Addio all'auto più pragmatica del mercato, la produzione termina nel 2026

La produzione della Fiat Tipo a Bursa termina il 30 giugno 2026. Tofas e Stellantis preparano la transizione verso un SUV, ipotizzato come Fiat Fastback

Addio all'auto più pragmatica del mercato, la produzione termina nel 2026
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Giorgio Colari
Pubblicato il 22 ott 2025

Il mondo dell’auto si prepara a salutare una delle sue protagoniste degli ultimi anni: la Fiat Tipo si avvia verso la conclusione della sua lunga carriera produttiva, lasciando spazio a una nuova generazione di veicoli che rispecchiano l’evoluzione delle preferenze del mercato. Una decisione che segna la fine di un’epoca per la storica berlina compatta italiana, ma che apre anche le porte a un futuro ricco di sfide e opportunità per l’industria automobilistica, in particolare per il gruppo Stellantis e per lo stabilimento turco di Bursa.

L’annuncio ufficiale è arrivato per bocca di Cengiz Eroldu, CEO di Tofas, che ha confermato a CNBC-e la data di termine della produzione della Fiat Tipo presso l’impianto di Bursa: il 30 giugno 2026. Si tratta di una proroga di sei mesi rispetto alla scadenza inizialmente prevista, a testimonianza della rilevanza che questo modello ha avuto negli ultimi anni, con oltre 700.000 unità prodotte dal suo lancio nel 2015. Un traguardo importante che sancisce la solidità del progetto, ma che ora lascia spazio a una nuova strategia industriale e commerciale.

Cosa accadrà allo stabilimento turco

Il futuro dell’impianto turco e della stessa Tofas sarà segnato dall’arrivo di un nuovo modello, che dovrebbe assumere le sembianze di un SUV o crossover. Il nome provvisorio è Fiat Fastback, un veicolo destinato a inserirsi in uno dei segmenti più competitivi e redditizi del panorama automobilistico contemporaneo. Questa scelta riflette il nuovo corso di Stellantis, sempre più orientato verso i SUV e i crossover, veicoli in grado di garantire margini di profitto superiori rispetto alle tradizionali berline compatte.

La transizione dalla Fiat Tipo al futuro Fiat Fastback comporterà inevitabilmente una fase di riconversione per lo stabilimento di Bursa. Tofas si trova ora di fronte alla necessità di adattare le proprie linee produttive e di gestire con attenzione il percorso di riqualificazione dei lavoratori. I sindacati hanno già richiesto maggiori dettagli sui piani di riorganizzazione, con particolare attenzione alla gestione dei turni e alle eventuali attività di formazione necessarie per garantire la competitività del sito produttivo. L’obiettivo dichiarato è quello di valorizzare l’infrastruttura esistente e rafforzare le relazioni con la filiera locale, così da mantenere il ruolo di hub strategico all’interno del gruppo Stellantis.

Sul piano commerciale, la progressiva uscita di scena della Fiat Tipo potrebbe rappresentare una ghiotta occasione per i consumatori. Durante la fase finale di produzione e commercializzazione, non è escluso che possano essere lanciate promozioni e sconti particolarmente interessanti per svuotare le scorte di magazzino. I concessionari, dal canto loro, dovranno pianificare con attenzione la gestione degli stock e prepararsi all’arrivo del nuovo modello, studiando strategie di vendita e marketing mirate per accompagnare il passaggio dalla berlina compatta al nuovo SUV.

La scelta di virare su un SUV

Molte sono ancora le incognite che circondano il futuro Fiat Fastback. Non sono stati ancora ufficializzati dettagli precisi sul posizionamento del veicolo, sulle motorizzazioni disponibili o sulle eventuali varianti elettrificate. Tuttavia, le indiscrezioni parlano di una gamma che potrebbe includere versioni mild-hybrid o ibride complete, in linea con le tendenze di elettrificazione che stanno caratterizzando il segmento dei SUV compatti. Un settore dove la concorrenza è già particolarmente agguerrita, con numerosi competitor europei e asiatici pronti a difendere le proprie quote di mercato.

La decisione di chiudere la produzione della Fiat Tipo e di avviare la riconversione verso un nuovo SUV rappresenta un passaggio strategico fondamentale per Stellantis. Da un lato, consente di ottimizzare la redditività dell’offerta, riallineando la gamma alle preferenze attuali dei consumatori; dall’altro, permette di valorizzare le competenze e le infrastrutture di uno stabilimento storico come quello di Bursa. L’estate del 2026 segnerà dunque non solo la fine di un capitolo importante per l’industria automobilistica italiana, ma anche l’inizio di una nuova era, fatta di innovazione, competitività e attenzione alle nuove esigenze del mercato globale.

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