McLaren snobba il passaggio all'elettrico: "Non è nei nostri piani"
Il CEO di McLaren annuncia che i motori a combustione interna resteranno centrali a lungo. Ecco perché il brand non punta subito all'elettrico
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Nel panorama dell’automotive di alta gamma, la discussione sull’evoluzione tecnologica e sulla direzione da intraprendere tra tradizione e innovazione è più accesa che mai. In questo contesto, McLaren si distingue per una scelta controcorrente rispetto a molti competitor: la casa britannica ribadisce la propria fiducia nei motori a combustione interna, segnando una posizione ben precisa nella corsa globale verso la auto elettrica pura.
L’annuncio arriva direttamente dal nuovo amministratore delegato Nick Collins, che ha voluto chiarire pubblicamente la strategia del marchio di Woking. Collins sottolinea come l’azienda non avverta alcuna pressione nel dover presentare a breve termine una gamma di modelli completamente elettrici. Anzi, la filosofia è quella di proseguire con una transizione graduale, preservando i valori che hanno reso iconica la firma inglese nel mondo delle supercar.
Avanti con la tradizione
“I motori a combustione interna continueranno a svolgere un ruolo centrale per il nostro marchio ancora per molto tempo”, ha dichiarato Collins, evidenziando una svolta rispetto alle precedenti dichiarazioni dell’ex CEO Michael Leiters, il quale aveva invece lasciato intendere un imminente cambio di rotta verso una piattaforma totalmente elettrica. Questa scelta riflette una volontà precisa di non lasciarsi travolgere dalla frenesia che caratterizza l’attuale scenario automobilistico, dove molti costruttori stanno accelerando il processo di elettrificazione senza tener conto delle reali esigenze di mercato e delle peculiarità dei vari Paesi.
La strategia di McLaren si basa su un’attenta analisi delle dinamiche globali: mentre la Cina si distingue per un approccio aggressivo alla mobilità elettrica, altri mercati come gli Stati Uniti adottano tempistiche più dilatate, e persino Europa e Regno Unito mostrano traiettorie di sviluppo differenti. Questa eterogeneità suggerisce la necessità di non forzare i tempi, ma di adattare l’offerta in modo flessibile, senza rinunciare alla propria identità tecnica e stilistica.
L’elettrificazione sì
Nonostante la cautela verso la completa elettrificazione, il costruttore britannico non è nuovo all’innovazione. Già dieci anni fa, la casa di Woking ha stupito il mondo presentando la sua prima ibrido di altissimo livello, la P1, una vettura capace di coniugare prestazioni straordinarie con un’inedita efficienza energetica. Oggi, questa visione si è evoluta nella Artura, un modello che integra un sofisticato motore elettrico con un potente V6 biturbo, rappresentando la perfetta sintesi tra tradizione meccanica e nuove tecnologie.
L’approccio ibrido è dunque già realtà per McLaren, che vede nell’elettrificazione parziale un ponte ideale tra passato e futuro. Tuttavia, la scelta di non abbandonare i motori a combustione interna è dettata dalla volontà di non sacrificare quelle caratteristiche di sound, feeling di guida e prestazioni che hanno sempre contraddistinto il marchio inglese e che sono profondamente apprezzate dagli appassionati di supercar in tutto il mondo.
L’esempio di altri
Questa filosofia trova riscontro anche in altri nomi leggendari del settore. Lamborghini, ad esempio, ha recentemente rivisto la propria roadmap, affermando l’intenzione di continuare a produrre vetture con motori termici “il più a lungo possibile”, nonostante il lancio del concept elettrico Lanzador nel 2023. Una scelta che testimonia come la transizione verso la auto elettrica non sia un percorso obbligato, ma piuttosto una questione di equilibrio tra evoluzione tecnologica e rispetto delle radici.
La strategia di McLaren si configura quindi come una transizione ponderata, in cui l’innovazione non è mai fine a sé stessa ma sempre funzionale a mantenere intatto il DNA del marchio. L’obiettivo è quello di offrire modelli capaci di integrare le migliori soluzioni tecnologiche disponibili senza rinunciare a quell’esperienza di guida unica che solo un motore a combustione interna sa regalare.
In attesa che il mercato e le normative internazionali raggiungano una maggiore stabilità, la casa di Woking si prende il tempo necessario per osservare, sperimentare e scegliere con cura la direzione più adatta al proprio pubblico. Una scelta che, nel mondo in rapida trasformazione dell’automotive, potrebbe rivelarsi vincente, dimostrando che la vera innovazione consiste spesso nel saper dosare con intelligenza tradizione e progresso.
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