Hyundai Nexo, il SUV a idrogeno con 826 km di autonomia

Hyundai porta sul mercato italiano una proposta affascinante nel segmento dei veicoli a zero emissioni: la nuova generazione della Nexo, un SUV a celle a combustibile che promette di ridefinire le aspettative sui mezzi ecologici. Con un’autonomia WLTP che raggiunge gli impressionanti 826 chilometri e la possibilità di completare il rifornimento 5 minuti, questo modello rappresenta un equilibrio interessante tra innovazione tecnologica e praticità d’uso quotidiana. Il posizionamento di prezzo, che va da 72.600 a 80.500 euro, colloca il veicolo in una fascia premium dedicata a clienti consapevoli e esigenti.

Tecnologia Fuel Cell

Dal punto di vista tecnico, la Nexo rappresenta un’evoluzione significativa nel panorama dei veicoli alternativi. Il cuore pulsante è costituito da una fuel cell ottimizzata, collegata a un’unità elettrica da 150 kW che eroga 350 Nm di coppia, garantendo prestazioni dinamiche di tutto rispetto. Con 204 CV disponibili, il SUV si muove con fluidità e velocità comparabili ai veicoli elettrici a batteria, senza rinunciare all’autonomia di marcia: un vantaggio non trascurabile per chi percorre lunghe distanze. L’architettura della fuel cell elimina le limitazioni dei tradizionali motori endotermici, offrendo un’esperienza di guida silenziosa e raffinata.

L’estetica della nuova generazione affonda le radici nel linguaggio “Art of Steel” di Hyundai, caratterizzato da volumi scolpiti e una curata ottimizzazione aerodinamica che non sacrifica l’eleganza per l’efficienza. I cerchi disponibili da 18 o 19 pollici, a seconda della configurazione scelta, contribuiscono a definire il carattere visivo del veicolo. All’interno, gli spazi si presentano con un approccio minimalista e sofisticato: una plancia ribassata, materiali sostenibili e un doppio display curvo da 12,3 pollici creano un’atmosfera moderna e funzionale. Il bagagliaio, capace di contenere 993 litri, espandibile fino a 1.719 litri, rende la Nexo adatta anche alle esigenze familiari, mentre la capacità di traino di 1.000 kg la posiziona come valida compagna per chi necessita di versatilità.

Il prezzo

La proposta commerciale italiana si articola in due configurazioni ben definite. L’allestimento Business, disponibile da 72.600 euro, rappresenta l’ingresso nella gamma e include cerchi da 18 pollici, fari Full LED, maniglie a scomparsa, portellone elettrico e il doppio display. L’allestimento XClass, da 80.500 euro in poi, aggiunge elementi di lusso come cerchi da 19 pollici, sedili in pelle con funzioni di ventilazione e riscaldamento, Digital Key 2.0, Head-Up Display e il prestigioso sistema audio Bang & Olufsen.

La sicurezza non è stata trascurata: il pacchetto SmartSense integra sistemi di guida assistita e supporto al conducente, accompagnati da tecnologie innovative come l’e-Handling e lo Smart Regenerative System, quest’ultimo fondamentale per ottimizzare il recupero energetico durante le decelerazioni.

Dal profilo ambientale, la Nexo emette esclusivamente vapore acqueo durante la marcia, un elemento che posiziona il veicolo come soluzione pulita per le aree urbane. Tuttavia, il bilancio complessivo rimane legato alla fonte energetica utilizzata per la produzione dell’idrogeno: la vera rivoluzione avverrà con la transizione verso idrogeno green prodotto da fonti rinnovabili.

Ostacolo alla diffusione

Il vero ostacolo alla diffusione capillare della Nexo in Italia risiede nella scarsità di infrastrutture di rifornimento ad alta pressione. Rispetto ai tradizionali carburanti e alle colonnine elettriche, la rete dedicata all’idrogeno rimane ancora frammentaria, influenzando direttamente le decisioni di acquisto sia per i privati che per le flotte aziendali, nonostante i vantaggi tecnici indiscutibili della soluzione fuel cell.

Con questa generazione, Hyundai consolida il proprio approccio poliedrico all’elettrificazione, proseguendo un percorso iniziato con modelli precedenti. La Nexo rappresenta una tecnologia matura e performante, pronta ad incontrare le esigenze di clienti consapevoli, sebbene il suo pieno potenziale rimanga vincolato dall’evoluzione della rete nazionale di distribuzione dell’idrogeno.