Robert Peugeot rinnova il mandato biennale nel CdA Stellantis
Robert Peugeot ottiene un ultimo mandato biennale come vicepresidente di Stellantis: la nomina chiude una disputa familiare con Xavier Peugeot e conferma Peugeot Invest tra i principali azionisti
La recente riconferma di Robert Peugeot all’interno del consiglio di amministrazione di Stellantis getta nuova luce sugli equilibri di potere e sulle tensioni dinastiche che animano la famiglia Peugeot, da sempre protagonista della scena industriale europea. Un dato emerge su tutti: con il 7,56% del capitale, la holding Peugeot Invest si conferma secondo azionista del gruppo automobilistico, subito dopo gli Agnelli di Exor, detentori del 15,16%. Questa percentuale, apparentemente solo una cifra, è invece la sintesi di una strategia di lungo corso, che mira a mantenere salda la presenza della famiglia nella governance, anche in un contesto segnato da profondi cambiamenti e da non poche frizioni interne.
Mandato biennale
Il mandato biennale assegnato a Robert Peugeot non è soltanto un atto formale: rappresenta il consolidamento di una linea moderata, attenta al dialogo e alla ricerca di compromessi tra i grandi azionisti. In particolare, questa scelta sembra orientata a mantenere un equilibrio con la componente italiana rappresentata da Exor, evitando spaccature che potrebbero minare la stabilità del gruppo in una fase di trasformazione radicale. Non è un caso che la riconferma di Robert abbia di fatto congelato, almeno temporaneamente, le ambizioni del cugino Xavier Peugeot, attuale amministratore delegato di DS Automobiles e protagonista di una recente campagna pubblica volta a ottenere un proprio seggio nel board.
Tensioni familiari importanti
Le tensioni che attraversano la famiglia Peugeot non sono una novità, ma affondano le radici nelle scelte strategiche compiute già ai tempi dell’ex gruppo PSA, prima della fusione con FCA che ha dato vita a Stellantis nel 2021. L’ingresso nel capitale dello Stato francese e del colosso cinese Dongfeng aveva già allora generato profonde divisioni: da un lato, una parte della famiglia – rappresentata da figure come il fratello maggiore Thierry e lo stesso Xavier Peugeot – si era mostrata scettica e più restia ad aprirsi a partner esterni; dall’altro, Robert Peugeot si era distinto come il fautore di una linea più aperta, orientata al dialogo e alla collaborazione con gli altri azionisti di riferimento.
Questa differenza di visione ha trovato una nuova sintesi proprio nella recente nomina, che segna un compromesso fra le diverse anime della famiglia e consente di mantenere una rappresentanza attiva nel consiglio di amministrazione di Stellantis. Tuttavia, la compressione del mandato da cinque a due anni viene letta dagli analisti come un segnale di incertezza: se da un lato garantisce flessibilità e la possibilità di adattarsi rapidamente ai mutamenti del contesto, dall’altro rischia di limitare la capacità di pianificazione strategica nel medio-lungo termine. Un aspetto non secondario, se si considera che il gruppo si trova ad affrontare sfide epocali come l’elettrificazione della gamma, la digitalizzazione dei processi e la ridefinizione dei modelli di business nel settore automotive.
La posizione del Leone dentro a Stellantis
La posizione di Peugeot Invest all’interno di Stellantis resta quindi centrale, ma al tempo stesso fragile e soggetta a continue ridefinizioni. La stabilità istituzionale raggiunta con la riconferma di Robert Peugeot appare, in effetti, più una tregua che una soluzione definitiva. La questione della rappresentanza familiare rimane aperta, soprattutto in vista dei prossimi cicli di rinnovo del board, e le ambizioni di figure come Xavier Peugeot continuano a rappresentare un elemento di potenziale instabilità. In questo scenario, il ruolo degli altri grandi azionisti, a partire da Exor, si fa ancora più cruciale: la capacità di mantenere un equilibrio tra le diverse componenti azionarie sarà determinante per garantire la coesione del gruppo e rassicurare gli investitori internazionali, sempre più attenti ai segnali che arrivano dalla governance delle grandi aziende europee.
Guardando al futuro, la famiglia Peugeot si trova di fronte a una scelta delicata: continuare a puntare su una presenza forte e coesa all’interno di Stellantis, oppure aprire la porta a nuove alleanze e a un modello di governance più fluido e internazionale. La risposta a questo interrogativo dipenderà non solo dagli equilibri interni, ma anche dalla capacità di leggere le evoluzioni del mercato e di anticipare le mosse dei principali concorrenti globali. Nel frattempo, la riconferma di Robert Peugeot rappresenta un segnale di continuità, ma anche di cautela: una scelta che mira a proteggere il patrimonio industriale e simbolico della famiglia, senza però chiudere la porta a possibili cambiamenti nel prossimo futuro.