Rimac punta al controllo totale di Bugatti: che succede

Mate Rimac ha proposto l'acquisto della quota Porsche in Bugatti Rimac. Operazione da ~500M€ che apre scenari su Tourbillon, V16 e la transizione verso l'elettrificazione

Rimac punta al controllo totale di Bugatti: che succede
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Renato Terlisi
Pubblicato il 21 nov 2025

Un investimento da mezzo miliardo di euro per il 45% delle quote e una valutazione complessiva che sfiora il miliardo: questi sono i numeri che stanno scuotendo il panorama automotive internazionale. Secondo indiscrezioni, Mate Rimac sarebbe pronto a presentare un’offerta preliminare a Porsche per rilevare la sua partecipazione diretta in Bugatti Rimac, la società nata nel 2021 dall’ambiziosa joint venture tra il costruttore croato e il colosso tedesco.

Una mossa cruciale

Questa mossa arriva in un momento cruciale per il marchio francese, impegnato nel lancio della nuova hypercar Tourbillon, equipaggiata con un motore V16 di concezione completamente tradizionale. Ed è proprio qui che si concentra la principale sfida strategica: da un lato l’eredità storica di Bugatti, simbolo indiscusso delle auto termiche di altissima gamma, dall’altro la spinta verso l’elettrificazione promossa da Rimac, leader nell’innovazione elettrica e ibrida.

L’attuale assetto societario vede Rimac detenere il 55% delle quote di Bugatti Rimac, mentre Porsche controlla il restante 45% e possiede anche una quota del 24% nel Rimac Group. Questa struttura ha garantito alla casa croata il controllo operativo, lasciando però a Stoccarda un ruolo strategico di rilievo. L’eventuale acquisizione della quota diretta da parte di Mate Rimac non eliminerebbe comunque del tutto l’influenza di Porsche, che continuerebbe a esercitare un peso importante tramite la partecipazione nel gruppo croato.

Le motivazioni sono chiare

Le motivazioni dietro questa operazione sono chiare. Per Rimac, ottenere il controllo totale di Bugatti significherebbe rafforzare ulteriormente la reputazione del marchio e disporre di una piattaforma esclusiva per sperimentare e applicare le più avanzate tecnologie elettriche. Tuttavia, il vero banco di prova sarà mantenere intatta l’anima storica di Bugatti nel delicato processo di transizione verso l’elettrificazione. I clienti del marchio sono notoriamente legati alla tradizione meccanica, mentre le normative ambientali sempre più stringenti impongono una svolta radicale.

Dal punto di vista finanziario, i rischi sono tutt’altro che trascurabili. Lo sviluppo di nuove hypercar richiede investimenti massicci e tempi di progettazione lunghi; la gestione della gamma Bugatti nel periodo successivo al lancio della Tourbillon dovrà quasi inevitabilmente orientarsi verso soluzioni ibride o completamente elettriche, in linea con la normativa europea. L’integrazione delle tecnologie Rimac in vetture dal DNA così tradizionalista potrebbe mettere sotto pressione i margini di profitto e rischiare di compromettere l’immagine consolidata del marchio.

Porsche potrebbe pensare di vendere

Dal canto suo, Porsche potrebbe vedere questa cessione come una strategia per riallocare risorse su settori ritenuti più strategici, senza però perdere il contatto diretto con l’innovazione tecnologica, grazie alla quota detenuta in Rimac Group. In questo modo, la casa di Stoccarda continuerebbe ad avere accesso alle tecnologie più all’avanguardia, evitando però le complessità gestionali e stilistiche legate a un brand così esclusivo ed esigente come Bugatti.

Oltre alle valutazioni finanziarie, il possibile cambio di controllo apre interrogativi significativi su temi come l’integrazione dei talenti, la salvaguardia dell’identità di marca e la definizione della roadmap produttiva dei prossimi anni. Al momento, molte incognite restano irrisolte: le condizioni effettive dell’offerta, eventuali contromosse da parte di Porsche, e soprattutto le scelte tecniche che determineranno il futuro di Bugatti oltre la Tourbillon.

L’esito di questa potenziale acquisizione dovrà tenere conto delle pressioni del mercato, dei vincoli normativi ambientali e delle aspettative di una clientela appassionata e fedele. I prossimi mesi saranno decisivi per comprendere le reali intenzioni dei protagonisti e gli sviluppi tecnologici e regolamentari che potrebbero ridefinire il futuro di uno dei capitoli più affascinanti dell’automobilismo contemporaneo.

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