Stellantis, nuova class action per gli airbag Takata: la situazione

Codici ha diffidato Groupe PSA Italia e Stellantis Europe per informativa insufficiente sugli airbag Takata che interessano vari modelli Opel, chiedendo richiamo nazionale, elenco VIN e soluzioni di mobilità per i proprietari

Stellantis, nuova class action per gli airbag Takata: la situazione
G C
Giorgio Colari
Pubblicato il 16 ott 2025

Il caso dei airbag Takata difettosi continua a scuotere il settore automobilistico, portando nuove preoccupazioni per la sicurezza degli automobilisti italiani. In particolare, l’associazione dei consumatori Codici ha avviato un’azione legale contro Stellantis e Groupe PSA Italia, sollevando il problema delle comunicazioni insufficienti rivolte ai proprietari di circa 29.000 veicoli Opel equipaggiati con gli airbag potenzialmente pericolosi. La richiesta è chiara: serve un richiamo nazionale immediato e trasparente, che metta al primo posto la tutela degli utenti.

La questione riguarda un difetto critico degli inflatori degli airbag prodotti da Takata, che possono esplodere in modo improvviso e violento, generando la proiezione di frammenti metallici nell’abitacolo. Questo malfunzionamento mette gravemente a rischio l’incolumità di guidatore e passeggeri. I modelli Opel coinvolti comprendono Astra, Cascada, Meriva, Mokka, Signum, Vectra e Zafira, come confermato da un portavoce della casa automobilistica, e il totale dei veicoli interessati si aggira intorno alle 29.000 unità.

Al centro della controversia, secondo Codici, vi è la mancanza di informazioni tecniche dettagliate e l’assenza di comunicazioni efficaci rivolte ai consumatori. Il Segretario Nazionale dell’associazione, ha denunciato come le informazioni fornite siano “insufficienti e prive di elementi tecnici adeguati”, un comportamento che rischia di ingannare gli automobilisti ed esporli a pericoli reali. Egli ha inoltre ricordato i precedenti casi che hanno coinvolto gli airbag Takata montati su Citroën C3 e DS3, caratterizzati da tempi di attesa eccessivi per le sostituzioni e da una gestione caotica della comunicazione tra clienti e reti di assistenza.

L’azione legale

L’azione legale di Codici non si limita a una semplice denuncia, ma prevede una diffida inibitoria e la possibilità di promuovere un’azione collettiva, facendo leva su un precedente favorevole ottenuto presso il Tribunale di Torino per una vicenda simile che aveva coinvolto modelli Citroën. L’obiettivo primario dell’associazione non è solo il risarcimento economico, ma soprattutto l’adozione di misure concrete per la sicurezza: un richiamo immediato, l’offerta di soluzioni di mobilità alternativa per i proprietari coinvolti e una maggiore trasparenza da parte dei costruttori.

Da parte sua, Stellantis aveva già esteso un richiamo preventivo ad altri modelli Citroën, DS e Opel, ma la situazione rimane delicata. In Francia, il Ministero dei Trasporti ha adottato misure drastiche dopo un incidente mortale a Reims, imponendo un richiamo totale e il divieto di circolazione per tutti i veicoli equipaggiati con airbag Takata, immobilizzando centinaia di migliaia di vetture. Questo intervento dimostra quanto sia urgente una risposta efficace e coordinata anche in Italia.

Lo scandalo airbag Takata ha ormai assunto dimensioni globali, con ripercussioni su milioni di veicoli in tutto il mondo. Il difetto principale risiede nei propellenti degli inflatori, che possono subire una combustione anomala, causando la rottura dell’involucro e la dispersione di frammenti metallici nell’abitacolo, con conseguenze potenzialmente letali.

Le richieste

Gli avvocati di Codici hanno avanzato richieste precise: la pubblicazione dell’elenco completo dei modelli coinvolti e dei rispettivi VIN (Vehicle Identification Number), la diffusione di informazioni tecniche chiare sui criteri di valutazione del rischio e l’adozione di soluzioni di mobilità alternativa per i clienti interessati. L’associazione sottolinea inoltre la mancata comunicazione, da parte di Stellantis, degli anni di produzione dei modelli coinvolti, elemento fondamentale per consentire ai proprietari di verificare se il proprio veicolo sia a rischio.

La richiesta dei consumatori è unanime: risposte trasparenti, priorità nelle sostituzioni degli airbag Takata e procedure di contatto rapide ed efficienti con officine e concessionarie. È auspicabile che le autorità e i tribunali accelerino le tempistiche, rafforzando le tutele e le garanzie per chi si trova a dover affrontare questo problema.

Nel frattempo, oltre all’azione collettiva annunciata da Codici, non si esclude che Stellantis possa estendere ulteriormente i richiamo o che le autorità italiane adottino misure obbligatorie, seguendo l’esempio francese. I proprietari dei modelli citati sono invitati a verificare lo stato del proprio veicolo tramite il VIN e a mantenere comportamenti prudenti fino alla sostituzione degli airbag difettosi, in attesa di risposte più concrete e tempestive da parte delle case automobilistiche e delle istituzioni.

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