Maserati saluta Mirafiori: ultimo esemplare prodotto a Torino

Mirafiori chiude la produzione Maserati e attende la Fiat 500 Hybrid. Tra incentivi, uscite e transizione ecologica, il futuro resta incerto per Torino

Di Renato Terlisi
Pubblicato il 1 ago 2025
Maserati saluta Mirafiori: ultimo esemplare prodotto a Torino

Con l’uscita degli ultimi esemplari di Maserati GranTurismo e GranCabrio dai cancelli di Mirafiori, cala il sipario su uno dei capitoli più significativi della storia automobilistica torinese. Le parole amare dei rappresentanti Fiom – “È un altro pezzo che se ne va” – racchiudono il sentimento diffuso tra i lavoratori e gli appassionati che, ancora una volta, assistono alla trasformazione di uno stabilimento simbolo del made in Italy automobilistico. Il prossimo 1 agosto 2025 segnerà ufficialmente la fine della produzione del Tridente a Torino: il prestigioso marchio farà ritorno alla sua sede storica di Modena, chiudendo così una parentesi durata anni e lasciando una profonda impronta nella memoria collettiva della città.

La fine di un ciclo produttivo

La chiusura del ciclo produttivo Maserati a Mirafiori rappresenta un momento di svolta per l’intero distretto industriale piemontese. I 250 lavoratori coinvolti nella produzione delle sportive italiane si preparano a lasciare l’azienda, supportati da incentivi che possono arrivare fino a 110.000 euro e da misure dedicate all’accompagnamento alla pensione. Un ultimo scatto di gruppo, davanti all’ultima Maserati GranTurismo uscita dalla linea, sancisce la fine di un’epoca e celebra l’orgoglio di chi ha contribuito a scrivere una pagina di eccellenza della produzione auto Torino.

La storia delle GranTurismo a Torino aveva preso il via nel 2019, con il trasferimento della produzione da Grugliasco. Tuttavia, negli ultimi mesi, la linea produttiva era già stata progressivamente smantellata, sostituita da una soluzione temporanea a “isole”, preludio al definitivo trasferimento delle attività a Modena, previsto per ottobre. Questo passaggio segna non solo la fine di una presenza industriale, ma anche l’inizio di una nuova fase di transizione industriale per lo stabilimento torinese.

Il futuro dell’impianto torinese

Il futuro di Mirafiori ora poggia sulle spalle di due modelli chiave: la Fiat 500 Hybrid, il cui debutto è atteso per l’autunno, e la già nota 500 elettrica. Su questi veicoli si concentra la scommessa di Stellantis per rilanciare la competitività dello stabilimento. Tuttavia, il contesto appare tutt’altro che semplice: la recente interruzione della produzione della 500e, causata da una domanda in calo, e la crescente pressione della concorrenza cinese sollevano interrogativi sulla reale sostenibilità di questa strategia. Le sfide sono molteplici e la fiducia nel rilancio si mescola all’incertezza per il futuro.

Durante l’estate, lo stabilimento resterà chiuso per cinque settimane di ferie, riaprendo i battenti a settembre. Nel frattempo, il processo di riorganizzazione prosegue: i 250 dipendenti che hanno già scelto l’uscita volontaria rappresentano solo una parte delle 610 uscite complessive previste entro l’autunno. Il tessuto industriale locale, già provato da anni di trasformazioni e ridimensionamenti, si trova nuovamente a dover affrontare una fase di profonda revisione.

Il quadro di Stellantis

Il quadro generale si complica ulteriormente alla luce delle recenti performance finanziarie di Stellantis, che ha visto il proprio valore in Borsa scendere del 3,7%. Il CEO europeo Uwe Hochgeschurtz ha già annunciato “decisioni difficili ma necessarie”, lasciando presagire ulteriori cambiamenti per il gruppo e per i suoi dipendenti. A questo scenario si aggiunge la possibile cessione di Iveco al colosso indiano Tata, una prospettiva che rischia di impoverire ulteriormente il tessuto produttivo piemontese e di accentuare il clima di incertezza che aleggia su tutta l’area metropolitana.

Torino si trova così sospesa tra le promesse di una transizione industriale orientata alla sostenibilità e il rischio concreto di un progressivo disimpegno da parte dei grandi gruppi automobilistici. La speranza, condivisa da lavoratori, istituzioni e cittadini, è che la nuova Fiat 500 Hybrid possa rappresentare il punto di svolta per garantire un futuro solido e sostenibile a Mirafiori e all’intero comparto della produzione auto Torino. Ma, almeno per oggi, tra i corridoi dello stabilimento, è tempo di saluti, ricordi e orgoglio per chi ha contribuito a rendere grande il nome dell’automotive italiano nel mondo.

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