Stellantis, oltre a Maserati e Alfa potrebbe esserci un'altra cessione
Stellantis avrebbe contattato potenziali acquirenti per cedere Free2Move nel quadro di una ristrutturazione che punta a concentrare investimenti su marchi chiave e mercato USA, con nuovo piano previsto nel Q1 2026
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Il futuro della mobilità condivisa in Europa potrebbe presto vedere un cambiamento significativo: Stellantis valuta la cessione di Free2Move, la propria divisione di car sharing attiva in numerose città europee e a Washington D.C. Questa mossa si inserisce in una strategia più ampia di razionalizzazione del portafoglio, focalizzata sull’abbandono delle iniziative meno redditizie e sulla riallocazione del capitale verso i settori a maggior valore aggiunto.
Il gruppo automobilistico, guidato da Antonio Filosa, ha avviato contatti esplorativi con potenziali acquirenti, secondo fonti riportate da Bloomberg. Si tratta di una fase ancora preliminare, priva di negoziati esclusivi o valutazioni definitive, ma che riflette la volontà di concentrare le risorse sulle aree di business più profittevoli, con particolare attenzione al mercato statunitense, dove le recenti performance trimestrali sono state molto positive.
L’universo Stellantis
Questo cambio di rotta segna una discontinuità rispetto alla gestione precedente di Carlos Tavares, mostrando una nuova visione per il futuro del gruppo. Il percorso strategico culminerà nella presentazione di un nuovo piano industriale, atteso per il primo trimestre del 2026, che dovrebbe ridefinire le priorità di investimento e sviluppo per Stellantis.
Fondata nel 2016 sotto l’egida del gruppo PSA, prima della fusione con Fiat Chrysler, Free2Move ha avuto una crescita significativa, soprattutto nel 2022 con l’acquisizione di Share Now dalla joint venture tra BMW e Mercedes-Benz. Questa operazione ha portato oltre 10.000 veicoli aggiuntivi nella flotta e ha consolidato la presenza della società in 14 città europee, rendendola uno dei principali operatori del settore car sharing in Europa.
Segmento in crescita
Tuttavia, la mobilità condivisa, pur rappresentando un segmento in crescita e ricco di potenzialità, si caratterizza per margini spesso inferiori rispetto alle attività core dell’industria automobilistica. Richiede inoltre investimenti costanti e una gestione attenta, elementi che stanno spingendo Stellantis a valutare con attenzione il reale ritorno economico di questa business unit.
Parallelamente, il gruppo ha già ridimensionato alcuni progetti nell’ambito dell’elettrico e interrotto iniziative congiunte sull’idrogeno, come quelle con Michelin e Forvia. Anche marchi storici e prestigiosi come Maserati e Alfa Romeo sono oggetto di valutazioni strategiche, con voci di mercato che suggeriscono possibili trattative con interlocutori provenienti dal Medio Oriente. Questi movimenti confermano una strategia improntata alla massima efficienza e al consolidamento dei brand più redditizi e riconoscibili a livello globale.
Dal punto di vista finanziario, la possibile cessione di Free2Move avrebbe un impatto diretto sul bilancio del gruppo, alleggerendo i costi operativi e liberando risorse preziose per investimenti nei marchi di punta, soprattutto negli Stati Uniti. Tuttavia, alcuni analisti sottolineano il rischio di abbandonare un segmento destinato a espandersi ulteriormente nei prossimi anni, in un contesto di rapida evoluzione della mobilità urbana e delle abitudini dei consumatori.
Le speculazioni
Nonostante le incertezze e le speculazioni, il management di Stellantis mantiene il massimo riserbo sui dettagli operativi, limitandosi a confermare la volontà di rivedere il portafoglio aziendale. Nel frattempo, Free2Move continua a operare regolarmente nei mercati in cui è presente, offrendo servizi sia a clienti privati sia aziendali e mantenendo una posizione di rilievo nel panorama europeo del car sharing.
Se la cessione dovesse andare in porto, si aprirebbero nuove opportunità per operatori specializzati o investitori finanziari interessati a rafforzare la propria presenza nel mercato europeo della mobilità condivisa. Tuttavia, i tempi per una decisione definitiva appaiono ancora lunghi e saranno probabilmente legati all’evoluzione del contesto competitivo e alle priorità strategiche che Stellantis intenderà perseguire nel prossimo futuro.
La partita resta dunque aperta: la scelta di dismettere o rilanciare Free2Move rappresenterà un banco di prova per la nuova leadership di Antonio Filosa e per la capacità di Stellantis di adattarsi ai cambiamenti di un settore automobilistico in profonda trasformazione, dove la mobilità condivisa, l’elettrificazione e la digitalizzazione sono ormai elementi imprescindibili per il successo.
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