Peugeot non teme i cinesi: "Sappiamo fare ciò che loro non fanno"

Peugeot rilancia la sfida alle case cinesi con tecnologie come Hypersquare e steer by wire, il concept Polygon e la nuova Peugeot 208 elettrica prevista per il 2026

Peugeot non teme i cinesi: "Sappiamo fare ciò che loro non fanno"
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Giorgio Colari
Pubblicato il 15 dic 2025

Nel cuore di un settore automobilistico europeo in rapida trasformazione, Peugeot si trova oggi a dover affrontare una delle sfide più complesse della sua storia: distinguersi in un mercato dominato da una crescente concorrenza internazionale, in particolare quella proveniente dalla Cina. In questo scenario, il CEO Alain Favey ha delineato con chiarezza la strategia della casa francese, ponendo l’accento su tre elementi chiave: innovazione, design e una forte identità di marca. Una direzione che punta a differenziarsi nettamente dai player asiatici come BYD, Omoda e MG, protagonisti di una vera e propria offensiva commerciale basata su prezzi aggressivi e una rapidità di lancio senza precedenti.

A caccia di originalità

«Quale marchio si distingue? Noi stiamo cercando di distinguerci», afferma Favey, evidenziando come la risposta di Peugeot non sia quella di rincorrere le logiche del low cost, ma di offrire qualcosa di radicalmente diverso. Il punto di svolta è rappresentato dal concept Polygon, manifesto di una nuova visione stilistica e tecnologica, che anticipa soluzioni d’avanguardia destinate a ridefinire il concetto di automobile europea. A questa visione si aggiunge la futura Peugeot 208 completamente elettrica, attesa per il 2026, che promette di portare su strada tecnologie innovative come lo steer by wire e il rivoluzionario volante rettangolare Hypersquare. Questi elementi non sono semplici esercizi di stile, ma segnali concreti della volontà di posizionarsi su un piano di eccellenza e originalità.

L’approccio della casa del Leone, tuttavia, non si limita alla ricerca di una nuova identità di prodotto. Un ruolo centrale nella strategia è riservato al rafforzamento della produzione locale, con il raggiungimento di un traguardo simbolico: le 200.000 unità della Peugeot 3008 prodotte nello storico stabilimento di Sochaux. Questo risultato testimonia la volontà di consolidare il legame con il territorio europeo, puntando su una filiera produttiva radicata e su una rete commerciale e di assistenza che rappresentano un valore aggiunto rispetto ai concorrenti asiatici.

La competizione con la Cina

La competizione con i costruttori cinesi, sottolinea Alain Favey, non può essere vinta semplicemente imitando la loro formula, fondata su economie di scala, costi contenuti e massicci sussidi statali. Se BYD e altri marchi cinesi hanno saputo sfruttare queste leve per conquistare quote di mercato in Europa, Peugeot sceglie di puntare sulla qualità percepita, su un design capace di dialogare con le sensibilità europee e su un servizio post-vendita che trasmette fiducia e affidabilità. Elementi intangibili, ma decisivi per mantenere la fedeltà dei clienti in una fase di grande cambiamento.

Nonostante le ambizioni, il percorso verso una mobilità elettrica diffusa rimane costellato di ostacoli. Gli investimenti richiesti per la ricerca, la produzione di batterie e lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica sono ingenti e rappresentano una sfida continua per la redditività aziendale. In questo contesto, l’ottimizzazione dei costi e delle catene di fornitura diventa essenziale per mantenere la competitività delle auto elettriche senza sacrificare la qualità e l’identità del marchio.

La fiducia dei consumatori europei, come sottolinea Favey, si basa su fattori che vanno oltre il semplice prezzo d’acquisto: l’affidabilità nel tempo, la reputazione costruita attraverso decenni di presenza sul mercato e la capacità di offrire un’esperienza d’acquisto e assistenza superiore. In questo senso, la strategia di Peugeot si fonda su tre pilastri imprescindibili: innovazione tecnologica tangibile, espansione della gamma elettrificata e rafforzamento della produzione europea.

Non si tratta, quindi, di una guerra di prezzi, ma di una ricerca di identità distintiva che possa radicarsi nel tessuto del mercato continentale. Il successo di questa scelta strategica sarà misurato nei prossimi mesi, quando i risultati di vendita e la redditività effettiva diranno se la via della differenziazione e dell’innovazione saprà consolidare la posizione della casa francese in una delle fasi più critiche e affascinanti dell’industria automobilistica contemporanea.

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