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Lista: le 5 Lamborghini più belle della storia

Le cinque Lamborghini top di gamma, supercar che hanno fatto sognare generazioni di appassionati: ecco la nostra lista delle più belle auto della casa di Sant’Agata Bolognese


Questa è la storia di un ragazzo, figlio di agricoltori che lascia le scuole elementari per dedicarsi alla sua passione più grande: le macchine ed i motori. Trasferitosi a Bologna, lavora in un’azienda che revisiona automezzi dell’esercito. Nel corso della seconda guerra mondiale, trova l’opportunità di sperimentare le sue doti meccaniche come tecnico riparatore presso il 50° autoreparto misto.

Nel 1946 invece, questo ragazzo intraprese la carriera di imprenditore nella produzione di trattori. Nel giro di pochi anni, l’azienda divenne tra le più importanti in Italia. Il ragazzo, che di nome faceva Ferruccio Lamborghini, covava comunque sempre quell’amore per le auto ed i motori, tanto da comprarsi due Ferrari.

Proprio in seguito ad un alterco con il Drake, nacque l’azienda automobili Lamborghini

. La leggenda – ma nemmeno tanto – fu raccontata dallo storico collaudatore della Lamborghini Valentino Balboni: “Ferruccio si divertiva a sgommare. Possedeva due Ferrari identiche e più di una volta ha rotto la frizione. Dopo aver sborsato fior di quattrini per ripararle a Maranello, un giorno – dopo l’ennesimo guasto – ne portò una nella sua officina e un meccanico, anche lui di Casumaro, la smontò. La frizione che si rompeva era identica a quella che montava sui suoi trattori“. Da quel momento le lamentele di Ferruccio Lamborghini con il Drake divennero molto più accese: “Spendo una fortuna per un’auto fatta con i miei pezzi!». Pare che la risposta di Enzo Ferrari sia stata: “La macchina va benissimo. Il problema è che tu sei capace a guidare i trattori e non le Ferrari“.

Questa fu la molla che portò alla decisione di creare delle vetture sportive secondo i propri canoni. Da quel giorno, nacquero delle Supercar che rappresentano l’estrema summa di bellezza estetica ed efficenza prestazionale. Noi vi proponiamo cinque modelli rappresentativi, le più belle prodotte dalla casa di Sant’Agata Bolognese.

Lamborghini Veneno

Lamborghini Veneno

In quinta posizione abbiamo voluto volgere uno sguardo al futuro, inserendo la Lamborghini Veneno. Già perchè questa è veramente una vettura da corsa adibita all’utilizzo stradale. La Lamborghini Veneno eroga infatti 750 CV, copre lo 0-100 km/h in 2.8 secondi e vanta un rapporto peso/potenza di soli 1,93 kg/CV. La carrozzeria è realizzata in CFRP (Polimeri rinforzati in fibra di carbonio), materiale destinato anche alla monoscocca.

Nell’abitacolo sono invece previsti gli innovativi materiali brevettati Forged Composite e CarbonSkin. Il design è figlio della penetrazione aerodinamica e della volontà di offrire la minor resistenza all’avanzamento dell’aria. La Veneno, in altre parole, rappresenta l’espressione più pura ed estrema del concetto di Supercar di Lamborghini al giorno d’oggi. Se ne volete una però, dovrete rassegnarvi: i tre esemplari previsti per la vendita hanno già trovato un padrone.

Lamborghini Gallardo

Lamborghini Gallardo LP 560-4 Spyder MY 2013

La Lamborghini Gallardo fu, a tutti gli effetti, il più grande successo dal punto di vista delle vendite, della storia della casa di Sant’Agata Bolognese. 14.000 infatti furono le vetture commercializzate in un arco temporale lungo ben 10 anni, dal 2003 al 2013, quando poi fu sostituita dalla Huracan. La Gallardo si inserì in quella fetta di mercato che, fino a quel momento, era appannaggio di Porsche con la sua 911, e di Ferrari con la F430. Dotata di un propulsore in grado di erogare 500 cavalli, la Gallardo poteva essere considerata come una delle Lamborghini più “facili” da guidare, grazie anche alla trazione integrale permanente.

