Rinascita del Toyota FJ60, il restomod porta un motore V6 biturbo

Al SEMA Show 2025 Toyota svela un restomod del Land Cruiser 1985: motore I Force V6 biturbo, cambio H55F manual, assi originali e restauro in Silver 147

Rinascita del Toyota FJ60, il restomod porta un motore V6 biturbo
F C
Fabrizio Caratani
Pubblicato il 30 ott 2025

L’icona degli anni ’80 torna a vivere, ma con un cuore che pulsa di innovazione: è questa la magia che ha stregato il pubblico del SEMA Show 2025 di Las Vegas, dove Toyota FJ60 è stata protagonista di una rinascita che unisce sapientemente passato e presente. Un progetto che ha saputo emozionare, mettendo al centro la filosofia del restomod: rispetto per l’estetica originale, ma senza rinunciare alle più moderne soluzioni tecniche. La celebre fuoristrada, infatti, mantiene intatta la sua inconfondibile silhouette, impreziosita dalla classica colorazione Silver 147, ma cela sotto la carrozzeria una rivoluzione meccanica che la proietta nel XXI secolo.

Il nuovo motore

Il cuore pulsante di questa trasformazione è il potente I Force V6 biturbo da 3.4 litri, capace di erogare ben 389 CV e una coppia massima di 479 lb-ft. Un balzo prestazionale impressionante rispetto al tradizionale sei cilindri 2F che equipaggiava il modello originale. Toyota ha scelto di osare, offrendo agli appassionati una reinterpretazione della Toyota FJ60 che non si limita al restauro filologico, ma esalta le potenzialità di una meccanica moderna senza sacrificare l’anima vintage del veicolo.

Nonostante la presenza del moderno propulsore, la casa giapponese ha deciso di preservare elementi fondamentali della meccanica d’epoca, mantenendo intatto il fascino della guida old-school. Così, il cambio H55F manual a cinque marce resta fedele all’originale, così come il ripartitore di coppia e gli assi rigidi anteriori e posteriori. Una scelta che sottolinea la volontà di offrire un’esperienza di guida autentica, in grado di trasmettere le stesse sensazioni che hanno reso celebre la Toyota FJ60 tra gli appassionati di fuoristrada.

La perfetta integrazione tra innovazione e tradizione è stata resa possibile grazie a soluzioni ingegneristiche su misura. L’installazione del nuovo I Force V6 ha richiesto, ad esempio, la realizzazione di una coppa dell’olio specifica, progettata per adattarsi agli spazi ridotti della scocca originale. Questo intervento, apparentemente marginale, testimonia la cura maniacale dedicata a ogni dettaglio, dalla meccanica all’estetica, per garantire che la trasformazione non compromettesse l’integrità storica del veicolo.

Abitacolo originale

L’abitacolo rappresenta un ulteriore esempio di questa filosofia duale. Gli interni sono stati restaurati con meticolosità, riportando materiali e finiture alle condizioni originali. L’unica concessione alla modernità è rappresentata dall’installazione di un’unità Alpine Halo11 e da un sistema audio JBL, perfettamente integrati senza alterare l’aspetto classico della plancia. Un connubio che consente di godere di comfort e tecnologia attuali, pur restando immersi nell’atmosfera autentica degli anni ’80.

Tuttavia, la scelta di abbinare un propulsore così performante a una trasmissione vintage come il H55F manual solleva interrogativi tecnici rilevanti. Gli ingegneri Toyota hanno dovuto affrontare sfide importanti per garantire la compatibilità a lungo termine tra il nuovo motore e i componenti meccanici d’epoca, intervenendo su raffreddamento e lubrificazione per gestire le nuove sollecitazioni. Inoltre, non mancano le considerazioni legate alla manutenzione futura e all’adeguamento alle normative sulle emissioni, soprattutto nei mercati più restrittivi dove la legislazione ambientale è particolarmente severa.

Una tendenza crescente

Il progetto si inserisce a pieno titolo nella crescente tendenza dei restomod, che affascinano sempre più appassionati desiderosi di possedere veicoli dal fascino classico ma dotati di tecnologie all’avanguardia. Per Toyota, questa iniziativa rappresenta non solo un tributo alla propria heritage, ma anche un banco di prova per competenze di personalizzazione che potrebbero aprire la strada a nuove proposte commerciali dedicate ai cultori del brand.

La risposta del pubblico al SEMA Show è stata entusiasta: l’attenzione ai dettagli, la fedeltà alle linee originali e la scelta di non snaturare l’identità storica del veicolo hanno conquistato anche i puristi più esigenti. Il successo del restomod firmato Toyota dimostra come la sinergia tra passato e presente possa generare emozioni autentiche e durature, confermando la capacità di un’icona come la Toyota FJ60 di rinnovarsi senza mai perdere la propria anima.

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