Venduta la Ferrari F40 di Alain Prost, a un prezzo iperbolico
La Ferrari F40 del 1990 consegnata ad Alain Prost è stata venduta all'asta per 3.886.250 dollari; certificazione Ferrari Classiche, chilometraggio minimo e accessori originali
Una cifra che fa girare la testa e una firma che trasforma un’automobile in un’icona: la recente vendita all’asta di una Ferrari F40 appartenuta a Alain Prost per la somma record di 3.886.250 dollari ha nuovamente acceso i riflettori sul valore inestimabile che può raggiungere una supercar con una storia unica. Sono i dettagli a rendere questa operazione qualcosa di straordinario: un chilometraggio limitatissimo, la certificazione ufficiale, la provenienza illustre e una documentazione completa, elementi che, uniti, rappresentano la vera essenza del collezionismo automobilistico d’élite.
Firmata da Alain Prost
L’esemplare protagonista di questa storia non è certo una Ferrari qualsiasi. Consegnata nel 1990, durante il primo anno di Prost nella scuderia di Maranello, questa Ferrari F40 è stata destinata inizialmente al mercato svizzero, dettaglio che ne influenza alcune specifiche tecniche. Priva di catalizzatori e di sospensioni regolabili, la vettura offre un’esperienza di guida che richiama fedelmente quella delle auto da corsa degli anni Ottanta, per la gioia dei puristi e degli amanti delle emozioni forti.
A rendere questa F40 ancora più speciale è la presenza della firma autografa di Alain Prost sul tetto: un dettaglio che trasforma il bolide da oggetto di desiderio a vero e proprio capolavoro da collezione. Non si tratta solo di un’automobile, ma di un pezzo di storia del motorsport, in grado di attrarre non solo appassionati di auto, ma anche estimatori delle leggende della Formula 1. La firma di un campione del mondo rappresenta infatti un valore aggiunto inestimabile, capace di incidere in modo decisivo sulla valutazione economica e simbolica del veicolo.
Il chilometraggio 2961 miglia testimonia la cura e l’attenzione con cui l’auto è stata custodita nel corso degli anni. Immatricolata in Francia nel febbraio 1990, questa Ferrari ha attraversato diverse collezioni private, tutte di altissimo livello, mantenendo intatta la sua originalità. La cronologia degli interventi di manutenzione è impeccabile: nel 2019 sono stati sostituiti i serbatoi, mentre nell’ottobre 2025 è stato effettuato un tagliando generale presso Emil Frey Sportivo a Monaco di Baviera. Un aspetto fondamentale, questo, per chi desidera investire in un’auto d’epoca senza compromessi sulla sicurezza e l’affidabilità.
Il dossier è completo
Il dossier che accompagna la vettura è altrettanto ricco: manuale originale, kit di attrezzi, spoiler, riviste dell’epoca e persino un trofeo di concorso, tutti elementi che arricchiscono ulteriormente il valore collezionistico di questa F40. Ma il vero sigillo di garanzia è rappresentato dalla certificazione Ferrari Classiche, ottenuta nel 2016. Questo attestato conferma la perfetta corrispondenza tra telaio, motore, cambio e carrozzeria, una condizione imprescindibile per i collezionisti più esigenti e per chi punta su un investimento sicuro e duraturo.
Non sorprende quindi che le case d’asta specializzate confermino regolarmente risultati superiori alla media per esemplari con una provenienza così prestigiosa e una tracciabilità documentale cristallina. L’attenzione dei media e degli appassionati si concentra spesso su modelli legati a nomi leggendari come quello di Prost, alimentando un circolo virtuoso che spinge verso l’alto le quotazioni di mercato. La trasparenza della documentazione e l’autenticità certificata diventano così i veri pilastri su cui si fonda la fiducia degli acquirenti contemporanei.
Un’auto incredibile
Tuttavia, il dibattito tra collezionisti resta aperto: la sostenibilità di queste valutazioni record dipende dalla disponibilità di esemplari ben conservati, dalle oscillazioni nelle aste internazionali e, soprattutto, dal ruolo sempre più centrale della provenienza storica. Se da un lato le supercar storiche come questa Ferrari F40 continuano a essere considerate beni rifugio e simboli di esclusività, dall’altro emergono interrogativi sul futuro del mercato, sulla capacità di mantenere questi livelli di valore e sulla necessità di criteri sempre più rigorosi per garantire autenticità e trasparenza.
Ciò che resta indiscutibile, però, è che ogni dettaglio—dal chilometraggio 2961 miglia alla certificazione Ferrari Classiche, dalla firma di Alain Prost alla vendita all’asta da record—concorre a scrivere la storia di un’auto che va ben oltre la meccanica, trasformandosi in un autentico capolavoro su quattro ruote. Una storia di passione, eccellenza e leggenda che continuerà a far sognare generazioni di appassionati.