Fermati due anziani senza patente: "Vado solo a fare la spesa"
A Fara Gera d'Adda due anziani sono stati fermati in due giorni per guida senza patente: un ciclomotore sequestrato e multe, con riflessioni su sicurezza e mobilità
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/10/polizia-stradale-4.jpg)
Può sembrare un siparietto da racconto, invece è cronaca. Un pensionato di 65 anni di Fara Gera d’Adda è stato fermato mercoledì 8 ottobre lungo via Locatelli – tratto urbano della provinciale 184 bis – e ha ammesso, con disarmante candore, di non avere mai conseguito la patente. La sua motivazione? “Vado solo a fare la spesa”. Una giustificazione che ha scatenato stupore, ma che gli è costata cara: sequestro del mezzo per tre mesi e una multa da 5.100 euro.
Il fatto, riportato da L’Eco di Bergamo, appare al contempo grottesco e grave. Il pensionato, visibilmente sereno, è stato fermato dalla polizia locale mentre guidava un ciclomotore. Quando gli agenti gli hanno chiesto i documenti, lui ha risposto con estrema tranquillità: «La patente? Non l’ho mai avuta… e poi vado solo a fare la spesa». Peccato che, dal 2005 in avanti, la patente sia obbligatoria anche per i ciclomotori. Una norma spesso sottovalutata, ma che la legge impone da tempo.
Non era un criminale
All’apparenza, il pensionato non era un criminale: aveva il casco, il mezzo era regolarmente intestato a lui. Eppure, la sua “normalità” – ovvero spostarsi per commissioni quotidiane – non è bastata a evitare la sanzione. Gli agenti sospettano che non fosse la prima volta. Il concetto di “solo per la spesa” sembra vacillare sotto il peso delle responsabilità legali.
Il giorno successivo, sempre in via Locatelli, un altro episodio simile ha dimostrato che non si trattava di un caso isolato. Un settantenne di Canonica d’Adda è stato fermato al volante di una BMW e ha avanzato la stessa scusa: “stavo andando al supermercato”. Ma la realtà è ben diversa. La sua patente era sospesa da dieci anni – una sospensione frutto dell’azzeramento dei punti per infrazioni accumulate nel tempo. Non aveva mai intrapreso la procedura per riottenerla, e nel frattempo continuava a guidare.
Niente sconti
La polizia locale non ha potuto fare sconti: la patente è stata revocata, e il multa da 168 euro è stata comminata. Nulla di esorbitante rispetto al primo episodio, ma sufficiente per ricordare che nessuno è esentato. L’ironia della scusa – “vado a fare la spesa” – non tiene di fronte alla legge. Anzi, la sua leggerezza rischia di trasformarsi in pericolosa banalità.
Questi due episodi mettono in luce una verità sottile: non basta dire che ci si muove per esigenze quotidiane per sottrarsi al diritto e al dovere. La strada è regolamentata da leggi, non dalle ragioni personali. E se queste ragioni possono suonare innocue, la legge non fa sconti.
La morale
Qual è allora la morale che resta? Non è una questione di severità, ma di consapevolezza: le regole non sono parole astratte, ma confini concreti che tutelano tutti. Un ciclomotore senza patente è un rischio — per l’autista, per gli altri. E l’uscita “vado solo alla spesa” non basta: serve la patente, serve il rispetto della normativa, serve la responsabilità.
Magari domani qualcuno penserà che “giusto una commissione” non meriti controllo. Ma ogni giorno, sulle strade, passano vite, ferri, velocità. È lì – tra il casco e il marciapiede, tra il volante e la sanzione – che la legge ricorda la sua presenza. Anche quando la spesa sembra innocua.
Se vuoi aggiornamenti su Notizie inserisci la tua email nel box qui sotto: