Industria auto tedesca in crisi: persi 51.500 posti in un anno
L’industria automobilistica tedesca perde il 7% dei posti di lavoro in un anno. Tra concorrenza cinese, dazi USA e domanda in calo, il settore è in crisi profonda
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Il settore automobilistico tedesco si trova a vivere uno dei momenti più difficili della sua storia recente, stretto nella morsa di una crisi che si riflette in modo drammatico sull’occupazione e sulle prospettive future dell’intero comparto. Nel solo periodo compreso tra giugno 2024 e giugno 2025, sono stati eliminati oltre 51.500 posti di lavoro, pari a quasi il 7% della forza lavoro complessiva del settore. Una cifra impressionante, che testimonia la profondità della crisi e che getta un’ombra pesante sul futuro della manifattura tedesca.
A rischio ulteriori posti di lavoro
A lanciare l’allarme è una recente indagine di Ernst & Young, realizzata sulla base dei dati ufficiali forniti da Destatis, l’istituto federale di statistica. Secondo il report, i tagli nel comparto auto rappresentano quasi la metà dei 114.000 posti industriali persi in Germania nello stesso arco temporale. Un dato che conferma come l’industria dell’auto resti il principale datore di lavoro manifatturiero del Paese, ma anche quanto sia vulnerabile agli shock economici e alle trasformazioni globali.
Dal 2019 ad oggi, il settore ha visto svanire complessivamente 112.000 posti di lavoro, un’emorragia senza precedenti che mette in discussione la capacità di tenuta di un intero ecosistema industriale. Le cause di questa crisi sono molteplici e intrecciate tra loro: da un lato, il settore si trova a fronteggiare una evidente sovracapacità produttiva, dall’altro è penalizzato da un mercato domestico stagnante e da una domanda interna che non riesce a decollare.
La concorrenza cinese non fa sconti
A complicare ulteriormente il quadro, c’è la crescente concorrenza cinese, particolarmente aggressiva nel segmento dei veicoli elettrici. I costruttori tedeschi faticano a reggere il confronto sia sul fronte dei prezzi che su quello dell’innovazione tecnologica, mentre le case automobilistiche cinesi continuano a guadagnare quote di mercato grazie a una strategia basata su prodotti competitivi e soluzioni avanzate per la mobilità sostenibile.
La transizione verso la mobilità elettrica, che avrebbe dovuto rappresentare una leva di rilancio per il settore automobilistico tedesco, si sta invece rivelando un percorso accidentato. Le complessità normative, unite a una domanda interna debole, stanno rallentando il processo di trasformazione e costringendo i produttori a rivedere i propri piani industriali. Le aziende si trovano così strette tra la necessità di investire nell’innovazione e l’obbligo di contenere i costi in un contesto di forte incertezza.
Un futuro che preoccupa
Anche lo scenario internazionale non offre particolari rassicurazioni. Le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno subito una flessione dell’8,6% nel primo semestre del 2025, mentre il mercato cinese – da sempre uno sbocco fondamentale per i costruttori tedeschi – mostra segnali di rallentamento. A tutto ciò si aggiunge un PIL tedesco ancora in contrazione (-0,3% nel secondo trimestre 2025), segno di una ripresa economica che fatica a decollare.
Le tensioni commerciali con gli Stati Uniti hanno ulteriormente aggravato la situazione: i dazi USA del 27,5% sulle auto importate hanno generato costi aggiuntivi per circa 600 milioni di euro nei primi sei mesi del 2025. Sebbene un recente accordo abbia portato a una riduzione dell’aliquota al 15%, il clima di incertezza resta elevato e rende difficile la pianificazione strategica delle aziende.
Tanti fattori negativi
Secondo Jan Brorhilker di Ernst & Young, la situazione che si è venuta a creare può essere definita una vera e propria “polycrisi”, caratterizzata da una concomitanza di fattori negativi: redditività in calo, forte dipendenza da mercati esteri instabili e la necessità di continue ristrutturazioni aziendali. Brorhilker sottolinea come i massicci tagli occupazionali fossero ormai inevitabili, dato il quadro complessivo di difficoltà che attraversa il settore.
Il futuro del settore automobilistico tedesco appare dunque sospeso tra la necessità di accelerare l’innovazione e la realtà di un mercato globale sempre più competitivo e imprevedibile. Le decisioni strategiche che verranno prese nei prossimi mesi saranno determinanti per capire se la Germania riuscirà a mantenere la sua leadership industriale in Europa o se dovrà accettare un ridimensionamento strutturale del comparto auto.
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