Stellantis brevetta sistema a schiuma per le batterie EV: più sicurezza

Stellantis presenta un brevetto che combina sacca ritardante, lame di attivazione e linee di raffreddamento per generare una schiuma in grado di arrestare il runaway termico e limitare incendi nelle batterie EV

Stellantis brevetta sistema a schiuma per le batterie EV: più sicurezza
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Giorgio Colari
Pubblicato il 16 dic 2025

Nel panorama in rapida evoluzione della mobilità elettrica, la sicurezza delle batterie EV rappresenta una delle sfide tecnologiche più urgenti e dibattute. Un nuovo sistema sviluppato da Stellantis si candida a rivoluzionare il settore, introducendo una soluzione inedita per fronteggiare il temuto fenomeno del runaway termico, ovvero il surriscaldamento incontrollato delle celle che può sfociare in incendi e danni irreparabili ai veicoli elettrici. Il cuore di questa innovazione è una miscela schiumosa multifunzionale, pensata per intervenire in modo rapido ed efficace su più fronti: raffreddamento, isolamento termico e soppressione dei gas infiammabili.

Depositato nuovo brevetto

Il brevetto depositato dal gruppo automobilistico si distingue per un approccio integrato e attivo, che promette di elevare gli standard di sicurezza dell’intero comparto. Il sistema ruota attorno a una sacca ritardante, posizionata strategicamente all’interno del pacco batteria, la quale contiene una speciale combinazione di agente chimico antincendio e liquido di raffreddamento. In caso di aumento anomalo della temperatura, una centralina di controllo rileva il rischio e attiva il rilascio della sostanza protettiva. La miscela, una volta liberata, si trasforma in una schiuma soppressione capace di assorbire il calore e soffocare le fiamme, limitando la propagazione dell’incendio e i danni strutturali.

Il meccanismo di attivazione è particolarmente sofisticato. Due set di lame attivazione, gestite dalla centralina che monitora costantemente le temperature delle singole celle, intervengono in sequenza: dapprima rilasciano l’agente schiumogeno dalla sacca, poi iniettano il liquido di raffreddamento proveniente dai circuiti dedicati. Il risultato è una schiuma protettiva che non solo spegne le fiamme, ma isola termicamente le celle compromesse e permette una gestione controllata dei gas interni tramite apposite valvole di sfogo. Questo dettaglio tecnico consente di mantenere sotto controllo la pressione all’interno del pacco batteria, riducendo il rischio di esplosioni e danni collaterali.

Corsa alla sicurezza

La corsa alla sicurezza delle batterie EV non coinvolge solo Stellantis. Altri player industriali, come LG Chem, stanno esplorando soluzioni alternative: la loro Safety Reinforced Layer agisce da interruttore termico per bloccare la propagazione del calore, mentre Covestro propone materiali encapsulanti come il Baysafe® BEF, studiati per contenere il trasferimento termico tra celle adiacenti. Questi approcci, seppur differenti, rispondono alla stessa esigenza di fondo: prevenire e gestire scenari di runaway termico che potrebbero minare la fiducia dei consumatori nei confronti dei veicoli elettrici.

I vantaggi del brevetto Stellantis sono molteplici e immediatamente percepibili: l’intervento tempestivo e multifunzionale del sistema può ridurre drasticamente il rischio di incendi devastanti e limitare la necessità di interventi d’emergenza, con potenziali ricadute positive anche su costi assicurativi e percezione pubblica della sicurezza. Tuttavia, la strada verso l’adozione su larga scala non è priva di ostacoli. Restano aperti interrogativi importanti sull’affidabilità dei meccanismi di attivazione, la possibilità di falsi allarmi, la compatibilità chimica della schiuma con i materiali interni delle batterie e le implicazioni in termini di manutenzione, riparabilità e smaltimento dei componenti a fine vita.

Permangono delle preoccupazioni

Non mancano, inoltre, le preoccupazioni relative alla tossicità dell’agente schiumogeno e alle stringenti normative ambientali che regolano il settore automotive. Gli esperti sottolineano la necessità di test indipendenti e validazioni in condizioni reali, mentre i regolatori richiederanno prove approfondite prima di autorizzare l’impiego di questi sistemi nei veicoli destinati al mercato.

Dal punto di vista industriale, il bilancio costi-benefici sarà determinante: l’introduzione di una sacca ritardante e dei relativi sistemi di attivazione comporta un aumento di complessità e peso del pacco batteria, fattori che dovranno essere giustificati da concreti miglioramenti in termini di sicurezza e affidabilità. Per i consumatori e le compagnie assicurative, tuttavia, il messaggio è chiaro: una tecnologia capace di ridurre in modo tangibile il rischio di incendi potrebbe tradursi in una maggiore fiducia nei confronti dei veicoli elettrici e in una riduzione dei premi assicurativi.

L’introduzione di sistemi come quello di Stellantis implica anche una trasformazione delle competenze richieste agli operatori del settore: produttori di celle, assemblatori di pacchi batteria e officine dovranno aggiornare processi e conoscenze per gestire le nuove tecnologie di sicurezza. In attesa delle necessarie validazioni indipendenti, il brevetto rappresenta un passo significativo verso batterie più sicure, confermando che il futuro della mobilità elettrica passa sia attraverso materiali innovativi e soluzioni passive, sia tramite sistemi attivi in grado di intervenire tempestivamente all’insorgere di pericoli come il runaway termico.

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