Fine di un'epoca, in Cina si estinguono gli incentivi per auto elettriche

Pechino pone fine ai sussidi per i NEV dopo 15 anni: un cambiamento epocale che avvia una selezione del settore, spinge l'export e riallinea le priorità tecnologiche della Cina

Fine di un'epoca, in Cina si estinguono gli incentivi per auto elettriche
G C
Giorgio Colari
Pubblicato il 30 ott 2025

Fine di un’epoca nel mondo dell’automotive: la Cina, dopo quindici anni di politiche di sostegno, si prepara a voltare pagina e dire addio agli incentivi per il settore delle auto elettriche. Una svolta che promette di ridefinire profondamente il mercato cinese, inaugurando una nuova stagione di competizione, innovazione e selezione naturale tra i produttori. L’annuncio, inserito ufficialmente nel prossimo piano quinquennale 2026-2030, segna la fine di una fase storica in cui Pechino ha investito risorse colossali per affermarsi come leader globale della mobilità sostenibile.

Niente più sussidi

Dal 2026, il governo cinese non garantirà più sussidi diretti al comparto dei NEV (New Energy Vehicles), chiudendo un capitolo che ha visto riversare nel settore oltre 220 miliardi di dollari dal 2010 a oggi. Un impegno che ha portato risultati straordinari: i NEV rappresentano ormai più del 50% delle vendite totali di veicoli nel Paese, superando di gran lunga le aspettative e i target fissati dalle autorità. La decisione di Pechino arriva in un momento di maturità del settore, con la consapevolezza che l’industria è ora in grado di camminare con le proprie gambe e sostenersi grazie a una domanda interna robusta e a una presenza sempre più incisiva sui mercati internazionali.

Il cambio di rotta, tuttavia, non è solo un segnale di fiducia nella solidità del comparto. Esso riflette una precisa strategia di riallocazione delle risorse pubbliche verso aree considerate ancora più strategiche per il futuro della nazione. Tecnologie come la quantistica, la bio-produzione, l’energia a idrogeno e la fusione nucleare diventano i nuovi pilastri su cui Pechino intende costruire la prossima ondata di innovazione industriale, lasciando che il settore delle auto elettriche si misuri finalmente con la logica della concorrenza globale senza paracadute statali.

Sopravvive solo chi sa farcela

Per i 129 produttori attualmente impegnati nella produzione di veicoli elettrici e ibridi plug-in, inizia così una fase di profonda trasformazione. Il mercato cinese, segnato da una marcata sovraccapacità produttiva, dovrà ora affrontare una selezione darwiniana dove a sopravvivere saranno solo i marchi capaci di distinguersi per qualità, tecnologia e competitività reale. L’epoca delle vetture a basso costo e scarsamente differenziate, sostenute da incentivi pubblici, è ormai tramontata. “D’ora in avanti sarà necessario puntare su modelli innovativi e di qualità superiore”, sottolinea Cui Dongshu della China Passenger Car Association, a testimonianza di una nuova era in cui solo chi saprà investire in ricerca e sviluppo potrà emergere.

Gli analisti concordano nel prevedere un processo di consolidamento del settore, con fusioni, acquisizioni e inevitabili uscite di scena per i produttori meno solidi. I grandi gruppi, forti di risorse e know-how, accelereranno la loro espansione sui mercati internazionali, nonostante le crescenti barriere commerciali erette da Europa e Stati Uniti. I marchi minori, invece, dovranno reinventarsi puntando su nicchie tecnologiche o prepararsi a fronteggiare scenari complessi e incerti.

La concorrenza eccessiva

Questa scelta riflette anche la visione di Xi Jinping, che più volte ha criticato la corsa al ribasso dei prezzi e la concorrenza eccessiva come elementi potenzialmente dannosi per uno sviluppo industriale sano e sostenibile. L’obiettivo è promuovere una crescita qualitativa, dove la leadership cinese sia fondata su innovazione, solidità finanziaria e capacità di integrarsi con le tecnologie emergenti.

Sul fronte dei consumatori, la progressiva eliminazione delle agevolazioni fiscali all’acquisto di auto elettriche (completata entro il 2027) potrebbe tradursi in un temporaneo aumento dei prezzi. Tuttavia, si prevede che le economie di scala e l’ottimizzazione dei processi produttivi contribuiranno a contenere l’impatto, garantendo comunque una competitività sostenuta nel medio-lungo periodo.

La svolta cinese è destinata ad avere ripercussioni anche a livello globale. Il passaggio da una fase di sostegno pubblico a una di piena competizione segnerà una nuova tappa per l’intera industria automobilistica, favorendo l’integrazione con tecnologie avanzate come l’idrogeno e stimolando nuovi accordi commerciali a sostegno dell’espansione internazionale dei principali player nazionali. In definitiva, la Cina si prepara a una nuova sfida: quella di consolidare la propria leadership globale non più grazie agli sussidi, ma attraverso l’innovazione, la qualità e la forza del proprio sistema industriale.

Se vuoi aggiornamenti su Notizie inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.

Ti potrebbe interessare: