Sorpassometro, il nuovo strumento di controllo dei sorpassi pericolosi
Scopri come il sorpassometro SV3 rivoluziona la sicurezza stradale rilevando i sorpassi vietati e quali sono le multe previste dalle nuove norme
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L’Italia compie un passo decisivo verso la sicurezza stradale grazie all’introduzione di una nuova tecnologia di controllo che promette di rivoluzionare la lotta ai comportamenti pericolosi al volante. Si tratta del sorpassometro, un sistema avanzato che punta a contrastare in modo mirato i sorpassi vietati, una delle principali cause di incidenti sulle nostre strade. Sfruttando l’integrazione tra sensori asfalto e telecamere monitoraggio, questa soluzione hi-tech non solo identifica le infrazioni in tempo reale, ma consente anche una gestione immediata delle sanzioni, offrendo così un potente deterrente contro le manovre azzardate.
La vera innovazione del sistema, noto anche come SV3, risiede nella sua capacità di superare i limiti degli autovelox tradizionali. Mentre questi ultimi si concentrano esclusivamente sul controllo della velocità, il sorpassometro è progettato specificamente per monitorare e documentare ogni tentativo di sorpasso in aree dove la manovra è vietata. Grazie a una rete di sensori posizionati direttamente nella pavimentazione e collegati a sofisticate telecamere, il sistema è in grado di rilevare in modo automatico quando un veicolo infrange il divieto di sorpasso.
Il funzionamento
Il funzionamento è tanto semplice quanto efficace: nel momento in cui un automobilista effettua un sorpasso vietato, i sensori sotto l’asfalto registrano la manovra e attivano le telecamere, che acquisiscono una sequenza video di circa 15 secondi. Questo filmato, che documenta in modo inequivocabile l’infrazione, viene poi inviato in tempo reale alle autorità. L’intero processo, dalla rilevazione alla trasmissione dei dati, avviene in pochi istanti, consentendo così una pronta emissione delle multe e una più efficace attività di controllo da parte delle forze dell’ordine.
Non tutte le strade possono però ospitare questa tecnologia. L’installazione del sorpassometro richiede una specifica autorizzazione prefetto e viene riservata ai tratti considerati particolarmente pericolosi, come curve a visibilità ridotta, dossi o segmenti caratterizzati da una sinistrosità elevata. Un esempio emblematico è quello di Acquappesa, in provincia di Cosenza, dove la Strada Statale 18 è stata scelta come banco di prova per questa innovazione, vista la sua reputazione di arteria ad alto rischio.
Le sanzioni previste
Le sanzioni per chi trasgredisce sono state calibrate in base alla gravità dell’infrazione e al contesto in cui essa avviene. Nei centri abitati, la multa sorpasso può variare da 42 a 173 euro, accompagnata dalla decurtazione di 2 punti dalla patente. Sulle strade extraurbane, le penalità diventano più severe e possono arrivare fino a 345 euro. Nei casi più gravi, come i sorpassi in curva o in contromano, la sanzione può superare i 600 euro, con il rischio concreto di sospensione della patente e la perdita di fino a 10 punti.
Un aspetto fondamentale del sistema è la tutela dei diritti dei cittadini. I trasgressori hanno la possibilità di verificare la regolarità dell’impianto, consultando i relativi decreti di autorizzazione e, se lo ritengono opportuno, presentare ricorso: entro 30 giorni al Giudice di Pace oppure entro 60 giorni al Prefetto. Questo garantisce trasparenza e correttezza nell’applicazione delle sanzioni, elementi imprescindibili in un sistema che mira a coniugare efficacia e rispetto delle regole.
Dati allarmanti
L’introduzione del SV3 si inserisce in un contesto nazionale segnato da dati allarmanti: secondo le più recenti statistiche Istat, gli incidenti stradali in Italia sono in aumento, spingendo istituzioni e comunità locali a ricercare soluzioni sempre più avanzate. Il futuro della sicurezza stradale sembra ormai orientato verso l’adozione di tecnologie digitali integrate, che prevedono non solo sensori e telecamere, ma anche l’impiego di droni e intelligenza artificiale per un monitoraggio capillare e continuo dei comportamenti degli automobilisti.
L’esperienza calabrese potrebbe rappresentare un modello da replicare su scala nazionale, favorendo la diffusione del sorpassometro anche in altre aree critiche del Paese. Si tratta di una strategia che vede la collaborazione tra enti locali, forze dell’ordine e cittadini, tutti uniti dall’obiettivo comune di ridurre il numero di incidenti e salvaguardare la vita sulle strade italiane. L’adozione del SV3 non è quindi solo un passo avanti nella tecnologia, ma anche un segnale concreto della volontà di rendere le nostre strade più sicure per tutti.
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