Lancia Aurelia Spider, l'auto simbolo del Ferragosto
Scopri la storia della Lancia Aurelia Spider, protagonista de Il Sorpasso, simbolo del boom economico e oggi oggetto del desiderio per i collezionisti
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Eleganza senza tempo, performance che ancora oggi fanno sognare e un posto d’onore nella storia: la Lancia Aurelia Spider non è soltanto un’automobile, ma un vero e proprio mito su quattro ruote. Questo modello, che ha saputo incarnare l’anima della Dolce Vita italiana, si è guadagnato un ruolo iconico non solo tra gli appassionati di motori, ma anche nell’immaginario collettivo grazie alla sua apparizione nel celebre film Il Sorpasso di Dino Risi. Non c’è appassionato di cinema italiano che non ricordi la scena in cui Vittorio Gassman e Jean Louis Trintignant sfrecciano lungo la costa toscana, trasformando l’auto in un simbolo di libertà e desiderio.
La Lancia Aurelia Spider nasce in un periodo di grande fermento: siamo negli anni del boom economico, quando l’Italia si affaccia a una nuova modernità fatta di sogni, ambizioni e una crescente voglia di distinguersi. La vettura, progettata da Pininfarina, è un perfetto esempio di come il design possa diventare arte. Le sue linee sinuose e pulite, unite a una raffinata attenzione ai dettagli, la rendono immediatamente riconoscibile e ancora oggi capace di suscitare emozioni forti. Non è un caso che sia diventata una delle più ricercate auto da collezione al mondo.
Solo 1000 esemplari
Prodotta in meno di mille esemplari tra il 1955 e il 1958, la Lancia Aurelia Spider era all’epoca un vero e proprio status symbol, accessibile solo a una ristretta élite. Il prezzo di listino superava i 2,8 milioni di lire, una cifra che per molti rappresentava anni di lavoro. Questo valore esclusivo si è riflesso nel tempo, tanto che oggi il suo prezzo sul mercato dei collezionisti può facilmente superare il milione di euro nelle aste internazionali, confermandola come una delle più ambite auto da collezione in assoluto.
Ma il fascino della Lancia Aurelia Spider non si limita all’estetica. Sotto il cofano, batteva un cuore tecnologicamente avanzato per l’epoca: il motore V6 da 110 CV, capace di spingere la vettura fino a 172 km/h. Un dato impressionante per quegli anni, che la rese desiderata non solo in Italia, ma anche all’estero, con numerosi esemplari esportati soprattutto negli Stati Uniti. L’innovazione tecnica era il segno distintivo di una vettura che univa eleganza e prestazioni, rendendola protagonista di una stagione irripetibile dell’automobilismo italiano.
Simbolo del cinema
Il legame tra la Lancia Aurelia Spider e il cinema italiano è ormai leggenda. La scena in cui l’auto percorre le strade assolate della Toscana in Il Sorpasso ha fissato per sempre l’immagine della Spider nella memoria degli italiani. Curiosamente, molti ricordano erroneamente l’auto del film come bianca, mentre in realtà era azzurra e con una parte ancora da verniciare, dettaglio che testimonia la cura realistica della produzione cinematografica dell’epoca. Questo particolare contribuisce a rafforzare il mito e l’aura di autenticità che circonda la vettura.
La storia della Lancia Aurelia Spider si arricchisce anche di aneddoti quasi leggendari. Si narra, infatti, che alcuni esemplari siano finiti sul fondo dell’oceano Atlantico insieme al transatlantico Andrea Doria nel 1956, alimentando il mistero e la fascinazione che da sempre accompagnano questa auto. Queste storie contribuiscono a renderla un oggetto di culto, circondato da un alone di mistero che affascina appassionati e collezionisti.
Oggi è un mito
Il rapporto tra i suoi creatori e la vettura era profondo e quasi personale. Si racconta che Battista Pininfarina avrebbe voluto evitare persino l’aggiunta delle maniglie, per non spezzare la purezza delle sue linee. Franco Martinengo, direttore del Centro stile Pininfarina, amava ripetere che la Lancia Aurelia Spider era un’auto che non bastava guardare: era irresistibile la tentazione di toccarla, di sentirne la forma sotto le dita.
Ancora oggi, la Lancia Aurelia Spider è sinonimo di ingegno, creatività e passione tutta italiana. Rappresenta un sogno che si rinnova, evocando immagini di vacanze al mare, balli sotto le stelle e quella sensazione di libertà che solo una cabriolet può offrire. È il simbolo di un’epoca irripetibile, di un’Italia che credeva nel futuro e che, grazie a capolavori come questo, ha saputo conquistare il mondo con il suo stile unico.
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