Alonso fra presente e passato in Ungheria: "La prima vittoria non si scorda mai"
Fernando Alonso analizza Spa, la sicurezza sul bagnato e le sfide di Aston Martin verso il nuovo regolamento tecnico 2026 in Formula 1
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Nel mondo delle corse automobilistiche, dove il passato si intreccia costantemente con il presente e lo sguardo verso il futuro è carico di incertezze, Fernando Alonso si prepara ad affrontare una nuova sfida. Il due volte campione del mondo, simbolo di tenacia e talento senza tempo, arriva al Gran Premio d’Ungheria 2025 con un bagaglio di emozioni contrastanti e riflessioni profonde che vanno ben oltre la semplice cronaca sportiva. La storia di Alonso, il suo rapporto con la pista magiara e le sue considerazioni sulle nuove frontiere della Formula 1 si intrecciano in un racconto che abbraccia passato, presente e futuro.
Il luogo del primo successo
Per Alonso, l’Hungaroring non è solo un circuito tra tanti: è il luogo in cui, nel lontano 2003, ha conquistato la sua prima, indimenticabile vittoria in Formula 1. “La prima vittoria non si dimentica mai”, ammette il veterano spagnolo con un sorriso venato di nostalgia. Tuttavia, il ricordo è accompagnato da un pizzico di rammarico: subito dopo il trionfo, fu costretto a volare in Polonia per impegni commerciali, privandolo di quella celebrazione spontanea che ogni pilota sogna dopo un successo così importante. L’Hungaroring, oggi profondamente rinnovato, riceve il plauso di Alonso, che sottolinea quanto sia fondamentale modernizzare i tracciati storici senza però tradirne l’essenza. Un equilibrio delicato, che il circuito magiaro sembra aver saputo rispettare, mantenendo il suo fascino originale pur aggiornandosi alle esigenze della Formula 1 contemporanea.
L’attualità, però, impone anche riflessioni meno romantiche. Le recenti difficoltà incontrate a Spa-Francorchamps non sembrano scuotere più di tanto il pilota dell’Aston Martin. Alonso analizza con lucidità le cause della prestazione sottotono: un layout poco favorevole alla monoposto britannica e una strategia di gara fortemente influenzata da previsioni meteorologiche che, alla prova dei fatti, si sono rivelate errate. “Non c’è nulla di cui preoccuparsi davvero”, afferma, lasciando intendere che si tratta di una battuta d’arresto passeggera in una stagione comunque positiva per il team.
Col bagnato manca la sicurezza
Ma è sul tema della visibilità sul bagnato che Alonso si fa particolarmente incisivo. “Dal 2017 la situazione è peggiorata notevolmente”, denuncia senza mezzi termini. Il problema, secondo il campione spagnolo, è ormai cronico: “Se sei solo in pista, puoi correre; ma nel gruppo è impossibile vedere.” Un deficit di sicurezza che preoccupa profondamente Alonso e che, a suo avviso, richiede soluzioni concrete e immediate. Tra le proposte avanzate, spicca quella di adottare asfalti specifici, già utilizzati in alcune autostrade, capaci di ridurre sensibilmente lo spray sollevato dalle monoposto. Un intervento che, se applicato ai circuiti di Formula 1, potrebbe migliorare significativamente la sicurezza senza compromettere lo spettacolo.
Guardando al futuro, il pensiero corre inevitabilmente al regolamento tecnico 2026, destinato a rivoluzionare il volto della massima serie automobilistica. Su questo fronte, Alonso non nasconde un certo scetticismo. “Avremo gli stessi problemi di visibilità”, avverte, riferendosi ai primi dati raccolti al simulatore sulle nuove monoposto. Le vetture del 2026, secondo Alonso, saranno probabilmente “meno performanti”, una prospettiva che non entusiasma né lui né molti altri addetti ai lavori. Il pilota spagnolo rivela inoltre che Adrian Newey, il celebre progettista, ha ormai abbandonato lo sviluppo della vettura attuale per concentrarsi esclusivamente sul progetto del 2026. Una scelta che conferma quanto il futuro sia già al centro delle strategie dei top team, anche a costo di sacrificare parte della competitività nell’immediato.
Un grande talento
In un contesto così dinamico e incerto, Alonso trova comunque il tempo per elogiare chi, come Felipe Drugovich, si sta ritagliando uno spazio importante all’interno della squadra. Il terzo pilota dell’Aston Martin viene definito da Alonso un “talento straordinario”, un giovane che meriterebbe senza dubbio un sedile da titolare in Formula 1. Un attestato di stima che, provenendo da un campione del calibro di Alonso, assume un peso particolare e conferma la volontà del team di puntare su una nuova generazione di piloti.
Il Gran Premio d’Ungheria 2025, dunque, si presenta come un crocevia carico di significati per Fernando Alonso: un’occasione per rivivere emozioni passate, affrontare le sfide del presente e guardare con spirito critico, ma costruttivo, alle trasformazioni che attendono la Formula 1 nei prossimi anni. Tra ricordi, analisi tecniche e sguardi al futuro, la voce di Alonso si conferma ancora una volta tra le più autorevoli e ascoltate del paddock.
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