Land Rover, pronte sei Defender per la missione Dakar
Land Rover sarà partner ufficiale del Dakar Rally 2026 con sei Defender 110 P300 allestiti per la ricognizione e l'apertura delle tappe: specifiche tecniche, equipaggiamenti e finalità operative
Nel cuore del motorsport più estremo, una nuova sfida attende la Land Rover: la casa britannica sarà infatti partner ufficiale della ricognizione per il Dakar Rally 2026. Dal 3 al 17 gennaio, una flotta composta da sei esemplari di Defender 110 P300 – appositamente preparati per l’occasione – sarà chiamata a tracciare e verificare il percorso della gara più impegnativa al mondo. Una missione cruciale, in cui ogni dettaglio tecnico e logistico diventa determinante per la sicurezza e il successo dell’evento.
L’impegno nel grande rally-raid
Ogni Defender 110 P300 impiegato in questa operazione è stato profondamente modificato rispetto alla versione di serie. Il cuore pulsante di questi mezzi è il motore 2 litri turbobenzina, capace di erogare ben 296 CV. Una potenza che si traduce in prestazioni elevate, indispensabili per affrontare le insidie delle dune e dei terreni sabbiosi tipici della Dakar. Ma non è solo la potenza a fare la differenza: la capacità di garantire un’autonomia 700 km permette ai veicoli di coprire lunghe distanze senza necessità di frequenti rifornimenti, un fattore decisivo in un contesto dove le stazioni di servizio sono praticamente inesistenti.
Le modifiche tecniche adottate per la ricognizione sono numerose e mirate. Gli ingegneri hanno installato kit di raffreddamento specifici per il rally, prese d’aria rialzate per affrontare la sabbia più fine, illuminazione supplementare per operare anche nelle ore notturne e pneumatici all-terrain montati su cerchi da 18 pollici, in grado di offrire il massimo grip su superfici miste. All’interno dell’abitacolo, la sicurezza è garantita da un robusto roll cage integrale, che protegge l’equipaggio in caso di ribaltamento, e da tre sedili con cinture a quattro punti, per assicurare la massima stabilità anche nelle condizioni più estreme.
Le dotazioni per la sopravvivenza
Non mancano, naturalmente, dotazioni pensate per la sopravvivenza e l’operatività prolungata nel deserto: ogni veicolo dispone di un kit di ricambi essenziali, piastre di recupero per la sabbia, un serbatoio supplementare per estendere ulteriormente l’autonomia e persino un frigorifero dedicato all’equipaggio. Tutto è stato studiato per rendere i Defender strumenti affidabili e autosufficienti, pronti a fronteggiare qualsiasi imprevisto durante le fasi di ricognizione.
La scelta della Land Rover di puntare sulla piattaforma Defender 110 P300 non è casuale: si tratta di un modello diffuso, supportato da una rete di assistenza capillare e capace di interventi rapidi anche nelle aree più remote. Elementi che fanno la differenza quando si lavora in territori ostili come quelli attraversati dal Dakar Rally. I mezzi di ricognizione, infatti, non solo devono verificare e tracciare i percorsi, ma anche segnalare eventuali ostacoli, aprire le tappe ai concorrenti e fornire supporto alle operazioni di recupero su terreni imprevedibili e spesso pericolosi.
La scelta di affidarsi ai turbo
Tuttavia, la scelta di affidarsi a motorizzazioni turbobenzina non è esente da critiche. Alcuni esperti del settore sottolineano come il motore 2 litri possa rappresentare una sfida logistica nelle aree dove il rifornimento è complicato e dove l’impatto ambientale resta una questione aperta. D’altra parte, i sostenitori di questa soluzione ne esaltano l’affidabilità e la rapidità di intervento, due aspetti ritenuti imprescindibili per garantire la sicurezza di piloti e staff tecnico in un contesto tanto estremo.
Dal punto di vista tecnico, la combinazione di pneumatici all-terrain e ammortizzatori da rally assicura mobilità e comfort anche sulle superfici più difficili. La protezione rinforzata del sottoscocca, insieme ai punti di recupero rialzati, consente di affrontare senza timori i passaggi più critici e di effettuare soccorsi rapidi ed efficaci. Il serbatoio aggiuntivo, abbinato all’autonomia 700 km, rappresenta la soluzione ideale per superare le difficoltà legate ai rifornimenti durante le lunghe sessioni di lavoro in campo aperto.
Per Land Rover, questa partnership con il Dakar Rally non è solo una sfida tecnica, ma anche un’opportunità unica di visibilità internazionale e di rafforzamento della propria immagine come leader nelle competenze fuoristradistiche. La vera prova, però, si giocherà tra le dune: solo allora l’efficienza operativa e la resistenza meccanica dei Defender 110 P300 potranno dimostrare tutto il loro valore nelle condizioni estreme del deserto, sotto gli occhi di appassionati e addetti ai lavori di tutto il mondo.