Tesla, la modalità Mad Max finisce sotto inchiesta negli USA

La NHTSA apre un'indagine sulla modalità 'Mad Max' del FSD 14 di Tesla dopo video di cambi di corsia aggressivi, sovravelocità e blocchi del traffico

Tesla, la modalità Mad Max finisce sotto inchiesta negli USA
G C
Giorgio Colari
Pubblicato il 30 ott 2025

Il recente clamore che ha investito Tesla ruota attorno a una domanda fondamentale: “Se la tecnologia dovrebbe rendere le nostre strade più sicure, cosa succede quando diventa essa stessa una potenziale minaccia?” La risposta, almeno in parte, sembra emergere dalle ultime vicende che coinvolgono la modalità Mad Max del sistema di FSD 14, il nuovo aggiornamento del software di guida autonoma sviluppato dall’azienda californiana. Numerosi video circolati in rete mostrano comportamenti a dir poco audaci delle vetture equipaggiate con questa funzione, tanto da spingere la NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) ad avviare un’indagine formale per valutare i rischi effettivi di questa tecnologia.

Esperienza ancora più avanzata

L’ultimo update del FSD 14 prometteva un’esperienza di guida ancora più avanzata, con una gestione del traffico ottimizzata e cambio corsia più rapidi e decisi. Tuttavia, le promesse sembrano essersi scontrate con la realtà dei fatti: i filmati condivisi dagli utenti mostrano veicoli che superano abbondantemente i limiti di velocità, eseguono sorpassi multipli a velocità elevate e compiono manovre improvvise che costringono spesso i conducenti a riprendere il controllo manuale per evitare situazioni di pericolo.

Tra le testimonianze più allarmanti emergono casi in cui le Tesla viaggiano a 120 km/h in tratti dove il limite è fissato a 80 km/h, oppure effettuano cambi di corsia ripetuti e a velocità superiori ai 140 km/h. Un episodio particolarmente critico riguarda una vettura che, fraintendendo l’indicatore di direzione di un altro veicolo, ha arrestato bruscamente la marcia, provocando un’interruzione improvvisa del flusso di traffico e mettendo a rischio la sicurezza stradale.

Le reazioni della comunità

La reazione della comunità automobilistica a questa situazione è stata tutt’altro che univoca. Da una parte, i sostenitori di Tesla esaltano le capacità della sua intelligenza artificiale, considerandola pionieristica nel settore della mobilità automatizzata. Dall’altra, i critici mettono in guardia: un approccio così aggressivo alla guida autonoma potrebbe non solo aumentare il rischio di incidenti, ma addirittura peggiorare la gestione del traffico urbano e autostradale, invece di migliorarla.

La NHTSA ha deciso di intervenire ufficialmente, aprendo un’indagine volta a stabilire se il nuovo software rappresenti un rischio concreto non solo per i conducenti delle Tesla, ma per tutti gli utenti della strada. Non è la prima volta che i sistemi di assistenza alla guida, come Autopilot, finiscono sotto la lente delle autorità americane, ma questa volta l’attenzione si concentra specificamente sulla capacità dell’algoritmo di interpretare correttamente i comportamenti umani e le variabili imprevedibili del traffico reale.

Molti automobilisti che hanno testato la modalità Mad Max hanno riportato un comportamento del sistema particolarmente incline a eseguire cambio corsia frequenti, spesso senza che vi sia un reale beneficio in termini di sicurezza o efficienza. Gli esperti di sicurezza stradale sottolineano come la complessità della guida quotidiana richieda soluzioni di intelligenza artificiale in grado di adattarsi dinamicamente al contesto, invece di perseguire esclusivamente la riduzione dei tempi di percorrenza.

Aggiornamenti software

Da sempre, Tesla adotta la strategia di rilasciare aggiornamenti software che arricchiscono le funzionalità delle sue vetture, spesso introducendo in anteprima feature beta per un gruppo selezionato di utenti. Tuttavia, la questione della trasparenza rimane centrale: è davvero chiaro per i conducenti il reale livello di autonomia garantito dal sistema? Le avvertenze e le istruzioni sono sufficienti a evitare fraintendimenti e a garantire una supervisione umana costante, come richiesto dalla normativa attuale?

L’esito dell’indagine avviata dalla NHTSA potrebbe avere diverse conseguenze, da semplici richieste di chiarimento rivolte a Tesla fino a interventi regolatori più incisivi e restrittivi. Nel frattempo, il caso solleva interrogativi fondamentali sul delicato equilibrio tra spinta all’innovazione tecnologica e necessità di tutelare la sicurezza stradale di tutti. In questo scenario, la vicenda della modalità Mad Max di FSD 14 rappresenta un banco di prova cruciale non solo per l’azienda di Elon Musk, ma per l’intero settore della guida autonoma, chiamato a dimostrare di saper coniugare progresso e responsabilità.

Se vuoi aggiornamenti su Notizie inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.

Ti potrebbe interessare: