F1, Ecclestone lancia la bomba: "In McLaren favoriscono Norris"
Le accuse di Bernie Ecclestone su presunti favoritismi verso Lando Norris scuotono McLaren nel campionato 2025; Verstappen riduce il distacco e approfitta delle tensioni interne
Nel cuore di una stagione già carica di tensione, nuove polemiche scuotono il box McLaren. A poche gare dalla fine del campionato 2025, dichiarazioni esplosive di Bernie Ecclestone hanno acceso i riflettori su presunti favoritismi all’interno della scuderia di Woking, gettando ombre sulle dinamiche tra i due piloti di punta. Un’accusa che rischia di cambiare gli equilibri non solo della squadra, ma dell’intero mondiale, proprio mentre la lotta per il titolo si fa più serrata che mai.
“La squadra favorisce Lando Norris? È difficile non pensarlo quando il marketing e la popolarità contano più dei risultati in pista”, ha tuonato Ecclestone, lasciando intendere che la visibilità mediatica del giovane pilota britannico possa influenzare le strategie del team. Le sue parole, pronunciate in un momento delicatissimo, risuonano come un campanello d’allarme per chi segue da vicino le sorti della McLaren.
Piastri sembra deluso
La situazione si complica ulteriormente dopo la controversa collisione Austin avvenuta durante la gara sprint, un episodio che ha alimentato dubbi e sospetti sulle reali priorità della squadra. In molti si chiedono se il team abbia davvero adottato “vari metodi” per favorire Norris, come suggerito da Ecclestone, a discapito di Oscar Piastri, il giovane talento australiano che fatica a ritrovare la brillantezza delle sue prime uscite.
Secondo fonti vicine al paddock, Oscar Piastri appare “deluso e stanco”, schiacciato da una pressione crescente e da una percezione di disparità che rischia di minare il suo rendimento. Mentre il team preferisce il silenzio stampa, evitando dichiarazioni ufficiali e cercando di mantenere riservatezza sulle questioni interne, l’ambiente si fa sempre più teso.
Il tempismo di queste polemiche non poteva essere peggiore per la McLaren. Dopo aver costruito un vantaggio rassicurante a Zandvoort, dove Max Verstappen sembrava ormai fuori dai giochi con ben 104 punti di distacco, la situazione si è improvvisamente ribaltata. Il pilota della Red Bull, infatti, ha ridotto il gap a soli 36 punti da Lando Norris, grazie a una serie di prestazioni magistrali culminate nella dominante vittoria di Austin. Ora Verstappen, tre volte campione del mondo, si prepara a sfruttare ogni possibile debolezza della McLaren, puntando in particolare sul prossimo appuntamento di Interlagos, teatro del suo straordinario trionfo dello scorso anno partendo dalla diciassettesima posizione.
Il regolamento impone un trattamento equo
In questo clima di incertezza, il regolamento della Formula 1 impone un trattamento equo tra i piloti, ma resta il fatto che le aree grigie nella gestione delle strategie e delle risorse interne possono comunque influenzare i risultati in modo significativo. Gli esperti sottolineano come sia estremamente difficile dimostrare un favoritismo deliberato sulla base di semplici dichiarazioni, ma il sospetto basta a destabilizzare l’equilibrio della squadra.
Il dualismo interno alla McLaren si fa così sempre più evidente: da un lato Lando Norris, pilota di punta e volto mediatico del team, dall’altro Oscar Piastri, giovane in cerca di conferme e continuità. Una situazione che rischia di diventare esplosiva, specialmente ora che Max Verstappen rappresenta una minaccia concreta, pronto ad approfittare di ogni incertezza e a insidiare il primato della scuderia britannica.
Le prossime settimane saranno decisive non solo per l’esito del campionato 2025, ma anche per il futuro assetto della McLaren. Ogni risultato in pista, ogni decisione strategica e ogni comunicazione ufficiale potranno pesare come macigni, determinando chi, tra Norris e Piastri, avrà il sostegno della squadra e chi invece rischierà di restare nell’ombra. In un momento in cui il successo sembra appeso a un filo, la gestione delle tensioni interne sarà la vera chiave per difendere la leadership e resistere all’assalto di un avversario agguerrito come Verstappen.