BYD entra nelle concessionarie di Stellantis in Germania: la situazione
BYD amplia rapidamente la rete in Germania, raddoppiando i concessionari e puntando a vendite record. Stellantis reagisce con partnership e dubbi sulla sostenibilità
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L’industria automobilistica europea si trova oggi a fronteggiare una nuova e poderosa offensiva: la rapida espansione del colosso cinese BYD sul mercato tedesco. In poche settimane, la casa asiatica ha messo in atto una strategia di crescita che sta facendo tremare i concorrenti locali, puntando su una presenza capillare di concessionari e su una riorganizzazione manageriale che coinvolge anche ex dirigenti di primo piano di gruppi europei. Questa accelerazione, accompagnata da una vera e propria “guerra commerciale”, ha innescato una serie di reazioni e contromosse tra i principali player del settore, evidenziando un cambiamento epocale nei delicati equilibri della mobilità in Germania.
Nel dettaglio, BYD ha raddoppiato la propria rete di concessionari tedeschi in tempi record, passando da 26 a oltre 50 punti vendita, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere quota 120 entro la fine del 2025 e addirittura 300 entro il 2026. Questa crescita lampo rappresenta una sfida senza precedenti per un mercato, quello tedesco, storicamente dominato da marchi nazionali ed europei, e considerato tra i più difficili da penetrare a causa dell’elevata fedeltà dei clienti e delle stringenti aspettative in termini di qualità e servizi post-vendita.
Il quadro delle immatricolazioni
A rendere ancora più interessante il quadro è la composizione delle immatricolazioni attuali: l’88% delle nuove targhe BYD proviene da flotte aziendali, mentre solo il 12% riguarda clienti privati. Questo dato, se da un lato testimonia l’attrattiva dei modelli elettrici BYD presso le imprese e le società di noleggio, dall’altro solleva interrogativi sulla reale sostenibilità del modello di crescita nel medio-lungo periodo. Riuscirà BYD a trasformare questo successo tra le flotte in una vera penetrazione nel mercato dei privati? È una delle domande cruciali che si pongono oggi analisti e operatori del settore.
Al centro delle polemiche si trovano anche alcune recenti scelte di personale. Figure di spicco come Maria Grazia Davino e Lars Bialkowski, entrambi ex dirigenti di Stellantis, hanno assunto ruoli di rilievo nel management di BYD. Nonostante le smentite ufficiali circa un coinvolgimento diretto nell’attrarre ex concessionari del gruppo europeo, la mossa non è passata inosservata, alimentando le tensioni tra le due aziende e accendendo i riflettori sulle strategie di recruiting adottate dai costruttori cinesi per accelerare la propria crescita in Europa.
La risposta di Stellantis non si è fatta attendere. Dal quartier generale di Rüsselsheim, il gruppo ha stretto una partnership con Leapmotor, altro protagonista cinese della mobilità elettrica. Antonio Filosa, CEO di Stellantis, ha dichiarato che Leapmotor supererà BYD nelle vendite in Germania. Tuttavia, i dati ufficiali raccontano una realtà diversa: nei primi otto mesi del 2025, le immatricolazioni BYD sono state 8.610, contro le 3.536 di Leapmotor, segnalando una netta prevalenza della casa di Shenzhen e mettendo in discussione la validità delle previsioni del management europeo.
Clima poco disteso
All’interno della rete dei concessionari tedeschi si registra un clima di divisione. Da una parte, alcuni operatori hanno accolto con entusiasmo il marchio cinese, attratti dal potenziale di crescita delle auto elettriche e dalla forte domanda proveniente dal segmento corporate. Dall’altra, non mancano le preoccupazioni relative alla qualità dei servizi post-vendita, alla disponibilità di ricambi e ai margini commerciali, elementi che storicamente hanno rappresentato il punto di forza dei marchi europei e che ora vengono messi alla prova dalla nuova concorrenza.
Per i consumatori e per il mercato nel suo complesso, l’offensiva commerciale cinese si traduce in una maggiore varietà di veicoli elettrici e in una crescente pressione sui prezzi, ma costringe anche i costruttori europei a un’accelerazione sul fronte dell’innovazione e del miglioramento dei servizi. La presenza di BYD e Leapmotor rappresenta, infatti, uno stimolo a innalzare gli standard qualitativi e a ridefinire le strategie di fidelizzazione della clientela.
Il management è fiducioso
Dal canto suo, il management di BYD si mostra fiducioso. Lars Bialkowski ha fissato come obiettivo la vendita di 50.000 veicoli in Germania “il prima possibile”, sottolineando come la domanda superi già l’attuale capacità produttiva. Questa dichiarazione riflette l’ottimismo e l’ambizione del gruppo, ma pone anche l’accento sulla necessità di consolidare la propria presenza, migliorare i servizi post-vendita e conquistare la fiducia dei clienti privati.
I prossimi mesi saranno determinanti per valutare la reale sostenibilità di questo modello di espansione e per capire se la strategia di BYD riuscirà a convertire le vendite aziendali in un successo duraturo anche tra i privati, mantenendo elevati standard di soddisfazione e supporto. In un contesto di rapidi cambiamenti e forte competizione, la partita è ancora tutta da giocare e il mercato automobilistico tedesco si prepara a vivere una delle sue stagioni più intense e innovative.