Toyota, punta il dito sulle Mild Hybrid: non sono vere ibride

Toyota solleva dubbi sull'uso del termine 'ibrido' per sistemi a 48 volt. Spiegazioni sulle differenze tra Mild Hybrid e Full Hybrid e implicazioni per consumatori e marketing

Toyota, punta il dito sulle Mild Hybrid: non sono vere ibride
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Giorgio Colari
Pubblicato il 7 ott 2025

In un mercato sempre più affollato di auto elettrificate, la parola “ibrido” ha perso precisione. Viene usata ovunque, su tutto. Dalle citycar ai SUV, dalle compatte ai pick-up. Basta un piccolo aiuto elettrico, e l’etichetta “hybrid” compare nel listino, nella brochure, nei messaggi pubblicitari. Ma per Toyota, basta così.

La Casa giapponese, da sempre in prima fila nello sviluppo del full hybrid, ha deciso di prendere una posizione netta contro quella che considera una distorsione del linguaggio tecnico a fini commerciali. Lo ha fatto in Australia, con parole molto chiare. “Un mild hybrid non è un ibrido. Nemmeno lontanamente”.

Mild hybrid e full hybrid: la differenza c’è, eccome

Il nodo della questione sta tutto qui. Per il consumatore medio, “ibrido” è un termine generico. Ma sotto la carrozzeria, le differenze sono evidenti. Un sistema full hybrid, come quelli adottati da Toyota da oltre vent’anni (basti pensare alla Prius del 2001), permette la marcia in modalità completamente elettrica almeno in alcune condizioni. Il motore elettrico è vero protagonista, non solo un assistente.

Un mild hybrid, invece, funziona in modo diverso. Si tratta, in genere, di un motogeneratore da 48 volt che non può muovere l’auto da solo. Serve ad alleggerire il carico del motore termico in fase di spunto, recupera energia in frenata, e può contribuire in maniera marginale a migliorare consumi ed emissioni. Tutto qui. Il motore elettrico, in questo caso, non guida: accompagna.

Eppure, entrambe le tecnologie vengono spesso presentate come “ibride” nella comunicazione di prodotto. Una semplificazione, certo. Ma anche un potenziale inganno, secondo Toyota.

L’affondo: “Non sono nemmeno lontanamente ibridi”

Le parole di Sean Hanley, responsabile vendite e marketing di Toyota Australia, non lasciano spazio a interpretazioni. Intervistato da Drive, ha detto chiaramente:

“Un sistema assistito da 48 volt, a nostro avviso, non rappresenta una trazione ibrida”.

Hanley ha aggiunto che le Case costruttrici hanno la responsabilità di essere trasparenti con i clienti. Se un’auto è dotata di un sistema mild hybrid, non può essere venduta — o percepita — come un full hybrid, perché le prestazioni, i consumi e l’efficienza reale sono su piani completamente diversi. Toyota, per parte sua, usa la terminologia “V Active” per indicare i propri modelli dotati di mild hybrid a 48 volt, come HiLux e Prado. E sottolinea:

“Non consideriamo i veicoli a 48 volt come HEV (Hybrid Electric Vehicle), giusto per metterlo a verbale”.

Una battaglia culturale, non solo tecnica

Il problema, in fondo, è di linguaggio. E quando il linguaggio si fa scivoloso, anche la fiducia dei clienti rischia di incrinarsi. C’è ibrido e ibrido, e secondo Toyota serve maggiore rigore nel distinguere tra sistemi molto diversi per funzionamento, costi e risultati.

Negli ultimi anni, il termine “ibrido” è stato esteso a qualsiasi sistema in cui sia presente un motore elettrico, anche se non in grado di spostare l’auto. Una strategia che può aiutare nel marketing, ma che — sostiene Hanley — genera confusione e finisce per diluire il valore della vera tecnologia ibrida.

Un’industria in cerca di definizioni

Non è la prima volta che il mondo dell’auto si scontra con le definizioni. Era già successo con l’etichetta “zero emissioni”, poi con i “crossover”, ora con gli ibridi. E in un settore che si muove sempre più verso l’elettrico, la chiarezza tecnica diventa un fattore decisivo per orientare le scelte dei consumatori.

Toyota, che ha fatto dell’ibrido il suo biglietto da visita globale, non vuole vedere quella parola svuotata di senso. E rivendica una distinzione netta: il mild hybrid può avere una sua funzione, ma non deve essere spacciato per qualcosa che non è.

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