Della Gallardo furono prodotte una miriade di versioni speciali: la Spyder, la Superleggera, la SE, la Nera, la Valentino Balboni, il modello speciale realizzato per la Polizia di Stato, e altre ancora. Ulteriore pregio della Gallardo riguarda sicuramente il prezzo concorrenziale in riferimento all’immenso apporto tecnologico. Basti pensare che, ad oggi, con un investimento di circa 70.000 euro si può trovare un esemplare in vendita.

Lamborghini Jalpa

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La Lamborghini Jalpa è, con ogni probabilità, uno dei modelli più inconsapevolmente conosciuti dai ‘non amanti’ delle Supercars, ma che hanno vissuto l’epopea cinematografica degli anni ’80. Si tratta infatti della Lamborghini che Sylvester Stallone utilizzava nel suo Rocky IV, più precisamente nella scena in cui, nella notte, ricordava tutta la sua vita.

Tecnicamente la Jalpa fu storicamente l’ultimo modello ad utilizzare un propulsore V8, e fu commercializzata nel periodo 1981-1988. Aveva un motore da 3.946 cc figlio dell’esemplare montato sulla Urraco, ed era in grado di sviluppare una potenza di 255 cavalli. Si trattava di un modello quasi più ‘umano’ nelle linee e nella potenza, tanto da sovrapporsi a listino proprio alla Countach.

Un modello decisamente ricercato con i suoi soli 416 esemplari, rintracciabili oltretutto ad un prezzo di circa 50.000 euro. Nonostante il suo ‘carattere’ e la sua ‘estetica’ più accessibile, la Jalpa mostra un look ed uno stile immortale, quasi moderno, nonostante il sopravanzare degli anni che l’hanno resa un piccolo classico.

Lamborghini Countach

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Sono passati oramai diversi anni dalla nascita della Countach, che vide la luce nel 1973. Talmente tanti anni da aver assorbito e reso familiari quelle linee che, in realtà, ancora oggi sembrano figlie di un universo futuribile parallelo. In altre parole, la Countach rappresentava per molti versi l’emblema del concetto di automobile secondo Lamborghini. Esageratamente squadrata, aggressiva, tesa, cattiva.

Fu prodotta, nelle sue varie serie, fino al 1990, ed arrivò ad una potenza dichiarata di 455 cavalli nella sua versione 500 Quattro valvole, anche se, sempre lo storico Valentino Baloboni, rivelò che durante i test al banco, si arrivò alla soglia dei 470 cv. La curiosità riguarda l’aver voluto tener nascosta questa potenza, considerando come i ‘rivali’ di Maranello fossero in procinto di lanciare la Testarossa. Quando Ferrari dichiarò “solo” 390 cavalli, si decise di mantenere il segreto. Una vettura difficile da guidare, dura e impegnativa e con un alettone posteriore che aveva pura funzione estetica. Non a caso questi era un optional, considerando come, tecnicamente, faceva perdere, in termini di velocità massima, circa 10 km/h.

Lamborghini Miura

Lamborghini Miura SV 1971

La Miura, con buona pace di tantissimi appassionati, per chi ha qualche anno in più, ed ha vissuto l’età della crescita intorno agli anni sessanta e settanta, è senza ombra di dubbio la Lamborghini per eccellenza. Non aveva le linee dure e scolpite della Countach per dire, ma divenne letteralmente un simbolo per Sant’Agata Bolognese. La Miura nacque nel 1965, spogliata della carrozzeria, e mostrata solo nel suo motore e nel telaio.

A rivestirla ci pensò l’anno successivo Marcello Gandini. Nacque come ‘l’auto più veloce al mondo’ ed era in grado di arrivare da 0 a 100 km/h in soli 6,7 secondi, con una velocità massima di 280 km/h. Il motore inoltre, era stato montato in posizione centrale, orientato trasversalmente. Fu prodotta nelle versioni base, S ed SV in soli 763 esemplari, tanto che la Miura è considerata come uno dei modelli più ricercati tra gli appassionati ed i collezionisti.

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