Cyber attacco paralizza JLR: produzione ferma e perdite fino a 5 milioni al giorno

JLR paralizzata da un cyber attacco: produzione bloccata in tutto il mondo, 1000 auto in meno al giorno e perdite fino a 5 milioni di sterline quotidiane.

Di Renato Terlisi
Pubblicato il 12 set 2025
Cyber attacco paralizza JLR: produzione ferma e perdite fino a 5 milioni al giorno

Un vero e proprio terremoto ha colpito il settore automotive mondiale: il colosso britannico JLR, proprietario dei blasonati marchi Jaguar e Land Rover, è stato messo in ginocchio da un cyber attacco senza precedenti. Dal 1° settembre, l’azienda si trova a fronteggiare una crisi di proporzioni gigantesche che ha paralizzato la produzione auto in quattro Paesi – Regno Unito, Cina, India e Slovacchia – e che rischia di lasciare cicatrici profonde non solo sui bilanci, ma anche sulla reputazione costruita in decenni di storia industriale.

I numeri sono impietosi: si stimano perdite economiche per circa cinque milioni di sterline di profitti al giorno, 72 milioni di sterline di ricavi svaniti in sole 24 ore e mille veicoli che non escono quotidianamente dalle linee di montaggio. L’effetto domino si è rapidamente propagato lungo tutta la catena di fornitura, coinvolgendo fornitori, concessionari e clienti, che ora si trovano di fronte a ritardi e incertezze sulla consegna dei loro veicoli.

Secondo le analisi del professor David Bailey della Birmingham Business School, il danno subito da JLR potrebbe avere ripercussioni ben oltre il breve termine. L’interruzione delle attività rischia di minare la stabilità finanziaria dell’azienda, mettendo a dura prova la capacità di recupero in un momento già delicato per il comparto. Il caso di JLR si trasforma così in un campanello d’allarme per l’intero settore automotive, evidenziando quanto la crescente digitalizzazione dei processi industriali abbia reso le aziende vulnerabili a minacce informatiche sempre più sofisticate.

Il cyber attacco ha dimostrato che la digitalizzazione, se da un lato offre efficienza e competitività, dall’altro espone a rischi sistemici in grado di paralizzare intere organizzazioni. Le informazioni precise sulla natura dell’attacco restano riservate, ma le priorità sono state chiare fin da subito: mettere in sicurezza i dati e avviare un graduale ripristino dei sistemi compromessi. Tuttavia, le conseguenze sono tangibili e immediate: fornitori in difficoltà per la mancanza di componenti, concessionari senza auto da consegnare e clienti costretti ad attendere più del previsto per la loro nuova vettura.

Le perdite economiche rappresentano solo la punta dell’iceberg. Il vero rischio è quello reputazionale: la fiducia degli investitori vacilla, mentre l’immagine di affidabilità di JLR rischia di essere compromessa proprio quando il settore si trova ad affrontare sfide cruciali come la transizione verso l’elettrificazione e la gestione di catena di fornitura sempre più complesse e instabili. In questo scenario, ogni ora di inattività pesa non solo sui bilanci, ma anche sulla percezione del marchio agli occhi del mercato globale.

L’episodio mette in luce una verità ormai ineludibile: la sicurezza informatica non è più un optional, ma un elemento strategico fondamentale per garantire la continuità operativa delle aziende. Gli esperti concordano: solo investendo in tecnologie difensive avanzate e nella formazione continua del personale si può sperare di prevenire attacchi in grado di bloccare anche i giganti del settore. La vicenda JLR si configura dunque come un monito per tutti i player dell’automotive, chiamati a ripensare i propri modelli di sicurezza in un contesto dove la minaccia cyber è diventata una costante.

Mentre JLR lavora senza sosta per riportare la situazione alla normalità, l’attenzione degli analisti e degli addetti ai lavori resta alta. Si attendono con interesse le mosse che l’azienda adotterà per rafforzare le proprie difese digitali e per riconquistare la fiducia di investitori, partner e clienti. La sfida è aperta: solo chi saprà integrare efficacemente sicurezza informatica e innovazione potrà affrontare con successo le nuove insidie della digitalizzazione, trasformando una crisi in un’opportunità di crescita e di rinnovamento per tutto il settore.

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