Espulsione batteria nelle auto elettriche: utile negli incendi
Un sistema di espulsione della batteria proposto come soluzione anti-incendio divide esperti: pericoli per pedoni, affidabilità dei sensori e alternative tecniche
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La recente diffusione di un video virale che mostra un sistema di espulsione batteria in veicoli elettrici ha riacceso il dibattito su una delle questioni più spinose del settore: la sicurezza delle auto elettriche in caso di incidente. Questa soluzione, che promette di allontanare rapidamente la batteria dall’abitacolo per prevenire incendi, ha sollevato una serie di interrogativi tra esperti, produttori e appassionati, mettendo in luce rischi e criticità che non possono essere ignorati.
Sistema di espulsione: tra innovazione e controversie
Il dispositivo in questione è stato presentato durante un meeting tecnico in Cina, attirando immediatamente l’attenzione per la sua modalità di funzionamento: quando i sensori rilevano un surriscaldamento, il sistema attiva l’espulsione batteria, lanciando via il pacco energetico in meno di un secondo. La dimostrazione, effettuata su quello che sembrava essere un modello iCar 03, ha mostrato l’efficacia della tecnologia in termini di velocità, ma ha anche generato un’ondata di scetticismo riguardo la sua reale applicabilità e, soprattutto, la sicurezza.
A complicare ulteriormente la questione sono intervenute le smentite ufficiali dei produttori coinvolti. La casa automobilistica Chery, menzionata nel filmato, ha prontamente negato ogni coinvolgimento, sottolineando: “Questo non ha nulla a che fare con iCAR, per favore siate razionali”. Anche Joyson Group, altro nome associato alla presentazione, ha preso le distanze dal progetto, ribadendo la totale estraneità.
Rischi fisici e implicazioni per la sicurezza stradale
L’aspetto che preoccupa maggiormente ingegneri e analisti è legato alla fisica elementare: i pacchi batterie delle auto elettriche possono superare i 400 kg. Espellere una massa simile ad alta velocità, soprattutto in aree urbane densamente popolate, potrebbe rappresentare un rischio addirittura superiore a quello dell’incendio che si intende evitare. La traiettoria di un componente così pesante, infatti, è difficilmente prevedibile e potrebbe trasformarsi in un vero e proprio proiettile, con conseguenze potenzialmente catastrofiche per altri utenti della strada.
Gli ingegneri della sicurezza evidenziano inoltre che, in caso di collisioni gravi, la deformazione strutturale del telaio renderebbe impraticabile il meccanismo di espulsione. In queste condizioni, il sistema rischierebbe di non attivarsi o, peggio, di funzionare in modo errato, generando ulteriori pericoli invece di mitigarli.
Affidabilità tecnologica e rischi di attivazione involontaria
Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda l’affidabilità tecnica della soluzione. Il sistema dovrebbe attivarsi solo in presenza di reali anomalie termiche, ma l’accuratezza dei sensori rimane tutta da dimostrare. Un falso allarme, ad esempio durante la guida in autostrada, potrebbe provocare il distacco improvviso della batteria, generando situazioni di estremo pericolo sia per il conducente sia per gli altri veicoli in transito.
Gli specialisti del settore concordano sul fatto che ogni nuova tecnologia debba essere valutata attentamente in termini di rapporto tra rischi e benefici. Ridurre la probabilità di incendio a fronte di un incremento del rischio di impatti secondari non rappresenta una soluzione accettabile, soprattutto se si considera l’obiettivo primario di tutelare la sicurezza globale.
Soluzioni alternative e strategie consolidate
In risposta a queste criticità, la comunità tecnica propone approcci più equilibrati e consolidati: progettazione di batterie dotate di avanzate protezioni antiurto, sistemi di isolamento termico e compartimentazione per controllare la dissipazione del calore. Inoltre, l’integrazione di dispositivi di estinzione automatica e l’uso di materiali ignifughi continuano a essere strategie concrete per aumentare la sicurezza senza introdurre nuovi rischi.
I protocolli destinati ai servizi d’emergenza rimangono fondamentali, poiché le batterie al litio possono riaccendersi anche dopo lo spegnimento apparente di un incendio. Accessi facilitati per i soccorritori e la presenza di materiali specifici contribuiscono a gestire efficacemente le situazioni di emergenza, senza ricorrere a soluzioni drastiche come l’espulsione della batteria.
Normative e prospettive future
L’episodio ha riportato al centro dell’attenzione il tema della regolamentazione delle auto elettriche. Tecnologie radicali come quella dell’espulsione batteria dovrebbero superare test di sicurezza estremamente rigorosi e valutazioni di rischio coordinate tra autorità, costruttori e organismi per la sicurezza stradale.
Nonostante il clamore mediatico, è improbabile che soluzioni così estreme possano ottenere un’approvazione normativa a livello globale. Gli esperti convergono sulla necessità di sviluppare innovazioni che riducano i rischi d’incendio senza crearne di nuovi, mantenendo come priorità la protezione di conducenti, passeggeri e di tutti gli utenti della strada. La strada verso una mobilità elettrica più sicura passa attraverso la ricerca di soluzioni tecnologiche affidabili, testate e soprattutto rispettose dei principi fondamentali della sicurezza.
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