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DS 5 MY2015: primo contatto

DS vuole “ballare da sola”, iniettando nelle proprie auto quei valori di avanguardia delle Citroen storiche.

E’ fra le colline toscane che abbiamo “conosciuto” la rinnovata DS5, prima (re)interpretazione su 4 ruote di un neonato brand con forti aspirazioni premium e che mette nel mirino le “solite” tedesche. Trattasi di un’ammiraglia che rappresenta il coronamento di un percorso iniziato da PSA nel 2010 col lancio della linea DS all’interno della gamma Citroen. L’arrivo di Carlos Tavares ai vertici del gruppo transalpino ed il successo di DS3, DS4 e DS5 (550.000 esemplari in tutto il mondo, 120.000 nell’ultimo anno, 36.000 in Italia) sono stati determinanti per lo “scorporo” definitivo di DS dal Double Chevron. Del resto il “premium” non sente crisi e anche se DS conta il 10% dei volumi di vendita PSA, al contempo vale il 50% dei profitti.

La “5”, prodotta sino ad oggi in 80.000 unità (4000 in Italia), è anche una DS globale – costruita pure in Cina – nonché la prima a scrollarsi di dosso le effigi Citroen dalla calandra: il rinnovamento estetico più evidente è infatti l’arrivo di una mascherina frontale completamente nuova con le “DS Wings” cromate che si prolungano all’interno dei gruppi ottici (i “DS Vision” che abbinano Xeno e LED) e che presto arriveranno anche su DS3 e DS4. Col MY2015 debutta pure un nuovo sistema multimediale con touchscreen – con tecnologia “Mirror Screen” (Mirror Link) – che fa sparire 12 pulsanti da una plancia dal sapore aeronautico. Inalterati invece alcuni dettagli come le “Chrome Blades” che corrono dal cofano alla base del montante anteriore, le maniglie della portiere serigrafate a laser o la selleria che ricorda nei motivi il cinturino di un orologio: non è un caso che il 53% della clientela scelga la DS5 proprio per il suo stile d’impatto. Amplia l’offerta di motorizzazioni benzina e diesel con potenze da 120 a 210 CV e consumi medi dichiarati compresi tra 3,5 l/100 km e 6.2 l/100 km.

Impressioni di guida

[rating title=”VOTO” value=”8″ value_title=”prima impressione” layout=”left”] Al volante dell’auto si apprezza subito il lavoro della nuova trasmissione automatica a 6 rapporti “EAT6”, di serie sul 2.0 turbodiesel più potente – 180 Cv e 400 Nm di coppia motrice – oggetto del nostro test drive: permette cambi di marcia rapidi e fluidi, nonché una sensibile riduzione delle emissioni di CO2. A mancare un po’ invece è la spinta del motore, meno prestante di quanto la scheda tecnica faccia presupporre; però è omologato Euro6, come il resto dell’offerta DS5. Fra le curve lo sterzo pesante e non direttissimo mette ancora più in evidenza un comportamento di guida poco incline alla sportività: è soprattutto l’avantreno a sembrare poco agile ai repentini cambi di direzione. In compenso la tenuta di strada da sicurezza ed il comfort è più che discreto: merito delle sospensioni completamente nuove by Sachs che, rispetto al modello precedente, assorbono meglio le asperità, cedendo poco a rollio e beccheggio. Buono anche l’isolamento acustico, nonostante qualche decibel di troppo del ti-di ai regimi più elevati.

Interessante anche la “Hybrid 4×4” (rappresenta il 15% delle vendite) che abbina un propulsore diesel da 163 CV ad un’unità elettrica da 37 accoppiata alle ruote posteriori. Vanta 4 diverse modalità di guida fra cui una ad emissioni zero: a batteria completamente carica, permette di percorrere 4 km col motore termico spento. La spinta assicurata è molto buona, con l’elettrico che “regolarizza” l’erogazione dell’unità diesel; non convince invece il cambio, lento e talvolta brusco nei passaggi marcia: meglio quindi puntare su una guida morbida. Ineccepibile la realizzazione dei sedili per conformazione e qualità della selleria: quella del nostro esemplare era in pelle “semi anilina”, la più pregiata nel settore automotive. La DS 5 MY2015 porta al debutto anche l’app “MyDS”, disponibile a partire da settembre: è un’applicazione mobile che accompagna il cliente negli spostamenti – prima, durante e dopo la guida – fornendogli tutte le informazioni relative al proprio veicolo.

La DS5 Edizione 1955

In occasione del 60° anniversario della DS19, i clienti potranno scegliere l’edizione limitata DS 5 “1955”, caratterizzata dalla tinta della carrozzeria Blu Zaffiro metallizzato (in opzione il Grigio Shark metallizzato ed il Bianco Perla perlato), i cerchi in lega con i coprimozzi Gold Mat, il logo DS dello stesso colore sul cofano (omaggio alla DS storica), le conchiglie dei retrovisori esterni nere con trama DS incisa a laser e gli sticker dorati ‘DS 60 1955′ su porte anteriori e portellone. Sotto al cofano il BlueHDi 180 S&S EAT6 o la meccanica Hybrid 4×4.

Il listino completo

I prezzi di listino vanno da 30.900 Euro per la versione BlueHDi 120 S&S CHIC fino a 47.250 Euro per la Hybrid 4×4 Edizione 1955. È prevista anche la variante Business, destinata ad aziende e professionisti, disponibile su tutte le motorizzazioni BlueHDi e Hybrid 4×4.

Caratteristiche tecniche

La DS che verrà

Come ormai chiaro, la DS vuole “ballare da sola”, iniettando nelle proprie auto quei valori di avanguardia di una splendida sessantenne come la Citroen DS. Il target del nuovo brand di PSA è quello di rendersi portabandiera del lusso alla francese, potenziare l’immagine del marchio nei prossimi due anni, diventare globale entro il 2018 e lanciare 6 modelli completamente nuovi entro il 2020. Tutte le future DS si caratterizzeranno per un design indicato come “avant-garde”, alta tecnologia motoristica ed infotelematica, elevata cura del dettaglio, grande comfort e ottima dinamica di marcia; inutile dire che, specie in quest’ultimo senso, le piattaforme EMP-1 ed EMP-2 di PSA saranno determinanti, così come sarà commercialmente indispensabile l’arrivo delle SUV. La volontà di PSA è quella di rendere il marchio DS il più avanzato ed esclusivo fra quelli del gruppo francese. Da qui l’impegno, insieme a Virgin Racing, nel prossimo campionato di Formula E e, soprattutto, la progettazione di una nuova rete di distribuzione che trova il suo apice nei “DS Store”: il primo è già presente a Milano, mentre il secondo aprirà a Roma dopo l’estate. Faranno parte di altri 200 punti vendita presenti nelle 200 città più importanti del mondo.

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