La mappa italiana delle auto più vendute: al Sud dominio Fiat

Mappa delle immatricolazioni settembre 2025: Fiat domina il Sud, Dacia e Toyota guidano al Centro-Nord. La Tesla Model Y è l'elettrica più venduta con 794 unità

La mappa italiana delle auto più vendute: al Sud dominio Fiat
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Giorgio Colari
Pubblicato il 17 ott 2025

L’analisi della distribuzione geografica delle preferenze automobilistiche in Italia offre uno spaccato sorprendente del mercato, evidenziando come il Paese sia ancora oggi diviso tra Nord e Sud non solo per motivi culturali o economici, ma anche per le scelte legate all’auto. I dati di immatricolazione relativi a settembre 2025 confermano una polarizzazione netta, con i marchi che si contendono il favore degli automobilisti a seconda delle aree geografiche, rivelando dinamiche di mercato che riflettono le diverse esigenze, abitudini e possibilità di spesa degli italiani.

Nel dettaglio, il Sud Italia si conferma una roccaforte per Fiat, che continua a registrare il maggior numero di immatricolazioni in regioni come Puglia, Calabria, Molise e in numerose province dell’Abruzzo. Questo predominio affonda le radici in una lunga tradizione e in una capillare presenza sul territorio, che permette al marchio torinese di mantenere un legame solido con il Meridione. L’affidabilità, la familiarità e una rete di assistenza ben strutturata sono elementi che spingono molti automobilisti del Sud a preferire Fiat rispetto ai concorrenti.

Al Centro Dacia si fa strada

Spostandoci verso il Centro-Nord, la situazione cambia radicalmente. Qui emerge la forza di Dacia, capace di conquistare quote significative in regioni come Emilia-Romagna, Marche e Toscana. Il successo di Dacia è attribuibile a una proposta commerciale estremamente competitiva, in grado di soddisfare una clientela attenta al rapporto qualità-prezzo e alle dotazioni essenziali, senza però rinunciare a un buon livello di affidabilità. Questo posizionamento permette al brand di intercettare un pubblico vasto, particolarmente sensibile ai costi di gestione e all’efficienza dei veicoli.

Tra le curiosità che emergono dall’analisi della distribuzione geografica, spicca il caso di MG in Valle d’Aosta: nonostante la presenza di un solo concessionario, il marchio riesce a ottenere risultati sorprendenti, segno che una strategia mirata può portare benefici anche in territori apparentemente marginali. Un altro esempio interessante è rappresentato da BYD, che si distingue nelle province di Bolzano e Treviso, confermando come anche i brand emergenti sappiano trovare spazio nel complesso panorama italiano.

Model Y l’elettrica più venduta

Non manca il dominio di Toyota Yaris nelle aree metropolitane settentrionali, in particolare a Milano, Monza e Bergamo, dove il marchio giapponese si impone grazie a una gamma versatile e alla crescente attenzione verso le soluzioni ibride. Volkswagen, invece, mantiene la leadership in città come Udine, Trento e Firenze, mentre Renault si afferma in piazze importanti come Caserta, Reggio Emilia e Pistoia, a testimonianza di un mercato estremamente frammentato e dinamico.

Particolarmente interessante è il caso di Tesla: nonostante la Model Y sia risultata l’auto elettrica più venduta del mese con ben 794 unità immatricolate, il marchio californiano non compare tra i più diffusi a livello provinciale. Questo fenomeno suggerisce che le vendite di Tesla siano concentrate in alcune aree urbane specifiche, senza però raggiungere volumi tali da dominare intere province. È una dinamica che riflette la natura ancora elitaria dell’auto elettrica in Italia, spesso scelta da un pubblico urbano e con maggiori possibilità di accesso alle infrastrutture di ricarica.

Cosa dicono gli esperti

Gli esperti del settore sottolineano come queste differenze territoriali siano il risultato di molteplici fattori: dalle strategie distributive alle politiche di prezzo, dalla disponibilità di modelli agli incentivi locali, fino alla presenza di flotte aziendali. In molte aree del Paese, la carenza di infrastrutture di ricarica penalizza ancora la diffusione delle auto elettriche, favorendo la scelta di veicoli a combustione interna o ibridi. Al contrario, dove la rete di ricarica è più sviluppata, cresce l’interesse verso le nuove tecnologie e i marchi più innovativi.

Tuttavia, alcuni osservatori invitano alla prudenza nell’interpretare i dati mensili, come quelli di settembre 2025. Le immatricolazioni possono essere influenzate da fenomeni temporanei, come consegne concentrate di flotte aziendali o particolari dinamiche stagionali. Per identificare tendenze strutturali, è quindi necessario analizzare periodi più estesi e confrontare i dati su base annuale.

Questa fotografia dettagliata delle preferenze automobilistiche in Italia rappresenta un’opportunità preziosa per case automobilistiche e concessionari. Comprendere la distribuzione geografica della domanda consente di sviluppare strategie commerciali differenziate e mirate, capaci di rispondere in modo efficace alle specificità dei vari territori. Solo così sarà possibile intercettare le nuove tendenze e guidare il mercato verso una mobilità sempre più sostenibile e in linea con le esigenze degli automobilisti italiani.

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