il fuoriclasse ha rivelato alcuni dei segreti dietro la gestione del suo tesoro automobilistico. “Il denaro non conta più”, ha confidato Cristiano Ronaldo, sottolineando però quanto sia fondamentale continuare a investire per preservare e accrescere il proprio valore nel tempo. A 40 anni, con una carriera ancora attiva e redditizia grazie al contratto con l’Al Nassr in Arabia Saudita, Ronaldo mostra un approccio sorprendentemente pragmatico alla gestione del proprio patrimonio.

Tra i pezzi più iconici della sua collezione di supercar spiccano modelli che rappresentano l’apice dell’ingegneria e del design automobilistico. Tra questi, la leggendaria Bugatti La Voiture Noire, prodotta in un solo esemplare e universalmente riconosciuta come una delle auto più costose e ricercate al mondo. Non meno esclusiva è la Bugatti Centodieci, una celebrazione moderna di un mito degli anni Novanta, prodotta in soli dieci esemplari. E come non citare la Ferrari Daytona SP3, un tributo alla storia delle corse e alla tradizione della casa di Maranello, capace di attrarre collezionisti e appassionati da ogni angolo del globo.

Meglio girare col jet privato

Nonostante il valore multimilionario di questi gioielli, Cristiano Ronaldo ammette di guidare raramente le sue auto, soprattutto da quando si è trasferito in Arabia Saudita. Molte delle vetture sono infatti considerate alla stregua di opere d’arte: esposte con orgoglio ma utilizzate solo in occasioni speciali. Questo approccio non solo contribuisce a preservare l’integrità e il valore delle auto, ma le trasforma in asset patrimoniali destinati ad apprezzarsi nel tempo.

L’attenzione di Ronaldo verso la gestione del tempo e della logistica personale si riflette anche nella scelta di possedere un Gulfstream private jet da 75 milioni di dollari. Un acquisto che risponde a esigenze pratiche: evitare gli aeroporti affollati, rispettare gli impegni professionali e familiari, e garantire la massima riservatezza negli spostamenti. Anche in questo caso, la linea che separa il lusso dalla necessità si fa sottile, e ogni scelta viene ponderata in funzione di un equilibrio tra piacere personale e razionalità gestionale.

Un investimento in auto

La strategia di investimento adottata da Cristiano Ronaldo non è un caso isolato nel mondo dello sport di alto livello. Altri campioni, come Lewis Hamilton, hanno scelto di diversificare il proprio patrimonio investendo in auto di lusso e rivendendo parti delle proprie collezioni per finanziare nuovi progetti imprenditoriali. Queste operazioni, spesso al centro di dibattiti sul divario tra superstar e tifosi, rappresentano in realtà una forma evoluta di pianificazione finanziaria e di tutela del capitale.

L’aspetto forse più affascinante della collezione di supercar di Cristiano Ronaldo è la sua capacità di incarnare la perfetta sintesi tra emozione e razionalità. Ogni auto racconta una storia di passione, ma anche di lungimiranza e di consapevolezza delle dinamiche di mercato. Nel garage di Ronaldo, bellezza e valore di mercato convivono in un equilibrio armonioso, riflettendo una visione moderna del lusso, dove il possesso non è mai fine a se stesso ma parte di una strategia più ampia di valorizzazione e tutela del proprio patrimonio.

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