Irvine: "Verstappen in Ferrari? Sì, ma non come Hamilton"

Eddie Irvine avverte Verstappen: non ripeta l'errore di Hamilton in Ferrari. Analisi sul futuro del Cavallino tra tempismo, strategie e ricordi di Schumacher

Di Renato Terlisi
Pubblicato il 17 set 2025
Irvine:

Il futuro di Eddie Irvine nel mondo della Formula 1 oggi è quello di opinionista attento e diretto, capace di leggere le dinamiche del mercato piloti con una lucidità fuori dal comune. L’ex pilota irlandese, che ha vissuto in prima persona l’atmosfera unica di Maranello, si è recentemente espresso su una delle voci più calde del paddock: il possibile approdo di Max Verstappen alla Ferrari. Il suo punto di vista, raccolto in una recente intervista a Sky Sports, offre una riflessione profonda non solo sulle tempistiche ideali di un simile trasferimento, ma anche sulle strategie che hanno fatto la storia del Cavallino Rampante.

Hamilton un esempio da non seguire

Secondo Eddie Irvine, la questione centrale non è se Max Verstappen vestirà mai il rosso, ma quando ciò dovrebbe avvenire per massimizzare le sue possibilità di successo. L’irlandese non usa mezzi termini nel confronto con Lewis Hamilton, sottolineando come il sette volte campione del mondo abbia scelto di unirsi alla Ferrari in una fase avanzata della propria carriera. “Il problema con Lewis Hamilton è che arriva un po’ troppo tardi”, afferma Irvine, lasciando intendere che, sebbene il talento britannico abbia già raggiunto vette straordinarie, i suoi anni migliori potrebbero essere alle spalle quando si troverà a guidare per la scuderia italiana.

La riflessione di Eddie Irvine non si limita però al presente, ma affonda le radici nel passato glorioso della Ferrari. L’ex compagno di squadra di Michael Schumacher ricorda con ammirazione la scelta coraggiosa del campione tedesco, che negli anni ’90 decise di lasciare la Benetton, allora squadra dominante, per abbracciare la sfida di riportare il titolo mondiale a Maranello. “Michael Schumacher ha rinunciato a molto”, sottolinea Irvine, rimarcando come il progetto Ferrari-Schumacher abbia richiesto ben quattro anni di duro lavoro prima di raggiungere il primo titolo mondiale. Una scelta che si rivelò vincente, ma che comportò sacrifici e rischi notevoli.

La capacità di fare squadra

Un aspetto fondamentale del successo di Michael Schumacher fu la capacità di costruire attorno a sé un team tecnico di altissimo livello. Figure come Rory Byrne e Ross Brawn furono determinanti nel plasmare una squadra vincente. Proprio su questo punto Eddie Irvine insiste, suggerendo che anche Max Verstappen potrebbe replicare quel modello, portando con sé ingegneri e tecnici fidati nel caso decidesse di affrontare la sfida Ferrari. “Se cambiasse scuderia potrebbe portare con sé un sacco di gente. Senza l’intero sistema, tutti sono allo stesso livello”, afferma Irvine, sottolineando quanto la coesione di un gruppo di lavoro sia essenziale nel mondo della Formula 1.

Ma le difficoltà non si fermano qui. Eddie Irvine evidenzia anche le differenze strutturali tra i team britannici e la realtà di Maranello. “In Italia sono soli. I team britannici sono tutti circondati da altri team, e c’è un’impollinazione incrociata. È molto più difficile essere soli a Maranello”, osserva l’ex pilota, offrendo una chiave di lettura preziosa per comprendere le sfide che attenderebbero Max Verstappen in caso di trasferimento.

Un due scoppiettante

Guardando al futuro, l’ipotesi di un duo Max VerstappenLeclerc accende l’entusiasmo di Eddie Irvine. “Mi piacerebbe molto arrivasse alla Ferrari. Credo che loro due insieme sarebbero sensazionali. Spero che non aspetti troppo però, come ha fatto Lewis Hamilton”, confessa Irvine, lasciando intendere che il tempismo potrebbe essere l’elemento decisivo per trasformare una grande opportunità in una nuova era di successi per la scuderia.

L’arrivo di un campione come Max Verstappen alla Ferrari potrebbe dunque innescare una rivoluzione simile a quella vissuta con Michael Schumacher. Un trasferimento di questo calibro avrebbe il potenziale di cambiare radicalmente gli equilibri del mercato piloti e di restituire a Maranello il ruolo di protagonista assoluta nel circus della Formula 1. Tuttavia, come insegna la storia recente e passata, la scelta del momento giusto e la capacità di costruire attorno a sé una squadra coesa saranno fattori determinanti per scrivere una nuova pagina di gloria nel libro della Ferrari.

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