Prima accensione dopo 46 anni per una rara Porsche 912
Una Porsche 912 del 1967, ferma dal 1979, è stata riportata in strada dopo 46 anni. Interventi mirati e scelta per il restauro conservativo documentati da Jonny Smith
Polvere depositata su ogni superficie, interni segnati dal tempo e un propulsore che sembrava ormai inerte: è questa la scena che si è presentata davanti agli occhi di Jonny Smith e del proprietario quando hanno aperto la porta di un vecchio fienile nelle campagne gallesi, scoprendo una Porsche 912 del 1967 rimasta immobile per ben 44 anni. Una scoperta straordinaria, che racconta non solo di una vettura rara, ma di un autentico capitolo della storia dell’auto d’epoca europea, ora riportato in vita grazie a un intervento tanto appassionato quanto rispettoso delle origini.
Il fascino sta nei dettagli
Il fascino di questa Porsche 912 è tutto nei dettagli: dalle targhe originali del concessionario AFN Isleworth, testimonianza della sua prima immatricolazione, fino ai sedili in vinile, segnati ma ancora solidi, e al suo iconico motore flat four con numeri di serie corrispondenti, accoppiato alla trasmissione dogleg a cinque rapporti. Ogni particolare narra una storia, ogni imperfezione aggiunge valore e autenticità a un modello che, tra il 1965 e il 1969, ha saputo ritagliarsi un posto speciale tra gli appassionati.
Il recupero della vettura è stato tutt’altro che semplice. All’inizio, la situazione appariva quasi disperata: il motorino d’avviamento era completamente inerte, la cinghia della ventola si era spezzata e il propulsore sembrava bloccato dopo decenni di inattività. Tuttavia, grazie a una serie di interventi mirati e a una buona dose di pazienza, il team ha tentato la fortuna ruotando manualmente il motore attraverso l’inserimento della quarta marcia. È stato questo il momento in cui la speranza ha iniziato a prendere forma, aprendo la strada a un possibile ritorno su strada.
Una revisione completa
Nei giorni successivi, la rinascita della Porsche 912 ha richiesto una revisione completa di tutti i componenti fondamentali per sicurezza e affidabilità. Sono stati sostituiti i tubi dei freni, i carburatori sono stati ricostruiti da zero, sono state installate nuove candele e tutti i fluidi sono stati completamente rinnovati. L’attesa è culminata in un momento emozionante: dopo quasi mezzo secolo di silenzio, il caratteristico suono metallico del motore flat four ha nuovamente risuonato, riempiendo l’aria di un’energia inconfondibile e carica di storia.
Ma questa non è solo la storia di un restauro tecnico. È soprattutto il racconto di una scelta precisa: quella di un restauro conservativo, un approccio che preferisce mantenere la patina e le tracce del tempo, intervenendo solo dove strettamente necessario per garantire la sicurezza e l’affidabilità della vettura. Il proprietario, sostenuto dall’esperto Jonny Smith e dal suo programma “The Late Brake Show”, ha deciso di preservare l’autenticità dell’auto d’epoca, alimentando così un acceso dibattito tra gli appassionati: meglio restaurare completamente o lasciare che le imperfezioni raccontino la vera storia dell’auto?
La Porsche 912 nacque come risposta più accessibile alla 911, adottando il motore 1.6 derivato dalla 356, con una potenza di circa 90 cavalli. Questa scelta tecnica permise al modello di conquistare una propria fetta di mercato, grazie a un equilibrio di prestazioni e guidabilità che ancora oggi viene apprezzato dagli intenditori. La decisione di mantenere intatte le sue caratteristiche originali non solo preserva il valore storico, ma rappresenta anche un omaggio alla filosofia progettuale che ha reso questa vettura un’icona senza tempo.
Il processo di recupero
Il processo di recupero, documentato in video, offre una testimonianza preziosa sulle corrette procedure per riportare in vita auto rimaste ferme per decenni. Le immagini e le spiegazioni dettagliate evidenziano come un restauro conservativo possa salvaguardare non solo la funzionalità, ma anche il patrimonio culturale e l’identità stessa di un veicolo storico. Un approccio che si rivela sempre più apprezzato in un’epoca in cui l’originalità viene considerata un valore aggiunto.
Ora che la Porsche 912 è tornata a muoversi sulle strade gallesi, il proprietario ha in programma di utilizzarla per brevi uscite, condividendo la sua storia con altri appassionati e continuando a preservarne l’autenticità. Un esempio concreto di come il rispetto per la storia e la passione per l’auto d’epoca possano andare di pari passo, garantendo che capolavori come questo continuino a raccontare il loro passato, anche nel presente.
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