BYD prodotti 15 milioni di veicoli a New Energy: caccia al primato

BYD raggiunge 15 milioni di New Energy Vehicles con una Denza N8L prodotta a Jinan; crescita rapida, 4,18 milioni di veicoli nel 2025 e investimenti pesanti in R&D e ricarica ultraveloce

BYD prodotti 15 milioni di veicoli a New Energy: caccia al primato
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Giorgio Colari
Pubblicato il 19 dic 2025

Il settore della mobilità elettrificata sta vivendo una rivoluzione senza precedenti e il gruppo BYD si conferma protagonista indiscusso di questa trasformazione. Il costruttore cinese ha appena raggiunto il traguardo storico di 15 milioni di veicoli prodotti nella categoria New Energy Vehicles, segnando un’accelerazione produttiva che ridefinisce gli equilibri mondiali dell’automotive. Un risultato reso ancor più straordinario dal fatto che, se il primo milione di unità aveva richiesto ben 13 anni, gli ultimi 5 milioni sono stati assemblati in soli 13 mesi, a testimonianza di una crescita esponenziale e di una strategia industriale mirata.

Un’accelerazione che cambia le regole del gioco

L’auto simbolo di questo nuovo traguardo è la Denza N8L, uscita dalle linee di produzione dello stabilimento di Jinan. Questo SUV a sei posti, che condivide piattaforma e powertrain con la Denza Z9 GT (attesa in Europa nel 2026), rappresenta non solo un punto di svolta per il marchio, ma anche un emblema dell’evoluzione tecnologica che sta attraversando il segmento. Nel solo 2025, BYD ha già prodotto 4,18 milioni di veicoli nei primi undici mesi, con un incremento dell’11,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le esportazioni, nel frattempo, hanno superato le 917.000 unità, già oltrepassando il totale dell’anno precedente.

La forza dei numeri e la sfida dei termini

La definizione di New Energy Vehicles adottata da BYD include sia veicoli completamente elettrici sia ibridi dotati della tecnologia Super Hybrid DM. Questa scelta lessicale, se da un lato consente di evidenziare la leadership nella mobilità sostenibile, dall’altro rende più complesso il confronto diretto con i competitor tradizionali. In particolare, la casa giapponese Toyota ha venduto oltre 27 milioni di auto ibride dal 1997, puntando soprattutto sull’ibrido tradizionale. La differenza sostanziale sta nel mix di propulsioni: mentre BYD aggrega BEV, plug-in hybrid e ibridi avanzati, Toyota ha storicamente privilegiato una sola tipologia.

Investimenti strategici e tecnologie di frontiera

La crescita di BYD è sostenuta da un impegno senza pari in ricerca e sviluppo. Nei primi tre trimestri del 2025, il gruppo ha investito circa 5,3 miliardi di euro in questo settore, segnando un aumento del 31% rispetto all’anno precedente e portando il totale cumulato oltre i 26,65 miliardi. Questi fondi sono indirizzati verso lo sviluppo di batterie all’avanguardia, nuove piattaforme, sistemi di guida assistita e, soprattutto, soluzioni di ricarica ultraveloce come la tecnologia Flash. Quest’ultima, che debutterà in Europa dal 2026, promette potenze nell’ordine del megawatt e rappresenta un tassello fondamentale per la diffusione della mobilità elettrica su larga scala.

Espansione globale e strategie di mercato

La presenza internazionale di BYD si estende oggi in oltre 110 Paesi. In Europa, il marchio è già attivo in 33 nazioni con circa 1.000 punti vendita, con l’obiettivo di raddoppiare questa rete entro la fine del 2026. Una strategia commerciale che punta a diversificare i ricavi e a ridurre la dipendenza dal mercato interno cinese, consolidando il posizionamento globale dell’azienda.

Le sfide ancora aperte

Nonostante i risultati straordinari, restano alcune criticità che gli analisti non mancano di sottolineare. Il mix di BEV, PHEV e ibridi tradizionali può infatti celare differenze significative in termini di consumi, emissioni e infrastrutture richieste. Inoltre, la qualità percepita dei prodotti, l’autonomia dei modelli full electric e la capillarità della rete di ricarica europea rappresentano ancora variabili chiave per la competitività a lungo termine di BYD.

L’impatto ambientale: una questione ancora da risolvere

La produzione su vasta scala è certamente un prerequisito per ridurre le emissioni globali, ma il vero impatto dipenderà dalla fonte dell’energia utilizzata per la ricarica dei veicoli e dalla diffusione di infrastrutture innovative come la ricarica Flash. L’ambizioso obiettivo di BYD di contribuire all’abbassamento della temperatura globale di un grado resta legato a questi elementi concreti, sottolineando come la transizione ecologica sia un’equazione ancora aperta e ricca di sfide.

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