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Mercato Auto: Niente incentivi alla rottamazione nel 2010?

Con molta probabilità, la Finanziaria 2010 che verrà approvata nei prossimi giorni dal Parlamento potrebbe non confermare gli incentivi alla rottamazione delle auto per il prossimo anno. Se così fosse, si tratterebbe di una doccia fredda per il mercato italiano dell’auto che vedrebbe calare di molto gli ordinativi di vetture nuove e, quindi, le vendite


Con molta probabilità, la Finanziaria 2010 che verrà approvata nei prossimi giorni dal Parlamento potrebbe non confermare gli incentivi alla rottamazione delle auto per il prossimo anno. Se così fosse, si tratterebbe di una doccia fredda per il mercato italiano dell’auto che vedrebbe calare di molto gli ordinativi di vetture nuove e, quindi, le vendite di tutto il settore. Alla quasi conferma delle scorse settimane, segue l’incertezza. Si vocifera che, alla fin fine, gli incentivi rientreranno nel testo della Finanziaria, ma con cifre inferiori a quelle previste per il 2009.

Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, ha cercato di chiarire la situazione: “Gli incentivi auto sono un argomento su cui stiamo ragionando con l’Unione Europea, per una politica nel settore che sia comune. Bisogna comunque tener presente che gli incentivi sono un doping, che possono creare problemi. Qualora il governo decida di prorogarli, dovranno essere inferiori, per rientrare alla normalità nel 2011. Inoltre, è necessario valutare come dare incentivi al consumo, con le poche risorse disponibili, anche ad altri settori che ne hanno bisogno”.

Tutti sono d’accordo sul fatto che, quest’anno, gli ecoincentivi hanno evitato il tracollo di un settore difficile come quello dell’auto. Grazie a questa manovra, il calo delle vendite è stato arginato e mantenuto su valori percentuali irrisori. D’altra parte, gli incentivi alla rottamazione hanno contribuito a migliorare il parco auto italiano, togliendo dalle strade molte vetture inquinanti con più di dieci anni d’età, favorendo un calo delle emissioni nocive, grazie alle nuove auto Euro 4 ed Euro 5, nel massimo rispetto per l’ambiente.

Sulla conferma degli eco-incentivi per il 2010 pesano anche le dichiarazioni dei sindacati e di Sergio Marchionne. Tutte le sigle sindacali sono contrarie agli aiuti governativi per motivi legati alla mancata occupazione in Italia nel settore auto, per la quasi totalità in mano a Fiat. Invece, l’amministratore delegato del Lingotto ha affermato, nei giorni scorsi, che sta venendo meno l’impegno del Governo perché “non abbiamo chiesto un euro e gli aiuti ce li stiamo pagando noi”, in quanto gli sconti praticati come ecoincentivi si trasformano in credito d’imposta che lo Stato italiano non sta versando nelle Casse dei costruttori d’auto.

Inoltre, a complicare la situazione è anche il braccio di ferro creatosi tra Unrae e Anfia sugli incentivi per l’acquisto delle auto a metano. I rappresentanti delle Case estere operanti in Italia sono contrari ad un potenziamento a questo tipo di manovra che finirebbe per agevolare solo il Gruppo Fiat, al momento la più attrezzata sul mercato con una gamma di vetture alimentate a metano. Questo scontro tra le Case automobilistiche potrebbe nuocere a tutti, visto che il Governo potrebbe optare per la non conferma di tutti i tipi di incentivi alla rottamazione per non creari malumori tra gli operatori del settore auto.

Un’eventuale conferma per gli incentivi alla rottamazione per l’acquisto di auto a metano trova l’appoggio dell’Anfia, associazione rappresentante dei costruttori italiani che elenca i benefit di questo tipo di alimentazione: “Lo schema di incentivi previsti dal governo italiano ha infatti permesso nei primi nove mesi del 2009 una riduzione delle emissioni di CO2 medie di 7,4 g/km rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. A titolo di confronto il programma di eco-incentivazione francese, basato su un sistema misto di rottamazione e bonus-malus, nello stesso periodo ha portato ad un miglioramento di 6 g/km. In definitiva, quindi, gli incentivi italiani sembrano aver funzionato egregiamente, non solo nel sostenere la domanda, ma anche nel ridurre l’impatto ambientale del parco circolante”.

In definitiva, la situazione appare piuttosto ingarbugliata. Nell’attesa che il Governo decida sul da farsi e su chi accontentare nella lotta contro il metano, chi era intenzionato a cambiare auto nel corso del 2010 dovrebbe approfittare degli ultimi 20 giorni di questo 2009 per poter usufruire degli ecoincentivi attualmente in vigore che concedono un bonus di 1.500 euro sull’acquisto di un’auto nuova con basse emissioni di CO2. Altrimenti, saranno molti gli automobilisti a rimanere a bocca asciutta, se dovesse verificarsi l’ipotesi concreta di una non conferma dei prima amati e, adesso, ostacolati incentivi alla rottamazione.

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