F1, hackerato il portale della FIA: esposti i dati personali anche di Verstappen

La FIA ha confermato un attacco informatico al sito Driver Categorization che ha esposto dati personali, incluso il passaporto di Max Verstappen; la federazione ha risposto entro 24 ore

F1, hackerato il portale della FIA: esposti i dati personali anche di Verstappen
G C
Giorgio Colari
Pubblicato il 24 ott 2025

Un grave attacco informatico ha recentemente scosso il mondo dell’automobilismo, colpendo direttamente il portale della FIA e mettendo a rischio la privacy di numerosi piloti di alto profilo, tra cui il tre volte campione del mondo di F1, Max Verstappen. L’episodio ha fatto emergere in modo prepotente le vulnerabilità nei sistemi di gestione dei dati personali delle principali istituzioni sportive internazionali, sollevando interrogativi cruciali sulla sicurezza delle informazioni più sensibili.

Secondo quanto comunicato dalla FIA, la violazione ha interessato il portale di Driver Categorization, un database che raccoglie e gestisce i dati di centinaia di piloti professionisti. La falla è stata individuata e segnalata da un team di esperti di cybersecurity guidato da Ian Carroll, il quale ha seguito scrupolosamente un protocollo di disclosure responsabile. Grazie a questa segnalazione, è stato possibile intervenire tempestivamente per contenere i danni e prevenire ulteriori accessi non autorizzati.

Passaporto trafugato

Il punto nevralgico dell’incidente riguarda l’esposizione di documenti altamente sensibili: tra questi figurano passaporto, curriculum, super-licenze e recapiti personali dei piloti coinvolti. La presenza di Max Verstappen tra le vittime ha immediatamente catalizzato l’attenzione dei media internazionali, accendendo i riflettori sulle carenze dei protocolli di sicurezza digitale adottati anche da organizzazioni di livello mondiale come la FIA.

La Federazione ha dichiarato che l’intrusione è stata individuata e risolta nell’arco di meno di 24 ore dalla scoperta della vulnerabilità. In questa finestra temporale, i responsabili dell’ente hanno provveduto a informare sia le autorità competenti che i piloti interessati, assicurando che nessun’altra piattaforma digitale della FIA sia stata coinvolta o compromessa dall’episodio. Questa rapidità d’azione è stata fondamentale per contenere i potenziali rischi, ma non ha impedito che la notizia sollevasse preoccupazioni sulla reale solidità delle difese informatiche della Federazione.

Conseguenze gravi

Gli esperti sottolineano che la fuga di dati personali come quelli contenuti nei documenti d’identità e nelle super-licenze può avere conseguenze molto gravi e di lunga durata. Informazioni di questo tipo, se finite nelle mani sbagliate, possono essere utilizzate per orchestrare furti d’identità, campagne di phishing mirate e altre forme di attacco informatico a danno dei piloti e delle loro famiglie. Il caso di Max Verstappen, in particolare, rappresenta un campanello d’allarme per tutto il settore: la visibilità e la popolarità del campione olandese aumentano esponenzialmente il rischio di sfruttamento illecito dei dati sottratti.

È interessante notare come il team di Ian Carroll abbia gestito la scoperta della vulnerabilità: non solo ha evitato di scaricare o archiviare i documenti sensibili, ma si è limitato a segnalare la falla all’organizzazione, dimostrando un elevato senso di responsabilità etica e professionale. Questo comportamento ha permesso alla FIA di agire con tempestività e trasparenza, informando le autorità per la protezione dei dati e implementando immediatamente le misure correttive necessarie.

Non ci sono dichiarazioni ufficiali

L’episodio mette in evidenza la delicata tensione tra la necessità di trasparenza amministrativa e l’obbligo di proteggere adeguatamente i dati personali dei soggetti coinvolti. In un’epoca in cui la digitalizzazione dei processi è ormai la norma, le organizzazioni sportive sono chiamate a investire sempre più risorse nella sicurezza delle proprie infrastrutture informatiche, adottando soluzioni all’avanguardia per prevenire incidenti di questa portata.

In risposta a quanto accaduto, la FIA ha annunciato l’adozione del principio security-by-design per tutti i futuri progetti digitali. Questo approccio prevede che la protezione dei dati sia integrata fin dalla fase di progettazione delle piattaforme, anziché essere considerata come un intervento successivo o correttivo. Si tratta di una scelta strategica che mira a rafforzare la fiducia di piloti, team e stakeholder nel sistema di gestione dati della Federazione.

Al momento, Max Verstappen non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’accaduto, ma la comunità del motorsport resta in attesa di ulteriori dettagli sulla reale portata dell’incidente e sulle azioni concrete che la FIA metterà in campo per prevenire futuri attacchi. Questo episodio rappresenta un punto di svolta nella gestione della sicurezza digitale nello sport, imponendo una riflessione profonda sulle strategie di protezione dei dati in un settore sempre più esposto alle minacce informatiche.

Se vuoi aggiornamenti su Formula 1 inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.

Ti potrebbe interessare: