Fiat 126 restomod con motore BMW, un autentico siluro da strada

Tom Woodward trasforma una Fiat 126 con motore BMW K75 da 75 CV. Sequenziale, ECU Masters, freni aggiornati e interventi artigianali per prestazioni e carattere

Fiat 126 restomod con motore BMW, un autentico siluro da strada
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Giorgio Colari
Pubblicato il 1 dic 2025

Quando una Fiat 126 incontra un motore da motocicletta in mano a un artigiano visionario, nasce qualcosa di straordinario. Tom Woodward, costruttore britannico dalla creatività inarrestabile, ha preso una piccola utilitaria trovata abbandonata accanto a un pub e l’ha trasformata in una creatura meccanica che sfida ogni logica convenzionale. Il risultato è una macchina che racchiude in soli 500 chilogrammi una potenza bruta capace di farla accelerare come una vera auto da competizione in formato ridotto.

I numeri parlano da soli

I numeri parlano da soli e raccontano una storia affascinante di ingegneria estrema. Un motore BMW K75 da motocicletta, originariamente concepito per due ruote, ora batte il cuore di questa quattroruote. Con una cilindrata di 740 cc, tre cilindri che raggiungono i diecimila giri al minuto, il propulsore eroga ben 75 cavalli vapore. Ma ciò che davvero cambia le carte in tavola è il rapporto peso-potenza: 150 grammi per cavallo. Un dato che trasforma completamente il carattere della vettura, rendendola una bomba su quattro ruote capace di sorprendere chiunque si trovi dietro al suo volante.

La trasformazione di Woodward Motors Fabrication Co. non si limita al motore. È un intervento radicale che tocca ogni aspetto della macchina. L’artigiano ha costruito manualmente parafanghi in alluminio levigati alla perfezione, ha realizzato una gabbia di protezione personalizzata che garantisce rigidità strutturale senza compromessi, e ha rifinito gli interni con materiali metallici che conferiscono un carattere quasi futuristico. Ogni fase del processo è stata documentata meticolosamente sui social media, trasformando il progetto in un viaggio condiviso con gli appassionati di tutto il mondo.

Perché è geniale

Ma dove risiede il vero genio di questa creazione è nelle scelte tecniche sofisticate che la rendono non solo potente, ma controllabile. Il cambio sequenziale a sei rapporti, progettato originariamente per le Fiat da corsa, permette cambi fulminei e precisi. La centralina ECU Masters integra perfettamente l’impianto motore con la gestione elettronica, ottimizzando ogni aspetto della combustione e della potenza erogata. È una sinfonia di tecnologia e ingegno artigianale.

L’handling non è stato dimenticato nel progetto. Cerchi Superlite da tredici pollici montano pneumatici selezionati per garantire aderenza estrema. L’impianto frenante è stato completamente potenziato, con pinze a quattro pistoncini all’anteriore e due al posteriore, capaci di contenere l’energia di un motore che sviluppa il doppio della potenza originale. L’assetto è stato rivisto dall’alto verso il basso, ogni sospensione calibrata per trasformare questa utilitaria anonima in una macchina dai riflessi felini.

Un bivio filosofico

Il progetto di Woodward incarna un bivio filosofico affascinante nell’automobilismo contemporaneo. Da un lato brilla lo spirito creativo del restomod e della personalizzazione artigianale pura, dall’altro emergono le questioni concrete di omologazione, sicurezza strutturale e affidabilità a lungo termine. Ogni modificatore che spinge i limiti deve affrontare questi interrogativi prima di mettere una vettura su strada.

Il risultato finale? Una macchina che lo stesso Woodward descrive con ironia affettuosa come «Fast & Furious con tempi da Fiat». Una vettura dove la sorpresa dinamica non emerge dalla velocità massima raggiunta, bensì dal carattere completamente trasformato e dalla capacità di offrire prestazioni straordinarie in un involucro di semplicità classica. Un’opera che celebra l’ingegno e la dedizione nel modificare l’ordinario in straordinario.

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