BYD è sotto accusa, Seat va all'attacco: "Ruba i nostri nomi"

Seat denuncia BYD per presunto plagio dei nomi dei modelli. Analisi della disputa legale e delle strategie di mercato tra i due brand

Di Renato Terlisi
Pubblicato il 27 ago 2025
BYD è sotto accusa, Seat va all'attacco:

La recente disputa legale tra Seat e BYD accende i riflettori su una delle questioni più delicate e attuali dell’industria automobilistica europea: la difesa della proprietà intellettuale e la lotta al plagio di nomi e identità di prodotto. In un mercato sempre più affollato e competitivo, la scelta dei nomi dei modelli rappresenta molto più di una semplice questione di marketing: è una strategia di posizionamento, di riconoscibilità e, soprattutto, di tutela delle proprie quote di mercato.

Tutto nasce dalla decisione del marchio spagnolo Seat di presentare un formale reclamo presso l’EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale) contro il colosso cinese BYD. Il motivo? L’eccessiva somiglianza tra il nome aziendale spagnolo e la gamma Seal lanciata dal produttore asiatico, che comprende anche i modelli Sealion, Seal S e Seal U. Secondo Seat, la differenza di una sola lettera tra “Seat” e “Seal” rischia di generare confusione tra i consumatori europei, soprattutto in un mercato europeo dove la chiarezza e la riconoscibilità dei brand sono elementi chiave.

L’oggetto della contesa

Il nodo più critico della controversia riguarda la pronuncia di Sealion, che secondo gli avvocati di Seat risulta foneticamente molto simile a Seat Leon, uno dei modelli più rappresentativi della casa spagnola. Questo dettaglio, apparentemente marginale, viene invece ritenuto cruciale dagli esperti di marketing e diritto industriale, perché la confusione tra nomi potrebbe danneggiare la reputazione e la forza commerciale di uno dei pilastri della gamma Seat.

La procedura aperta presso l’EUIPO prevede ora che BYD abbia tempo fino al prossimo ottobre per presentare la propria difesa. In casi simili, i tempi si preannunciano lunghi e i costi elevati per entrambe le parti, tanto che non è raro che tali dispute si risolvano con accordi economici o compromessi sulla denominazione dei modelli, almeno nei mercati dove la sovrapposizione risulta più critica.

Sfida anche sul mercato

Ma questa vicenda va ben oltre la semplice somiglianza tra nomi. Per molti osservatori, l’azione legale di Seat è una vera e propria strategia difensiva per arginare l’avanzata di BYD nel mercato europeo. Nonostante la casa spagnola mantenga una posizione di leadership nel proprio paese – con circa 60.000 veicoli venduti nei primi sette mesi del 2025, considerando anche il brand Cupra – la crescita del produttore cinese appare inarrestabile. BYD ha infatti registrato oltre 12.000 immatricolazioni nello stesso periodo, segnando un incremento impressionante del 700% rispetto all’anno precedente.

Particolarmente significativo è il caso della Seal U, uno dei modelli più recenti di BYD, che ha già superato le 27.000 unità vendute in Europa nel primo semestre del 2025. Un risultato che mette in difficoltà persino modelli affermati come la Cupra Formentor, ferma a circa 15.000 esemplari nello stesso arco temporale. Questi dati sono il segnale di un cambiamento profondo nelle preferenze dei consumatori europei, sempre più attratti dalle proposte tecnologiche e competitive dei nuovi player asiatici.

La battaglia legale

In questo contesto, la battaglia legale tra Seat e BYD assume un valore emblematico: non si tratta solo di difendere un nome, ma di proteggere un’identità e una posizione di mercato conquistata in decenni di storia. La proprietà intellettuale diventa così un’arma fondamentale per le case automobilistiche tradizionali, chiamate a fronteggiare l’offensiva dei marchi emergenti che puntano a conquistare fette sempre più ampie del mercato europeo.

Nei prossimi mesi sarà interessante osservare se le parti troveranno un compromesso o se questa vicenda si trasformerà in un caso esemplare delle nuove dinamiche competitive tra produttori storici e attori globali. Quel che è certo è che la sfida tra Seat e BYD non si esaurisce nei tribunali, ma rappresenta un segnale forte di quanto il settore automobilistico sia in rapida trasformazione, con la proprietà intellettuale e la tutela dell’identità di marca sempre più al centro delle strategie industriali.

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