Citroen C5 Aircross, la prima generazione si congeda con 560.000 unità
La nuova Citroen C5 Aircross punta su elettrico e ibrido per competere nel segmento C. Cruciale per lo stabilimento di Rennes La Janais e per la strategia futura di Citroën
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Sette anni, oltre mezzo milione di esemplari prodotti e un nome che, nel panorama dei SUV compatti europei, ha finalmente dato voce anche a Citroën. Con l’uscita di scena della prima generazione di C5 Aircross, si chiude un capitolo importante per il marchio francese, ma soprattutto per lo stabilimento di Rennes-La Janais, oggi più che mai legato al destino del nuovo modello.
L’ultima unità — una C5 Aircross bianca con tetto nero, dettagli non comunicati — è uscita dalla linea di montaggio il 3 ottobre 2025, in silenzio, mentre al suo fianco iniziavano a muoversi le prime pre-serie della seconda generazione, costruita sulla piattaforma media STLA Medium del gruppo Stellantis. Un passaggio quasi simbolico, come se il testimone fosse già stato consegnato.
Un successo costruito nel tempo
La prima C5 Aircross debutta nel 2018, su base EMP2, in un mercato dove i SUV del segmento C sono già terreno di battaglia: Qashqai, Tiguan, Kadjar. Citroën arriva in ritardo, ma arriva bene. Dopo il mezzo passo falso della C4 Aircross, clone mal riuscito della Mitsubishi ASX, il Double Chevron torna a parlare con voce propria: comfort al centro, estetica fuori dagli schemi e una gamma pensata per accontentare senza inseguire.
Da Rennes sono uscite oltre 560.000 unità, un risultato che ha ridato centralità al sito industriale bretone e che ha permesso al modello di ritagliarsi un posto stabile sul podio del marchio, accanto a C3 e C4. La C5 Aircross è stata costruita anche in Cina e India, a dimostrazione di un posizionamento globale, seppur con numeri ben più contenuti rispetto ai mercati europei.
La seconda generazione: nuova piattaforma, vecchi rischi
Con l’apertura ufficiale degli ordini, la seconda generazione entra in scena. Cambia molto: nuova architettura, gamma motori ampia e una direzione più chiara in termini di posizionamento. Mild hybrid, plug-in, 100% elettrica, e — fuori dall’Europa — anche una variante termica.
Ma il contesto è cambiato. I SUV non sono più l’oggetto del desiderio universale. La domanda cala, complice una saturazione evidente del segmento, mentre da Est avanzano marchi cinesi aggressivi, capaci di offrire tecnologia e autonomia a prezzi difficili da contrastare. In più, le normative sulle emissioni si stringono, e la forbice tra costi di produzione e margini si allarga. Per Citroën, la nuova C5 Aircross arriva forse nel momento più complicato.
Rennes-La Janais: tutto in una carta sola
Al di là del prodotto, c’è un tema industriale più profondo. Oggi la nuova C5 Aircross è l’unico modello costruito a Rennes. Nessun altro veicolo condivide le linee, nessun altro progetto è al momento previsto nello stabilimento. Questo significa che il successo — o l’insuccesso — del SUV francese influenzerà direttamente la sorte del sito e dei suoi lavoratori.
In un gruppo come Stellantis, dove la logica industriale segue criteri di ottimizzazione estrema, nessun impianto può permettersi una produzione al di sotto della soglia di sostenibilità. Ecco perché i numeri del nuovo modello conteranno più del solito. Non solo per Citroën, ma per un’intera regione della Bretagna che, dal 1961, vive anche grazie a quelle linee di montaggio.
Un’eredità pesante, una sfida difficile
La prima generazione della C5 Aircross ha rappresentato una svolta silenziosa ma concreta per Citroën. Ha dimostrato che il marchio può dire la sua anche fuori dai soliti segmenti, senza inseguire ma proponendo una via propria. Ora, la nuova generazione dovrà confermare — e possibilmente superare — quel risultato.
Il prodotto, sulla carta, ha le carte in regola: una gamma ben articolata, design riconoscibile, tecnologie aggiornate. Ma servirà di più. Serve fiducia nel marchio, serve una rete di vendita capace di raccontare la differenza tra questa Citroën e i concorrenti, serve un prezzo giusto in un mercato che non perdona.
Per ora, il Double Chevron ha messo la palla al centro. Il fischio d’inizio è appena arrivato. La partita, però, si giocherà tutta sul campo delle vendite. E questa volta, non ci sono tempi supplementari.
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