Peugeot 5008 è il SUV da 7 posti preferito: almeno in Francia
La Peugeot 5008 conquista la Francia con 14.874 immatricolazioni in 10 mesi: boom delle versioni ibride, ritardi per le e 5008 dovuti alla produzione di batterie
La scena automobilistica francese nel 2025 vede un protagonista indiscusso: la Peugeot 5008. Nei primi dieci mesi dell’anno, il SUV della casa del Leone ha registrato numeri da record con ben 14.874 unità immatricolate, confermando una leadership solida e difficile da scalfire nel segmento dei SUV sette posti. La strategia di transizione energetica graduale, incentrata sulle motorizzazioni ibride, ha trovato terreno fertile tra i consumatori francesi, mentre le versioni elettriche mostrano ancora qualche incertezza.
Il successo commerciale della Peugeot 5008 si misura soprattutto nel confronto diretto con i rivali di segmento. Renault tenta di colmare il divario combinando le vendite di due modelli, Espace e Rafale, che insieme totalizzano 14.571 immatricolazioni, restando però appena sotto la soglia raggiunta dal SUV Peugeot. La concorrenza diretta fatica: Skoda Kodiaq si ferma a 3.420 unità, Volkswagen Tayron non va oltre le 1.154 vendite, mentre proposte come Nissan X-Trail, Mazda CX-80, Kia Sorento e Hyundai Santa Fe non riescono a suscitare un interesse significativo tra i clienti d’Oltralpe.
Il motore preferito
Il vero cuore pulsante di questa performance è rappresentato dalla 5008 Hybrid 145, la versione che ha conquistato l’82% delle preferenze con 12.234 esemplari venduti. Questo dato racconta di una clientela attenta all’efficienza energetica, ai costi di esercizio contenuti e alla praticità d’uso. Per le famiglie numerose e chi cerca spazio senza rinunciare all’economicità, la soluzione ibrida si rivela la scelta più sensata, superando ancora le perplessità legate all’elettrico puro. La tecnologia ibrida, infatti, si conferma come il compromesso ideale tra prestazioni, autonomia e risparmio, elementi imprescindibili per chi vive quotidianamente la mobilità urbana e extraurbana.
Situazione ben diversa per la e 5008, la variante completamente elettrica del SUV, che si ferma a 1.859 unità, pari al 12,5% del totale. Peugeot attribuisce questo risultato alle difficoltà produttive dello stabilimento ACC in Francia, in particolare ai ritardi nella consegna delle batterie e nel lancio di versioni chiave come la Long Range e la Dual Motor a trazione integrale. Questi ostacoli rischiano di rallentare la diffusione della mobilità a zero emissioni, proprio mentre la concorrenza, con Tesla Model Y in testa, accelera sull’elettrificazione e amplia l’offerta di veicoli green.
Analisi del mercato
L’analisi del fenomeno mette in luce le due facce della medaglia: da una parte, Peugeot ha saputo cogliere con precisione le esigenze di un mercato in piena transizione energetica, proponendo un prodotto affidabile, pratico e competitivo dal punto di vista del prezzo. Dall’altra, le criticità nella catena di fornitura delle batterie e nella capacità produttiva rischiano di frenare ulteriormente l’adozione dell’elettrico, lasciando spazio ai competitor più reattivi nell’innovazione tecnologica e nella gestione industriale.
Dal lato della domanda, i concessionari sottolineano una tendenza ormai chiara tra gli acquirenti: si cercano autonomia sufficiente per la vita quotidiana, costi operativi ridotti e grande flessibilità d’uso. Non mancano richieste di finiture di livello, dotazioni di sicurezza avanzate e comfort superiore, segno di una clientela sempre più informata e pragmatica, che valuta ogni opzione con attenzione e senza farsi guidare esclusivamente dalle mode del momento.
Per la concorrenza, la performance della Peugeot 5008 rappresenta una lezione strategica: per aspirare alla leadership nel segmento dei SUV sette posti servono credibilità produttiva, un posizionamento di prezzo efficace e una gamma in grado di rispondere concretamente alle esigenze reali del mercato. Al tempo stesso, chi ha scelto di puntare tutto sull’elettrico deve accelerare nella risoluzione dei colli di bottiglia produttivi e garantire una maggiore disponibilità di varianti ad autonomia superiore, per non perdere terreno in una fase di profonda trasformazione del settore.