Il nuovo autovelox evoluto non fa sconti: multe fino a 1.300 euro

Il Sorpassometro SV3 combina sensori e telecamere per rilevare i sorpassi vietati. Prima installazione sulla SS18 Acquappesa. Ecco funzionamento, sanzioni e diritti di contestazione

Il nuovo autovelox evoluto non fa sconti: multe fino a 1.300 euro
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Giorgio Colari
Pubblicato il 16 ott 2025

La sicurezza stradale compie un nuovo passo avanti con l’introduzione di un sistema innovativo, che solleva però anche interrogativi e riflessioni sulla tutela dei diritti degli automobilisti. Dal 4 agosto 2025, infatti, sulla SS18 Acquappesa è stato ufficialmente attivato il sorpassometro sv3, un dispositivo pensato per monitorare e sanzionare i sorpassi vietati nei tratti più pericolosi della rete viaria italiana.

Tecnologia di assoluto livello

Questo nuovo strumento, che unisce tecnologia e attenzione per la sicurezza, è stato sviluppato per contrastare le manovre azzardate che spesso si verificano in zone ad alto rischio come curve cieche, dossi o tratti con visibilità ridotta. Il cuore del sistema è costituito da sensori installati direttamente nell’asfalto, i quali lavorano in sinergia con telecamere ad alta definizione per garantire un rilevamento sorpassi estremamente preciso e affidabile.

Quando il sistema rileva un sorpasso non consentito, registra automaticamente un filmato di 15 secondi, che viene poi trasmesso alle autorità competenti per la valutazione dell’infrazione. Questo processo automatizzato permette di raccogliere prove oggettive, riducendo al minimo il margine di errore umano e offrendo un valido supporto alle forze dell’ordine.

Nonostante i vantaggi tecnologici, il sorpassometro sv3 non può essere installato ovunque: la sua applicazione è infatti limitata ai tratti di strada ufficialmente riconosciuti come particolarmente pericolosi. Ogni installazione deve ricevere il via libera dal Prefetto, che ne certifica la necessità e la conformità alle normative vigenti. Inoltre, la presenza del dispositivo è sempre segnalata da apposita cartellonistica, in modo da garantire la massima trasparenza nei confronti degli automobilisti.

Le sanzioni

Per quanto riguarda le sanzioni, il sistema introduce una scala di multe e penalità commisurate alla gravità dell’infrazione e al contesto in cui essa avviene. In ambito urbano, chi viene colto a effettuare sorpassi vietati rischia una multa compresa tra 42 e 173 euro, con la decurtazione punti pari a 2 sulla patente. Sulle strade extraurbane, le sanzioni salgono fino a 345 euro e 3 punti in meno. Nei casi più gravi, come i sorpassi in curva o su dossi, la multa può raggiungere i 666 euro, con la perdita di 10 punti e la sospensione della patente da uno a tre mesi. Per la guida contromano, invece, le multe possono superare i 1.300 euro.

Non mancano, tuttavia, le tutele per i cittadini. Chi ritiene di essere stato sanzionato ingiustamente ha il diritto di presentare ricorso: può rivolgersi al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica della multa, oppure al Prefetto entro 60 giorni. Inoltre, per garantire la piena legittimità delle installazioni, è possibile consultare i decreti prefettizi relativi ai dispositivi attivi sul territorio.

Ridurre il numero di incidenti

Sul fronte della sicurezza, gli esperti sottolineano come il rilevamento sorpassi tramite tecnologie avanzate possa effettivamente contribuire a ridurre il numero di incidenti gravi. Tuttavia, le associazioni dei consumatori e alcuni gruppi politici esprimono preoccupazione circa l’accuratezza dei dispositivi, la gestione dei dati raccolti e il rischio di falsi positivi. I sindacati degli automobilisti, dal canto loro, chiedono che vengano stabiliti protocolli chiari per l’accesso alle registrazioni video in caso di contestazione delle sanzioni.

L’esperimento condotto sulla SS18 Acquappesa rappresenta dunque un banco di prova cruciale per valutare non solo l’efficacia tecnica del sorpassometro sv3, ma anche la capacità delle istituzioni di bilanciare la necessità di sicurezza con il rispetto dei diritti degli automobilisti. Le autorità saranno chiamate a monitorare attentamente i risultati di questa fase sperimentale, con l’obiettivo di estendere il sistema solo laddove si dimostri realmente utile e rispettoso delle garanzie procedurali.

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