Richiamo Opel Vivaro-e Hydrogen per rischio perdita di idrogeno
Opel richiama il Vivaro-e Hydrogen per rischio perdita di idrogeno dal serbatoio. Concessionarie effettueranno controlli; il gruppo Stellantis rivede il programma fuel cell
Un nuovo richiamo scuote il panorama dei veicoli commerciali a idrogeno, mettendo sotto i riflettori oltre 2.000 esemplari del furgone Opel Vivaro e Hydrogen. Una questione di sicurezza che coinvolge non solo la casa tedesca, ma l’intero gruppo Stellantis, in un momento in cui il settore automotive è chiamato a rispondere con trasparenza e tempestività alle sfide poste dalla transizione verso le celle a combustibile. Il rischio? Potenziali perdite di idrogeno dal serbatoio, con implicazioni dirette sulla sicurezza degli occupanti e delle infrastrutture circostanti.
Il problema tecnico riscontrato riguarda il sistema di stoccaggio del carburante, dove il serbatoio del Vivaro e Hydrogen potrebbe presentare delle criticità. Nello specifico, il difetto interessa la possibile fuoriuscita di idrogeno nello spazio compreso tra il rivestimento esterno e la protezione secondaria del serbatoio. Questo scenario apre la porta a un rischio di accumulo del gas sotto la scocca, con la conseguente possibilità di incendi, soprattutto se il veicolo viene parcheggiato in ambienti chiusi come garage o sotto edifici abitativi.
I sensori rilevano anomalie
Durante la marcia, i sistemi di sicurezza dovrebbero intervenire prontamente: i sensori rilevano eventuali anomalie e il veicolo passa automaticamente alla modalità elettrica, garantendo comunque un’autonomia residua di circa 30 chilometri. Tuttavia, il vero punto critico emerge quando il mezzo è fermo: in questa condizione, i sensori di sicurezza risultano inoperosi, lasciando spazio a una potenziale situazione di pericolo che non può essere sottovalutata. È proprio questa lacuna a spingere Opel ad avviare una campagna di richiamo su scala europea, rivolta ai veicoli prodotti tra settembre 2021 e settembre 2023, facilmente identificabili attraverso specifici numeri di telaio.
L’operazione di richiamo prevede controlli tecnici approfonditi presso la rete dei concessionari ufficiali Opel. Gli interventi si concentreranno sulla verifica dell’integrità del sistema di contenimento dell’idrogeno e sull’eliminazione di eventuali perdite, per ristabilire i più alti standard di sicurezza richiesti dal mercato e dalle autorità europee. Nel frattempo, la casa madre raccomanda ai proprietari di non parcheggiare i loro Vivaro e Hydrogen in luoghi chiusi o sotto edifici abitativi fino a quando non sarà stata completata l’ispezione e certificata la totale sicurezza del veicolo.
Verifiche complete
Ma la questione va oltre i confini del marchio. Secondo fonti interne, il gruppo Stellantis sta estendendo le verifiche anche ad altri veicoli commerciali a celle a combustibile presenti nella propria gamma, segno che la sicurezza legata all’uso dell’idrogeno è una priorità trasversale e condivisa. Questo episodio mette in evidenza le difficoltà operative e strategiche connesse alla diffusione delle nuove tecnologie di propulsione alternativa: da un lato la carenza di infrastrutture di rifornimento, dall’altro i costi di sviluppo ancora elevati e una domanda che, almeno per ora, si mantiene inferiore alle aspettative iniziali.
La sicurezza resta il fulcro del dibattito, con clienti, associazioni di tutela e organismi di controllo europei che chiedono informazioni chiare sui tempi degli interventi e sulla disponibilità di soluzioni alternative durante i periodi di fermo tecnico. Per Opel e per Stellantis, questa campagna di richiamo rappresenta un banco di prova fondamentale nella gestione della transizione verso sistemi di mobilità più sostenibili. La lezione è chiara: ogni innovazione tecnologica, per quanto promettente, deve essere accompagnata da un impegno rigoroso nel garantire la sicurezza operativa, senza compromessi.
Questo richiamo segna quindi un momento cruciale non solo per il Vivaro e Hydrogen, ma per l’intero settore delle celle a combustibile e dei veicoli a idrogeno. Dimostra quanto sia essenziale un approccio integrato che coniughi innovazione, attenzione alle normative e tutela degli utenti finali. Solo così sarà possibile superare le attuali criticità e consolidare la fiducia del mercato nei confronti di una tecnologia destinata a giocare un ruolo chiave nella mobilità del futuro.