Accordo storico sui dazi tra USA e UE: sulle auto tariffa massima al 15%

L'accordo sui dazi tra USA e UE riduce le tariffe su auto, energia e chip AI. Impatti su automotive, commercio e sicurezza energetica europea

Di Giulia Darante
Pubblicato il 22 ago 2025
Accordo storico sui dazi tra USA e UE: sulle auto tariffa massima al 15%

Svolta epocale nei rapporti commerciali tra dazi e geopolitica: un nuovo accordo tra Stati Uniti e Unione Europea ridefinisce le regole degli scambi commerciali transatlantici, aprendo scenari inediti per settori chiave come l’auto, l’energia e la tecnologia avanzata. Un’intesa di portata storica, firmata il 27 luglio, promette di rafforzare la cooperazione economica e industriale tra le due sponde dell’Atlantico, con ricadute significative sulla competitività europea e sulla sicurezza strategica.

Stretta di mano fra i leader

“Abbiamo raggiunto un accordo che apporta benefici concreti ai nostri cittadini e alle nostre aziende, rafforzando le relazioni transatlantiche,” ha affermato Ursula von der Leyen, sottolineando il valore di questa nuova intesa con l’amministrazione Trump. Il cuore dell’accordo è rappresentato da un sistema tariffario completamente rinnovato, destinato a incidere profondamente sulle esportazioni europee verso gli Stati Uniti.

La modifica più significativa riguarda l’introduzione di un’aliquota massima del 15% sui dazi per la maggior parte delle merci europee dirette oltreoceano, una svolta che avrà un impatto particolarmente rilevante sul settore automobilistico. In concreto, per i costruttori europei di automobili la riduzione delle tariffe dal precedente 27,5% al nuovo tetto del 15% apre una stagione di nuove opportunità per accrescere la competitività sul mercato americano. Questo abbattimento tariffario entrerà in vigore non appena Bruxelles implementerà misure simili sui prodotti provenienti dagli Stati Uniti, inaugurando così un meccanismo di reciprocità commerciale destinato a consolidare la fiducia tra i due blocchi.

Il nocciolo dell’intesa

Non meno rilevante è la clausola che prevede che i prodotti già soggetti a dazi della Nazione più favorita (Npf) uguali o superiori al 15% non saranno oggetto di ulteriori incrementi. Dal 1° settembre, questo regime speciale verrà esteso anche ad altri comparti strategici come il sughero, gli aeromobili, i farmaci generici e i precursori chimici, con l’obiettivo di allargare progressivamente tali condizioni ad altre categorie di prodotti, favorendo una maggiore integrazione dei mercati.

Un altro capitolo cruciale dell’accordo riguarda la tutela delle industrie dell’acciaio e dell’alluminio. Washington e Bruxelles hanno concordato l’adozione di misure di protezione contro la sovracapacità globale, attraverso l’introduzione di un sistema di contingentamento tariffario. Questo strumento mira a salvaguardare le rispettive filiere industriali e a garantire catene di approvvigionamento resilienti e sicure.

La portata dell’intesa

La portata dell’intesa, tuttavia, va ben oltre la questione dei dazi. Sul fronte energetica, l’Unione Europea si è impegnata ad acquistare GNL, petrolio e prodotti nucleari americani per un valore complessivo di 750 miliardi di dollari entro il 2028. Si tratta di una scelta strategica, che rafforza la sicurezza energetica europea e consolida il ruolo degli Stati Uniti come partner di riferimento per l’approvvigionamento di risorse fondamentali.

Parallelamente, l’accordo prevede un investimento di 40 miliardi di dollari destinato all’acquisto di chip AI dagli Stati Uniti, finalizzati a potenziare i centri di calcolo europei e a sostenere lo sviluppo di infrastrutture di intelligenza artificiale all’avanguardia. Un’iniezione di capitale e tecnologia che permetterà all’Europa di colmare il gap competitivo nella corsa globale ai semiconduttori e alle applicazioni di AI, con ricadute positive su innovazione, occupazione e digitalizzazione.

Il valore degli scambi commerciali

Il valore degli scambi commerciali tra Unione Europea e Stati Uniti, già oggi la partnership più rilevante al mondo con oltre 1.600 miliardi di euro movimentati nel 2024, continuerà a sostenere milioni di posti di lavoro e a stimolare la crescita su entrambe le sponde dell’Atlantico. Resta aperta, tuttavia, la questione delle regole digitali europee, escluse dall’attuale negoziato ma destinate a entrare nell’agenda dei futuri dialoghi transatlantici.

In sintesi, questo accordo rappresenta un vero punto di svolta nelle relazioni economiche tra le due potenze: ridisegna i dazi sulle auto, incentiva investimenti nei semiconduttori e nella intelligenza artificiale, e rafforza la sicurezza energetica europea. Un’intesa che promette benefici tangibili per industrie strategiche e che rilancia la centralità della cooperazione tra Stati Uniti e Unione Europea nella competizione economica globale.

Ultime notizie