ChatGPT sembra che sia un buon meccanico: parola degli esperti
Test UK valuta ChatGPT, Google AI Overview e Microsoft Copilot su problemi auto comuni. Vantaggi informativi ma attenzione ai rischi del fai da te e alla sicurezza stradale
Nel panorama in rapida evoluzione della tecnologia applicata al settore automobilistico, i chatbot automotive stanno guadagnando sempre più attenzione. Recentemente, una ricerca condotta nel Regno Unito ha voluto mettere alla prova tre dei più avanzati assistenti virtuali disponibili: ChatGPT, Google AI Overview e Microsoft Copilot. L’obiettivo? Valutare la loro reale efficacia nell’aiutare gli automobilisti alle prese con problemi tecnici, spie accese e scelte di manutenzione. I risultati sono stati sorprendenti, ma con importanti avvertimenti da parte degli esperti del settore.
Lo studio, promosso da Scrap Car Comparison, ha coinvolto questi sistemi di intelligenza artificiale in scenari molto concreti e tutt’altro che banali. Uno dei casi proposti riguardava una Renault Clio del 2010, con 120.000 chilometri all’attivo, afflitta da una frizione che slitta, climatizzazione non funzionante e una revisione non superata a causa di problemi al freno a mano. Gli assistenti virtuali sono stati valutati su quattro parametri fondamentali: sicurezza stradale, legalità, accuratezza delle informazioni e utilità pratica per l’utente finale.
Le differenze tra le varie AI
Le differenze tra i tre sistemi sono emerse chiaramente. ChatGPT si è distinto per la profondità delle sue spiegazioni, fornendo risposte dettagliate e articolate, capaci di guidare l’automobilista nella comprensione dei problemi. Google AI Overview, invece, ha preferito un approccio più sintetico e diretto, puntando sulla concretezza delle soluzioni proposte. Microsoft Copilot ha adottato uno stile comunicativo più informale e colloquiale, ma a volte ha peccato in precisione quando si trattava di indicazioni operative.
Il responsabile dell’officina BMS Cars, Tim Singer, coinvolto nella valutazione delle risposte, ha dichiarato: “Sono rimasto davvero sorpreso dalla qualità delle risposte, molto superiore alle aspettative”. Nessuno dei sistemi ha fornito consigli potenzialmente pericolosi, ma Singer sottolinea l’importanza di non abbassare la guardia: l’intelligenza artificiale, infatti, potrebbe indurre alcuni automobilisti a sopravvalutare le proprie capacità e a cimentarsi in interventi di fai da te che richiederebbero invece la consulenza di un esperto.
Un valido supporto informativo
La ricerca mette in luce come questi chatbot automotive possano rappresentare un valido supporto informativo iniziale. Aiutano gli automobilisti a raccogliere informazioni, stimare costi e comprendere meglio i problemi prima di rivolgersi a un meccanico. Tuttavia, il giudizio professionale resta insostituibile, soprattutto per interventi che riguardano sistemi critici come la trasmissione, l’elettronica complessa o l’impianto frenante.
Un aspetto cruciale riguarda la sicurezza stradale. Gli esperti sottolineano che affidarsi esclusivamente ai consigli di un assistente virtuale può essere rischioso, specialmente quando si tratta di problematiche che possono compromettere la sicurezza del veicolo e dei suoi occupanti. Un esempio tipico è quello della diagnosi motore: una spia accesa può essere sintomo di guasti molto diversi tra loro, e solo una diagnosi strumentale in officina può individuare con precisione la causa reale del problema.
La responsabilità legale
Non meno importante è il tema della responsabilità legale: chi risponde in caso di un consiglio errato fornito da un sistema automatizzato? E come si garantisce che questi strumenti siano sempre aggiornati rispetto alle normative locali e alle evoluzioni tecniche dei veicoli? Lo studio solleva questi interrogativi, suggerendo cautela nell’utilizzo di tali tecnologie.
La raccomandazione degli esperti è chiara: utilizzare l’intelligenza artificiale come un prezioso complemento informativo, senza però rinunciare al parere di un meccanico qualificato per qualsiasi intervento pratico sul veicolo. In definitiva, i chatbot automotive rappresentano un alleato interessante per orientarsi nel mondo della manutenzione auto, ma non sono – e non devono essere – considerati un sostituto del professionista.
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