Fanali, paraurti, volanti e non solo: i pezzi d'auto più rubati in Italia

Furti d’auto e furti parziali in crescita in Italia: dati, regioni più colpite, componenti più rubati e impatto economico secondo Car Clinic

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 22 ago 2025
Fanali, paraurti, volanti e non solo: i pezzi d'auto più rubati in Italia

Negli ultimi anni il panorama dei furti auto in Italia sta vivendo una trasformazione significativa, che va ben oltre il semplice furto del veicolo completo. Si assiste infatti a una crescita esponenziale di sottrazioni mirate a singoli elementi, una tendenza che alimenta un vero e proprio mercato parallelo di pezzi di ricambio e genera conseguenze sempre più gravi per i proprietari e per l’intero settore automotive. Il 2024 ha visto un incremento costante di questo fenomeno, con quasi 14.000 interventi di riparazione resisi necessari a seguito di furti o tentativi di furto di parti specifiche delle vetture.

Furti sempre più numerosi

Questa nuova ondata di furti parziali si sta affermando come una delle principali minacce per chi possiede un’auto, e rappresenta un problema spesso sottovalutato rispetto al furto totale del veicolo. Secondo le rilevazioni di Car Clinic, il primo network italiano di carrozzerie di proprietà, nel 2024 i casi di furto parziale sono aumentati del 3,5% rispetto all’anno precedente, con ben 13.879 interventi di riparazione documentati. Questi numeri si aggiungono agli impressionanti 136.201 veicoli rubati completamente nello stesso periodo, confermando la gravità della situazione e la necessità di porre maggiore attenzione al fenomeno.

L’analisi geografica mostra una netta concentrazione dei componenti rubati nelle grandi città e nelle aree urbane più densamente popolate. In testa a questa triste classifica troviamo la Lombardia, con 3.444 interventi di riparazione collegati a furti di parti d’auto. Seguono il Lazio con 2.273 casi, la Campania con 1.536 e il Piemonte con 1.313. A livello provinciale, la città di Roma risulta la più colpita, con 1.981 episodi, seguita a breve distanza da Milano (1.907) e Torino (1.051). Questi dati evidenziano come il fenomeno sia particolarmente radicato nei contesti urbani, dove la presenza di un elevato numero di veicoli e la relativa facilità di azione per i malintenzionati favoriscono la diffusione di questa pratica illecita.

I pezzi più rubati

Un aspetto interessante emerso dalle statistiche riguarda l’età delle vetture prese di mira. I ladri sembrano prediligere le auto con 4-6 anni di vita, con 4.571 interventi registrati, seguite da quelle più recenti, fino a 3 anni (3.897 casi). Questa tendenza suggerisce che i malviventi puntino su veicoli dotati di tecnologie moderne ma non ancora aggiornati con i più avanzati sistemi di sicurezza che equipaggiano i modelli appena usciti dalle concessionarie. In altre parole, le auto relativamente nuove ma non di ultimissima generazione rappresentano il bersaglio ideale per chi intende sottrarre parti preziose senza troppi ostacoli tecnologici.

Nel dettaglio, tra i pezzi più frequentemente oggetto di furto negli ultimi cinque anni spiccano le telecamere auto (141 casi), seguite da paraurti (114), autoradio (88), fanali (67), dischi delle ruote in lega (65) e, in particolare, i convertitori catalitici (28 episodi). Questi ultimi sono particolarmente ricercati per il loro contenuto di metalli preziosi, che li rende estremamente appetibili sul mercato nero. Gli altri componenti, invece, vengono spesso rivenduti per alimentare le riparazioni a basso costo o finiscono nel circuito illegale dei ricambi usati, con evidenti rischi anche per la sicurezza stradale.

I danni economici

Il danno causato dai danni economici legati a questi furti non si limita alla semplice perdita materiale: i proprietari si trovano a dover affrontare spese impreviste e spesso ingenti per il ripristino del veicolo, senza contare il disagio legato alla temporanea inutilizzabilità dell’auto. A ciò si aggiunge una crescente percezione di insicurezza, che mina la fiducia dei cittadini e rende sempre più urgente la necessità di adottare strategie preventive efficaci.

Gli esperti del settore sottolineano come la crescente specializzazione dei ladri vada di pari passo con l’evoluzione delle tecnologie automobilistiche. Per questo motivo, diventa fondamentale rafforzare i controlli sul mercato dei ricambi usati e investire nello sviluppo di sistemi di sicurezza sempre più sofisticati, in grado di scoraggiare i malintenzionati e proteggere sia i veicoli che i loro proprietari. Solo attraverso una sinergia tra istituzioni, forze dell’ordine e operatori del settore sarà possibile contrastare efficacemente questa nuova frontiera dei furti auto e tutelare il patrimonio automobilistico nazionale.

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