Il diesel non è affatto morto, 13 novità auto per il prossimo anno
Il 2026 vede 13 nuovi modelli diesel: Audi, BMW, Mercedes e Alfa Romeo puntano su mild hybrid e V6 turbodiesel per fascia premium e SUV
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Il 2026 si profila come un anno sorprendente per il mercato automobilistico europeo, segnando un inatteso ritorno della motorizzazione diesel in un panorama che sembrava ormai votato all’elettrificazione totale. Sono ben tredici i nuovi modelli alimentati a gasolio previsti per il debutto, molti dei quali caratterizzati da soluzioni mild hybrid di ultima generazione, potenze che arrivano fino a 350 CV e consumi sempre più ottimizzati. Una vera e propria inversione di tendenza che promette di riaccendere l’interesse per questa tecnologia, soprattutto tra gli automobilisti che cercano autonomia, prestazioni e costi di gestione contenuti.
Scelte premium
Il nuovo corso parte dai grandi costruttori tedeschi, tradizionalmente legati al motore a gasolio. In prima linea troviamo Audi A6, che nella sua sesta generazione rilancia la sfida con un efficiente 2.0 TDI mild hybrid da 204 CV, capace di consumare appena 4,8 l/100 km. Un dato che pone la berlina tedesca come punto di riferimento per chi cerca efficienza senza rinunciare a comfort e dinamica di guida. Il marchio dei quattro anelli, inoltre, amplia la sua offerta SUV: la nuova Q9 si posiziona al vertice della gamma con motori V6 turbodiesel che superano i 350 CV, pensati per chi desidera potenza e prestazioni elevate. Accanto a lei, la Q7 riceverà aggiornamenti tecnici per restare competitiva nel segmento dei grandi SUV premium.
Anche BMW non resta a guardare. Il restyling della BMW X1 porta la motorizzazione diesel a livelli di potenza inediti, con versioni che raggiungono i 211 CV. L’offerta a gasolio si estende anche alla nuova X5, la cui quinta generazione, attesa tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027, proporrà propulsori con potenze comprese tra 200 e 300 CV. Al vertice, la X7 verrà aggiornata con un sei cilindri turbodiesel mild hybrid in grado di superare i 350 CV, garantendo così prestazioni di assoluto rilievo anche sui SUV di grandi dimensioni.
L’Italia si fa notare con la nuova Alfa Romeo Tonale, che punta a conquistare il segmento dei crossover premium. Il modello, recentemente rinnovato, adotta un 1.6 Multijet da 130 CV, capace di consumare solo 5,3 l/100 km. Con un prezzo di partenza di 39.850 euro, la Tonale si presenta come una soluzione equilibrata per chi cerca efficienza, stile e un’esperienza di guida coinvolgente, mantenendo però i vantaggi tipici della motorizzazione diesel.
Proposte accessibili
Non mancano proposte accessibili anche per il grande pubblico. La Kia Sportage adotta il moderno 1.6 CRDi 48V da 136 CV, una soluzione che abbina la tecnologia mild hybrid a consumi ridotti, attestandosi attorno ai 5,1 l/100 km. Stessa filosofia per la Peugeot 308 aggiornata, che monta un efficiente 1.5 BlueHDi da 131 CV, confermando la volontà del marchio francese di mantenere in gamma motorizzazioni a gasolio performanti e parsimoniose.
Mercedes-Benz, da parte sua, continua a credere nel diesel evoluto: sia Classe C che Classe S saranno proposte con motorizzazioni diesel elettrificate, offrendo potenze comprese tra 163 e 360 CV. Questa scelta testimonia come anche i marchi più orientati al lusso vedano ancora un futuro per il gasolio, almeno nei segmenti superiori.
Particolarmente interessante la strategia di Toyota, che con la nuova Toyota Land Cruiser conferma la presenza di una versione diesel mild hybrid dotata di un 2.8 quattro cilindri a 48V da 205 CV. Una scelta mirata agli appassionati di off-road, che possono così contare su robustezza, autonomia e costi di gestione competitivi, con un prezzo indicativo di 84.000 euro.
Non è un fattore casuale
Questa “rinascita” del diesel non è casuale: risponde infatti alle esigenze di una clientela ben precisa, composta da chi percorre molti chilometri e necessita di elevata autonomia e coppia, soprattutto su berline di grandi dimensioni e SUV, dove le alternative elettriche pure mostrano ancora limiti in termini di percorrenza e infrastrutture di ricarica. Il mild hybrid rappresenta così la tecnologia ponte ideale, in grado di ridurre consumi ed emissioni senza sacrificare i vantaggi tradizionali del gasolio.
Nonostante queste novità, il futuro del diesel resta incerto. Le normative europee sulle emissioni di CO2 e le restrizioni crescenti nei centri urbani continuano a spingere verso una progressiva elettrificazione del parco auto. La scelta finale, quindi, sarà fortemente influenzata dall’utilizzo: chi percorre lunghe distanze troverà ancora vantaggi concreti nei nuovi modelli a gasolio, mentre chi si muove prevalentemente in città potrebbe preferire alternative full electric o ibride plug-in.
Il 2026 si annuncia dunque come un anno di transizione per il settore automotive, con il diesel che evolve e si concentra soprattutto sui segmenti medio-alti, abbracciando la tecnologia mild hybrid per restare competitivo e offrire ai consumatori un ventaglio di soluzioni ancora più ampio e diversificato.
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